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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Michael Harris - Tranz-Fused
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( 2971 letture )
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IL DESTINO SA ESSERE BEFFARDO Quando ho saputo che sarebbe uscito un nuovo disco di Michael Harris ero tutto sommato contento: non solo avrei potuto ascoltare bella musica, suonata benissimo e dalla profondità culturale enorme, ma avrei anche avuto modo di mettermi alla prova con un album difficile da analizzare e, soprattuto, da spiegare a chi poi vorrà valutarne l'ascolto e l'acquisto. Me tapino! Mai avrei immaginato la beffa che il destino aveva per me in riserbo! Ascoltando Tranz-fuzed, infatti, mi sono reso conto di due cose: da un lato che questo è un disco difficile da analizzare e da spiegare (in questo, mi ritengo pienamente soddisfatto: accolgo la sfida e tento di superarla), ma dall'altro lato ho capito che, nonostante l'album presenti tutte le caratteristiche che desidero trovare in un prodotto di questo genere, il suo contenuto non garba il mio gusto. Detto in altre parole: è bella musica, suonata benissimo e tutto il resto, però... però è tanto pesante da risultare noiosa! Ma procediamo con ordine, nel tentativo di spiegare questa mia stranissima sensazione...
PREGI E DIFETTI DI TRANZ-FUSED Tanta esperienza, tanta classe ed uno scintillante esempio di buonissimo lavoro di squadra: sono questi i punti focali su cui ruota Tranz-Fused, visto e considerato che i numerosi musicisti che accompagnano Michael Harris nel suo incedere solista sono perfettamente inseriti nel contesto fusion, la qual cosa non solo dimostra il gusto avuto nella scelta dei compagni di viaggio, ma anche il rispetto che questi bravi artisti nutrono per il biondo chitarrista statunitense. Dieci i brani della tracklist, costantemente bagnata dalla fusion, ma in cui evidenti sono punti di contatto col jazz (Wizard Of Odd, Pathos), col blues (Blue Shift, Ocean Blues), col funk (Seizure Salad) e col mondo del rock (Rocket Surgery, Left Of Right): Tranz-Fused si presenta dunque come un album cangiante e multi-colorato, che testimonia l'esperienza dei musicisti che vi hanno preso parte e, a prescindere da quale sia la preparazione dell'ascoltatore, necessita di diversi ascolti prima di essere non dico "compreso", ma quantomeno "assimilato". Purtroppo, nonostante le caratteristiche di cui vi ho appena parlato siano presenti ed indiscutibili, ho fatto molta fatica ad apprezzare questi dieci pezzi: il lavoro è ottimo e la produzione è eccellente, ma per una volta sono costretto a dire che tutto questo non basta. Non basta perchè il contenuto del disco mi annoia: lo trovo freddo ed inespressivo, eccessivamente frammentato e prolisso. Con l'eccezione di alcune frasi melodiche, Tranz-Fused si imposta più come una grande jam che come un disco vero e proprio: non che questo sia inusuale nel genere, però nello specifico non mi sento per niente invogliato a riascoltare l'album, e questo fatto condiziona notevolmente il giudizio finale... infatti, non potrei mai consigliare a nessuno di ascoltare un platter che nemmeno io ascolto. Bello, suonato bene e tutto il resto, ma -spiace ribadirlo- noioso.
CONCLUSIONE Tranz-fused non è un brutto disco, ma non è affatto nelle mie corde: il suo ascolto è dunque sconsigliato a chiunque non sia completamente innamorato del genere, e che quindi non abbia un interesse specifico nella release. Quanto alla formulazione del voto numerico, esso costituisce la somma ponderata della valutazione sulla qualità della produzione (decisamente molto buona), sulle capacità tecniche e compositive dei musicisti (anche qui, molto buone), ma non vogliatemene se non si arriva al 60/100: un disco non è fatto di sola tecnica, ma anche e soprattutto di capacità espressive e comunicative che qui, a mio personale avviso, mancano quasi del tutto.
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4
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Io lo trovo un gran bel album anche piacevole da ascoltare |
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3
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Ho conosciuto Michael Harris grazie ai Thought Chamber. Non ho mai ascoltato nulla della sua carriera solista, penso che inizierò da questo album, o magari Nicola mi consigli di iniziare da un altro disco? Grazie comunque per la recensione, mi ha incuriosito molto. |
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2
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Disco immenso per un chitarrista geniale |
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1
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Disco immenso per un chitarrista geniale |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Seizure Salad 02. Wizard of Odd 03. Rocket Surgery 04. Blue Shift 05. Left of Right 06. Nitrous Oxide Strut 07. Professor Grunklesplat’s Math Assignment 08. Pathos 09. Prosthetic Brain 10. Ocean Blues
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Line Up
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Michael Harris – Chitarra guitar synth, tastiera Adam Nitti; David Harbour; James Martin; Bunny Brunel – Basso Mike Haid; Marco Minnemann – Batteria Bernard Wright – Assolo di tastiera su “Seizure Salad”
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RECENSIONI |
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