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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Macabre - Sinister Slaughter
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( 5246 letture )
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Come iniziare la recensione di un album del genere? Forse non tutti conoscete Sinister Slaughter dei Macabre, band nata nel lontanissimo 1984, ma vi assicuro che quando questo irriverente e macabro (appunto) disco arrivò nelle mie mani e nelle mie orecchie ne rimasi turbato. Un disordine che nasceva da ciò che l'album stesso rappresentava: deviazione mentale, assurdità, gusto dell'orrido, amore per ciò che non si può amare (ovvero l'assassinio e i serial killer), dissacrazione, denuncia, provocazione, humor nerissimo, e la lista potrebbe ancora continuare. Macabri appunto, a cominciare dalla copertina che sbeffeggia i Beatles di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, sostituendo ai personaggi famosi i serial killer più efferati della storia, tra i quali si riconoscono Manson, Bundy, Dahmer, affiancati ai nostri 3 eroi con tanto di armi al seguito. Ci troviamo sicuramente di fronte al masterpiece dei Macabre, giunti nel 1993 con questo secondo full length al punto più alto della loro carriera: volesse il caso che qualcuno non li conoscesse, pur amando il death/grind, è questo il titolo giusto con cui partire.
Sinister Slaughter si compone di 21 pezzi per una durata di circa 42 minuti, con brani che non durano oltre i 2 minuti e mezzo. Un songwriting rozzo ma al contempo originale e talvolta spiazzante rende il platter decisamente interessante: provare per credere Vampire Of Dusseldorf con il suo simpatico ritornello terribilmente efficace oppure What Thats Smell, particolare perché caratterizzato dall’’incedere simile ad una filastrocca infantile. Ricordo ancora il turbamento che provai nell' ascoltare Mary Bell, così semplice e dolce con il suo arpeggio di chitarra pulita e al tempo stesso tremendamente angosciante nel testo e nel cantato "pulito", che racconta la storia -vera, come in tutti gli altri casi- di una ragazzina di 11 anni che uccide, strangolandoli per puro "divertimento", un bambino di 4 e uno di 3 anni; la canzone si conclude con la frase:
Mary Bell Child from Hell, where are you now, are you doing well?
All’epoca rimasi davvero scioccato! Nei testi di Sinister Slaughter non si parla di presunti demoni, di racconti terrificanti e stravaganti, del lupo cattivo o di filosofia, ma di ciò che davvero spaventa più di ogni cosa: l' uomo. Non in astratto o in generale, ma nello specifico: il collega di lavoro, lo sconosciuto, l'amico, il compagno occasionale di una bevuta, lo stimato professionista, lo studente, la bambina, il vecchietto, figure insomma che ognuno di noi incrocia giornalmente. Per di più l’argomento è trattato con un tono di menefreghismo e provocazione compiaciuta e divertita che difficilmente passa in secondo piano. Ad esempio in What Thats Smell, si racconta di Jeffrey Dhamer, e l'incipit è tutto un programma:
Jeffrey lived in Milwaukee with eleven men But they were in pieces because he dismembered them
La scelta delle rime infantili ha il ruolo paradossale di rendere tutti i testi ancora più efficaci: il delitto è visto come un gioco. Altro esempio in The Ted Bundy Song:
Here's a story of Ted Bundy Murdered young girls Monday through Sunday
Ma non mancano momenti più ricercati, come in Zodiac, dove lo scritto è proprio quello di una delle lettere crittografate (i cui simboli sono disegnati sul cd stesso) dell’omonimo serial killer Zodiac, di cui a tutt'oggi non si conosce l'identità:
This is the Zodiac speaking I like killing people because it is so much fun It is more fun than killing wild game in the forest Because man is the most dangerous game of all to kill
I Macabre -signori- sono dei pazzi (meglio sarebbe dire dei “fuori di testa”) e dei provocatori che non vanno sottovalutati nemmeno dal punto di vista musicale: efficaci, grezzi e taglienti, non si perdono in chiacchiere, tranne in alcuni episodi, dove probabilmente (anche in questo caso) si divertono a prenderci in giro o a sperimentare. Il terzetto non ha punti deboli: la chitarra, supportata da un drumming violento che raggiunge velocità incredibili, crea dei riffs coinvolgenti, bizzarri, orecchiabili, dalle melodie immature e talvolta innocue (che, proprio per questo motivo, contrapposte ai testi crudi ed spietati, divengono ancora più spiazzanti), lasciandosi anche trasportare in dimostrazioni di pura bravura (ascoltate l'intro di chitarra pulita di James Pough, What the Hell Did You Do?!). Va inoltre sottolineato, non solo in Sinister Slaughter ma in tutti i prodotti a firma Macabre, il cantato: in questo secondo full-lenght è ispirato come non mai, grazie ad una delle interpretazioni più intense ed originali di sempre all’interno del genere death/grind. Impostato su diversi tipi di screaming e growling, il vocalism di Corporate Death è sicuramente l'elemento di maggiore impatto all’interno dell'album. La produzione riesce ad apparire grezza, marcia, pur essendo chiari tutti gli strumenti ed il lavoro in studio eseguito alla perfezione dai musicisti.
