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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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OBITUARY + MACABRE - Honky Tonky, Milano, 08/12/2012
13/12/2012 (3133 letture)
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Sabato 8 dicembre, giorno dell'Immacolata Concezione, sarebbero dovuti calare sulla penisola italica due dei gruppi che rappresentano degli autentici miti per chi ascolta un certo tipo di musica, Asphyx ed Obituary, rispettivamente a Roma e Seregno. In un primo momento la mia reazione è stata di inveire contro il destino crudele, che programmava due dei miei gruppi preferiti (e capitanati da quelli che sono probabilmente i migliori growler della scena mondiale) lo stesso giorno in due location lontanissime l'una dall'altra. Il dubbio su quale dei due presenziare era forte, ma alla fine ha vinto la scelta più vicina geograficamente parlando e più sfiziosa, dato che la band di Tampa avrebbe portato nel nostro Paese una scaletta incentrata sui primi tre masterpiece. E per una volta ho preso la decisione giusta, dato l'annullamento dell'ultimo momento del concerto degli olandesi (non me ne vogliano gli amici romani). Certo, l'imprevisto era sempre dietro l'angolo, prima sotto forma di neve caduta il giorno precedente e poi di una propensione al ritardo che nelle mie ultime uscite concertistiche mi ha accompagnato prima a Trezzo per i Kreator e poi all'Alcatraz per i Meshuggah. Secondo quanto riportato su facebook, il locale avrebbe dovuto aprire per le 21 ed il primo gruppo (i The Amenta) iniziare per le 21.20, io ed il mio amico sfortunatamente arriviamo alla fine per le 21,45 e ci mettiamo in coda per poter entrare mentre la band australiana sta suonando e dunque, di fatto, perdendo il loro show. Peccato perchè pur avendoli già visti in occasione del Metal Valley dello scorso anno avrei gradito rivederli.
Per poter accedere al concerto bisogna, oltre al sacrosanto biglietto, dover fare la tessera ACSI, il tutto alla stessa cassa non dando la possibilità a chi già in possesso di poter evitare la trafila aspettando il proprio turno nella coda unica, tra i coloriti improperi dei metallari costretti a compilare con carta e penna i moduli. Così passiamo circa mezzora all'esterno (temperatura sotto lo zero) aspettando il momento di entrare, nel frattempo gli Psycroptic hanno già iniziato a suonare. Arrivati finalmente all'interno del locale troviamo il cantante Jason Peppiatt ad agitarsi sul palco a torso nudo, quasi facendosi beffe del freddo che abbiamo appena preso fuori. Purtroppo facciamo in tempo ad ascoltare solo quattro pezzi della formazione della Tasmania, tra i quali ho riconosciuto Forward to Submission ed Ob(Servant), la cui esecuzione è stata devastante. I suoni erano buoni e la band in palla, peccato essersi persi parte del set. Sarà per la prossima volta.
Il tempo di prendere uan birra e di dare un'occhiata al banchetto del merchandise ed ecco andare in scena gli statunitensi Macabre, con la carica dissacrante del loro Murder Metal. Il trio attacca subito con Zodiac, brano ispirato al famigerato Killer dello Zodiaco e la sua furia tra death metal e grindcore scatena subito i primi poghi sotto il piccolo palco. La band non si fa problemi e riversa la sua furia sonora verso il pubblico, non curante di passaggi magari poco precisi; i suoni sono comunque buoni, nonostante la follia della proposta, anche se il basso pare un po' assente. Il cantante e chitarrista Corporate Death prima di ogni brano aggiunge una breve introduzione presentando al pubblico il serial killer sul quale è basato, facendo fare la conoscenza ai presenti di personaggi come Richard Ramirez, Peter Kurtin o Jeffrey Dahmer, il Mostro Di Milwaukee al quale la formazione dell'Illinois ha addirittura dedicato un disco. La scaletta non è lunghissima e pesca qua e là da Sinister Slaughter, Dahmer, Murder Metal e dall'ultimo Grim Scary Tales, proponendo brani estremi assieme a filastrocche e marcette eseguite a ritmi forsennati, condite da umorismo nero. La chiusura è affidata alla mitica Vampire of Düsseldorf, summa del Macabre-pensiero che termina in maniera degna il loro show al fulmicotone. Su di loro ho sentito pareri contrastanti, c'è stato a chi non sono piaciuti, ma in realtà i Macabre sono questi: rozzi, forse cialtroni, politicamente scorretti ed autori di show furiosi, in cui conta solo l'attitudine, come testimonia il pogo sotto il palco. Sicuramente non un gruppo per tutti, ma a me sono piaciuti. A ciascuno il suo.
