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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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The Shadow Theory - Behind The Black Veil
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( 5518 letture )
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L'eclettico Devon Graves (Deadsoul Tribe, Psychotic Waltz) ritorna di scena con il supergruppo prog metal The Shadow Theory, reclutando alcuni nomi illustri del panorama prog, come Johanne James (Batteria, Threshold), Kristoffer Gildenlow (basso, Pain of Salvation), e Arne Schuppner (chitarra, Complex 7). E così che nasce Behind The Black Veil, concept album incentrato sugli incubi di una rockstar caduta in uno stato comatoso dopo un abuso di stupefacenti. Le atmosfere dell'album sono oscure e claustrofobiche, e le complesse liriche e musiche hanno la capacità di far vivere all'ascoltatore gli incubi della rockstar in prima persona. Ma oltre la complessità dei vari arrangiamenti e dei miscugli di generi presenti nel disco, a spiazzarci è la sua scorrevolezza: vi accorgerete che una volta finito il primo ascolto non potrete fare a meno di rimetterlo un altra volta per rivivere un vero e proprio orgasmo musicale. Il genere proposto è un prog metal con alcune interessanti contaminazioni: infatti sentendolo possiamo avvertire numerosi suoni psichedelici, scorribande di flauto alla Ian Anderson effettuate da Graves e alcuni spunti presi al prog anni 70'. Il disco non presenta punti deboli, essendo composto da undici validissime tracce, più la cover Sweet Dream dei Jethro Tull, e già dalla prima traccia possiamo già renderci conto di cosa abbiamo di fronte: I Open Up My Eyes è suggestiva ed ammaliante, grazie anche all'ottima unione del flauto con i granitici riffs di Schuppner. Si prosegue con The Sound of Flies, che inizia con un leggero arpeggio che si trasforma in un cativissimo riff alternato poi alla lenta voce di Graves. Ghostrider ha un inizio lento che sembra volerci far respirare un attimo, ma non è così, visto l'ingresso di riffs che sembrano delle vere e proprie rasoiate che si mischiano ad un ottimo tappeto di tastiere. Si placano leggermente i toni in Welcome, dove si può apprezzare notevolmente le vocals di Graves, che sia nel cantanto e nella struttura della canzone sembrerebbe riprendere un pò lo stile dei Tool. By the Crossroads è una traccia con un fascino che rapisce, merito anche della suadente voce di Graves ed un ottima prova di Schuppner e di Gildenlow. Il livello si mantiene ad altissimi livelli, e con Selebrate ha anche l'abilità di sorprenderci: la traccia si discosta completamente dalle oscure atmosfere per via di una folkeggiante chitarra, con un Graves che canta a mo' di Ian Anderson. Ma finita la dolcezza di Selebrate ricominciano le atmosfere inquiete con la malvagia Snakeskin che, oltre a contenere riff molto thrash, presenta alcuni momenti di calma con alcuni passaggi melodici. L'ottima Sleepwalking è avvolgente e possiede delle sezioni di tastiere d'alta scuola, una traccia che non fa altro che far lievitare la qualità del disco. Cupezza ai massimi livelli in The Black Cradle, forte di riffs oppressivi uniti ad inquietanti voci filtrate. Segue poi la sussureggiante e psichedelica A Candle in The Gallery che ci dà un senso di pace ed estasi. Ci pensa la fantastica A Symphony of Shadows a chiudere questo meraviglioso album: la canzone ha molteplici personalità ed è un agglomerato di potenza e genialità in cui il supergruppo dà il massimo delle sue risorse, riuscendo a creare un eccelente operato sulla fase strumentale.
C'è poco da aggiungere: Behind The Black Veil è un disco complesso, che però non annoia e che ha il potere di catturare e sconvolgere l'ascoltatore con i suoi repentini colpi di scena. A questo punto si spera che Graves decida di continuare con questo progetto, visto questo bellissimo debutto. Niente scuse: da avere!!!