Se non avete mai avuto modo di ascoltare Sinister Slaughter vi consiglio di non perdere questa ulteriore occasione: il platter è originale (oserei definirlo talvolta barocco) e deve necessariamente passare per il vostro lettore (prima) e per il vostro cervello (poi); un album che sicuramente vi trasmetterà delle sensazioni molto forti e che vi farà riflettere sulla capacità del terzetto dell'Illinois di sfidare la noia tanto attraverso i testi, quanto grazie la musica. Fidatevi, potrebbe essere un’esperienza davvero… Macabre…
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7
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Disco che non ascolto da tempo. Originalissimo ,con testi macabri -appunto- e allo stesso tempo ironici. Dovrò risentirlo, sempre coi testi sott'occhio. |
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6
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Come dice la recensione... questi qua sono dei "fuori di testa"! A partire dalla copertina (geniale), passando per i testi per finire con la performance vocale. Poi però dopo si scopre magari che sanno pure suonare alla grande, ascoltare il finale di Vanpire of Düsseldorf per esempio. Un dischetto che merita di essere nella collezione degli amanti della musica estrema. Unici nel loro genere! |
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5
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Uno dei migliori dischi che io abbia mai ascoltato, senza alcun dubbio. |
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4
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grandissimo disco, anche se preferisco un pelino di più il successivo Dahmer... |
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3
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questo dovrebbe stare nei libri di storia!! |
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2
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Un capolavoro sottovalutato, musica e testi eccezionali. Irripetibile. |
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1
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Posseggo il vinile. Disco che se non ricordo male fu abbastanza massacrato dalla critica nell'ormai lontanissimo 93. "A ME MI PIAC!"  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Night Stalker (Richard Ramirez) 2. The Ted Bundy Song (Ted Bundy) 3. Sniper in the Sky (Charles Whitman) 4. Montreal Massacre (Mark Lupine) 5. Zodiac (Identity Unknown) 6. What the Hell Did You Do? (James Edward Pough) 7. The Boston Strangler (Albert DeSalvo) 8. Mary Bell 9. Mary Bell (Reprise) 10. Killing Spree: Postal Killer (Patrick Sherril) 11. Is It Soup Yet? (Daniel Rakowitz) 12. White Hen Decapitator (Michael Bethke) 13. Howard Unrah: What Have You Done Now?! (Howard Unrah) 14. Gacy's Lot (John Wayne Gacy) 15. There Was a Young Man Who Blew Up a Plane (Jack Gilbert Graham) 16. Vampire of Düsseldorf (Peter Kurtin) 17. Shotgun Peterson (Christopher Peterson) 18. Whats That Smell? (Jeffery Dahmer) 19. Edmond Kemper Had a Horrible Temper (Edmond Kemper) 20. What The Heck Richard Speck?: Eight Nurses You Wrecked (Richard Speck) 21. Albert Was Worse Than Any Fish in the Sea (Albert Fish)
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Line Up
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Corporate Death – guitars, vocals Nefarious – bass, vocals Dennis The Menace – drums
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