SETLIST MACABRE Zodiac Nero's Inferno The Trial The Iceman Night Stalker The Bloody Benders Scrub a Dub Dub Hitchhiker Vampire of Düsseldorf
Ed ecco giungere finalmente il momento dei maestri del death metal, nell'unica data italiana del loro Rotting Slow In Europe Tour, in cui i cinque di Tampa propongono una scaletta che esclude in toto non solo il materiale di santolliana memoria, ma anche tutto ciò che è stato prodotto dopo il 1992. Questi tipi di tour sono a volte osteggiati perchè in alcuni casi si tratta solamente di raschiare il fondo del barile della nostalgia, ed ammetto che in certe occasioni questa è stata anche la mia opinione, ma la possibilità di vedere uno dei miei gruppi preferiti eseguire una scaletta incentrata sui primi tre dischi era effettivamente troppo ghiotta. Gli Obituary salgono sul palcono introdotti solamente da una poderosa bestemmia di Trevor Peres (viene da chiedersi se sappia cosa stia dicendo, ma non è questo il luogo per farlo) ed attaccano subito con Stinkupuss, brano di chiusura dell'esordio Slowly We Rot. La scaletta era facilmente ricavabile da una ricerca sul web, ma era scritta anche su di una delle magliette in vendita dal merchandise, in pratica la band statunitense propone il materiale dei tre album in ordine cronologico partendo dal primo, per cui ci troviamo subito travolti dalla furia di Intoxicated, Bloodsoaked, Immortal Visions e Gates To Hell. Lo spazio di fronte al palco è stipato, nelle prime file si poga e John Tardy dimostra subito di essere davvero uno dei migliori growler sulla faccia della terra. Non c'è un attimo di tregua e pochissimi o quasi nulli sono i discorsi di presentazione, bastano i pezzi a parlare. In un attimo arriviamo al troncone dedicato a Cause Of Death, probabilmente l'apice compositivo della band ed anche qui c'è poco tempo per rifiatare, gli Obituary non fanno prigionieri e non si fermano con Donald Tardy a menare fendenti con veemenza, quasi a voler sfondare le pelli. Infected e Cause Of Death, poi Chopped In Half e Turned Insideout riunite assieme in un abbraccio mortifero, non c'è un minimo calo fino a Body Bag che chiude lo spezzone di show dedicato al 1990. E mentre ancora le chitarre fischiano, John Tardy -rigorosamente con i capelli a coprirgli la faccia- annuncia che è il momento di tornare al 1992 con The End Complete, il primo loro album che abbia mai ascoltato e che accolgo con entusiamo assieme ad Ilaria Spina, che mi era a fianco (e con la quale ancora dopo diversi giorni ricordiamo quell'annuncio in maniera invasata). Altri quattro pezzi tra cui la mitica titletrack, forse l'unico episodio leggermente sotto tono della serata, e la band lascia momentaneamente la scena a Donald Tardy che esegue un breve assolo di batteria. Siamo quasi alla fine, mancano due brani, terminando prima la parentesi di The End Complete con I'm In Pain, poi chiudendo il cerchio eseguendo la storica titletrack di Slowly We Rot. L'atmosfera nelle prime battute è elettrica, si sa che è l'ultimo pezzo e si aspetta solamente il segnale per scatenare l'inferno, che puntualmente si scatena appena termina la breve intro. Alla fine rimangono solo i saluti ed una chitarra che fischia a ricordarci cosa abbiamo visto, uno show durato poco più di un'ora, energico e storico, con suoni ottimi. Anche la parte solistica, tallone d'Achille degli ultimi anni per gli Obituary, è andata bene anche se non ho ben capito chi fosse il chitarrista incaricato di occuparsene. Notare infine al basso la presenza di Terry Butler, ex-membro di Death, Massacre e Six Feet Under, qui chiamato a dare il suo contributo, nascosto ma di sostanza. I signori del death metal sono venuti, hanno suonato ed hanno insegnato il verbo, questo basta ed avanza per me. Il viaggio andata e ritorno da Genova è stato nulla per uno spettacolo del genere e poco importa l'essere rientrato in casa alle 4.30 o la nebbia stile Silent Hill incontrata sulla via di casa.