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18
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Non so se valga 90, ma è un buon lavoro di heavy prog, Devon Graves era sempre una garanzia. Disco da riscoprire. |
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17
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Sono mesi che cercavo di ricordarmi quest'album...tutto a un tratto oggi l'illuminazione. Stasera lo rimetto su...ricordo che mi era piaciuto...ma non lo avevo assimilato del tutto. Mi aveva rapito la cover quei 5 o 6 anni fà... |
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16
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@Jesus: Credo che ti sbagli, e se assomigllia a qualche altra recensione che hai letto sicuramente si tratta di un caso fortuito. |
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15
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Bella rece, anche un po' troppo scopiazzata (non dico da dove solo per salvarti le chiappe). Attenzione, che queste cose si notano facilmente  |
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14
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debutto enorme,90 è il minimo! per me ci sta anke un bel 93 |
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13
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C'è voglia di prog... bello ma non mi gasa del tutto  |
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12
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Sopravvalutatissimo album pseudo prog metal. Spesso sembra di ascoltare i Nevermore, altre volte sembra di ascoltare addirittura i Children of Bodom. Ma è davvero Graves quello che canta? Mai stato così piatto, siamo lontani dalle vette raggiunte con gli Psychotic Waltz. Ripeto, sopravvalutato e nemmeno prog. Già alla quinta canzone si inizia a sbadigliare. 50 |
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11
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Album eccezionale!!! Forse il top del progressive di tutto il 2010!! |
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10
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SI LO STO ASCOLTANDO X LA PRIMA VOLTA E UNA DI QUELLE RARE VOLTE CHE GIA AL PRIMO PLAY MIA HA GIA COINVOLTO COMPLIMENTI A TUTTO IL SITO PERCHE SEGNALATE OTTIMI GRUPPI E ALBUM CHE MI AMPLIANO LA MIA COLLEZIONE DI BUONA MUSICA UN PICCOLO CONSIGLIO CERCATE DI DARE VOTI ALTI ALLE BAND STORICHE VEDI ULTIMO DEI MAIDEN E TALLICA PERCHE HANNO PORTATO A MIGLIONI DI RAGAZZI AD AMARE IL METAL E CREDETEMI E UN ONORE ASCOLTARE QUESTE BAND SIA IN STUDIO CHE DAL VIVO LON LIFE METALIZZED |
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9
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@Savior:In linea di massima lo ritengo Prog, però le numerose contaminazioni in effetti lo fanno un pò discostare da questa catalogazione,e sarei d'accordo pure sull'idea che è un disco difficilmente classificabile. Lo ritengo comunque un grandissimo album che mi ha notevolmente sorpreso e compiaciuto. |
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8
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Un Buon Disco , a matrice fine anni 80, ma cmq suonato bene e qualitativamente elevato, ottimi brani ed esecuzione.....90 un po troppo cmq secondo me...... |
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7
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Preciso che per metal sinfonico non intendo musica in stile Rhapsody o Fairytale, ma il classico metal sinfonico anni '80 dei Savatage. Ripeto: più che progressive (secondo me non ce n'è traccia, ed è un genere che conosco molto bene, specialmente quello dei '70), c'è tanto metal anni 80! Specifico questi dettagli perchè io ho comprato il disco - che mi è comunque piaciuto tantissimo - sulla scorta delle recensioni che lo descrivevano in modo radicalmente diverso da come poi l'ho sentito io  |
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6
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Il disco è davvero molto buono, cresce con gli ascolti ed ha alcuni picchi (in genere quando pesta meno e crea atmosfera). Ricorda davvero tantissimo i Savatage, vero punto di riferimento compositivo. Progressive non ce n'è tantissimo: è più un metal - piutosto old school nei riff e abbastanza tritaossa quando pesta - sinfonico: attenzione perchè le recensioni spesso non sottolineano questo aspetto. La speranza è che siano un gruppo VERO, con altri dischi e tour. |
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5
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Condivido appieno il "Niente scuse: da avere!!!". DISCO STUPEFACENTE (visto anche l'argomento trattato...hehehe) |
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4
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Ottima recensione Eugenio, mi hai fatto venire l'acquolina in bocca. Mi garantisci però che è davvero PROG METAL e non la solita roba catalogata come tale dove ci sono growl sferzate death o black metal? |
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3
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@Tribal: Grazie Il miglior disco Prog e forse dell'anno secondo il sottoscritto. |
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2
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Album davero molto interessante. |
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1
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complimenti per la recensione. disco molto interessante, anche visto i musicisti coinvolti. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. I Open Up My Eyes 02. The Sound of Flies 03. Ghostride 04. Welcome 05. By the Crossroads 06. Selebrate 07. Snakeskin 08. Sleepwalking 09. The Black Cradle 10. A Candle in the Gallery 11. A Symphony of Shadows
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Line Up
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Devon Graves : vocals, flute Demi Scott: keyboards Arne Schuppner: guitar Kristoffer Gildenlöw: Bass Johanne James: Drums Link e Contatti:The Shadow Theory @MySpace
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