|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Theory In Practice - Colonizing The Sun
|
( 4999 letture )
|
Se l'obbiettivo di questi quattro ragazzi in fase di composizione fosse
stato causare annichilimento psico-motorio all'ascoltatore li si potrebbe
considerare maestri solo per il fatto di esserci riusciti in modo inappuntabile.
Ascoltare questo album significa essere tanto autolesionisti quanto mentalmente
instabili, ed è forse proprio questo che rende Colonizing the Sun un gioiello
nel suo genere, la sua capacità di rendere l'ascoltatore inerme di fronte
al vortice di riff che si dipanano tra le multiformi strutture dei nove
brani presenti e di trascinarlo in un psicotico turbinio di emozioni sottili
e brutali, grazie all'alternarsi di episodi melodici e di situazioni estremamente
violente e distorte, sia nelle sonorità scelte che nella tempistica. Ogni
situazione proposta è infatti estremamente originale, e anche le parti più
"orecchiabili" risultano sempre sperimentali e innovative grazie anche ad
un sapiente uso delle tastiere, poco presenti sia per volume che per numero
di interventi nei brani, che conferiscono un'atmosfera trasognata e malata
all'opera. Musicalmente ci troviamo di fronte dunque ad un death metal ipertecnico
e allo stesso tempo estremamente "melodico", una melodia però non di facile
ascolto, come potrebbe essere quella degli in flames, ma estremamente ricercata,
levigata e spesso dissonante. La perizia tecnica dei musicisti in questione
è a livelli altissimi così come la capacità compositiva; i brani infatti
pur essendo estremamente intricati nella struttura mantengono sempre una
linea portante che li rendono distinguibili tra loro ed estremamente godibili
ad ogni ascolto. Ovviamente è sottointeso che questa non è musica per tutti.
La sua particolare genialità ha infatti bisogno di un orecchio piuttosto
caldo e allenato per essere compresa, ma se si riesce a sostenere l'imponenza
devastante dell'impatto iniziale l'interesse verso questo album non può
far altro che aumentare, grazie anche ad una produzione cristallina che
rende chiaramente distinguibile ogni strumento sebbene le chitarre, pur
meritatamente, sovrastino in modo eccessivo basso e batteria, che svolgono
ottimamente il loro lavoro senza però essere valorizzati a dovere, piccoli
difetti comunque facilmente dimenticabili se paragonati all'unicità dell'opera
di questi quanto mai in forma Theory In Practice.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
8
|
Eh si qui siamo di fronte a un grande disco. Fortissimi richiami ai Death di Schuldiner, grandi capacità tecniche mai fini a sè stesse ma messe al servizio delle canzoni, grandi canzoni. Splendido, uno dei migliori che abbia ascoltato ultimamente. 87 |
|
|
|
|
|
|
7
|
Davvero pazzeschi!Sembrano un ibrido folle tra i Death ed i Dream Theater,allucinanti!90! |
|
|
|
|
|
|
6
|
Ci vorrebbe una rece più accurata per un album come questo! Questi ragazzi sono davvero dei mostri, ascolti l'intro della prima traccia e dici: "Ma questi??" Impossibile stare fermi mentre ascolti quest'album. grandissimi! 95 |
|
|
|
|
|
|
5
|
Che mina ragazzi! 95/100 |
|
|
|
|
|
|
4
|
E che so questi, macchine? Fantastici... |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Colonizing The Sun
2. Conspiracy In Cloning
3. The Psychomantum Litany (chronicle excerpt)
4. Shapeshifter
5. Ashen Apocrypha
6. The Clockwork That Counts Aeons
7. Illuminati
8. Replica Dawn
9. This Town Ain't Big Enough For Both Of Us
|
|
Line Up
|
Henrik Ohlsson - Vocals, Drums
Peter Sjöberg - Guitars
Mattias Engstrand - Bass, Keyboards
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|