Un sentito grazie a due persone che hanno fatto di tutto per esserci quella sera solamente per passione della musica ed amicizia.
SETLIST OBITUARY Stinkupuss Intoxicated Bloodsoaked Immortal Visions Gates to Hell Infected Cause of Death Chopped in Half Turned Inside Out Body Bag Back to One Killing Time The End Complete Dead Silence
--- Encore ---
Drum Solo I'm in Pain Slowly We Rot
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11
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grande show, pessima acustica.... |
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10
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sele te avresti apprezzato, ne sono convinto  |
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9
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Sugli Obituary non si discute, ma neanche sui Macabre: grandissime band entrambe, senza dubbio sarà stata una figata vederle insieme.. purtroppo i Macabre non li ho mai visti dal vivo, sentire i pezzi di Sinister Slaughter sarà stato da brividi. |
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8
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A me i Macabre son piaciuti assai Gli Obituary sono stati spettacolari. CHOPPED IN HALF |
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7
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freddo polare, organizzazione di merda, coda all'entrata disordinata e confusa, i macabre che mi fanno cacare, una coca cola che la vera cocacola non l'ha vista manco in fotografia, puzza di vomito e non si vedeva un cazzo. ma c'erano gli obituary. c'erano gli amici. e il resto non conta niente grande concerto!! quoto e sottoscrivo tutto del live report, bellissima serata grazie Diego  |
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6
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Sì, l'Honky non è il luogo per ospitare certi eventi, e capisco che per qualcuno la storia della tessera possa essere scomoda. Più che altro, mi chiedo: quanti la riutilizzeranno durante l'anno? Io che sono della zona sempre, ma gli altri? Insomma, è una su cui si potrebbe lavorare diversamente. Organizzazione a parte, il concerto è stato fantastico! Avrei preferito che il basso del grandissimo Terry si sentisse di più, ma è l'unica pecca piccola piccola che ho trovato durante la loro esibizione. Immensi. |
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5
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Infatti... è una cosa che ho pensato anche io.... così come se pioveva e nevicava quanto sarebbe stato bello restare fuori a fare quella malefica coda! |
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ma infatti alla fine i macabre sono un gruppo che divide, o piacciono o non piacciono. sull' entrata ho preferito solamente raccontare i fatti e la mia esperienza che credo già bastino per farsi un'idea, ma concordo con te. tra l'altro mi chiedo se si fosse messo a piovere la gente dove avrebbe compilato la tessera? |
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Confermo tutto sulla serata, a parte che a me i Macabre fanno cagare (de gustibus) ... Aggiungo che sei stato solo troppo buono riguardo l'entrata del locale, un vero scandalo i tempi biblici per riuscire ad entrare, hanno un po' rotto il cazzo questi circoli con le code per tesserare, trovino una soluzione migliore e più rapida, magari facendola fare e pagare direttamente da internet, separando poi l'entrata da chi la possiede e chi no... |
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2
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mi vengono i brividi solo a leggere la scaletta... e poi mi incazzo perchè non riuscito ad andare.... ( |
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1
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Concerto Immenso.Come la loro musica.Quante legnate sotto il palco!!Mi son divertito come un matto!Questo è il DEATH METAL. |
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