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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Annulation - Human Creatures
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( 3121 letture )
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Imbarazzante. Non trovo altri aggettivi per descrivere il full length degli svizzeri Annulation.
La band ama definire il proprio stile “Annul Metal”, qualsiasi cosa significhi. Tuttavia, udite udite, a partire dal 2002 la loro musica è stata inserita nel filone del (cito testualmente) “trash/death”. Benché presumo l’intenzione fosse parlare di “thrash”, concordo appieno sulla prima accezione.
Gli Annulation suonano un metal insignificante, privo di mordente, ma soprattutto banalissimo.
Una chitarra distortissima, un po’ di doppio pedale, un vocione growl… e il gioco è fatto. Il problema sta nel fatto che i pezzi risultano lunghi e cadenzati come nella migliore tradizione doom, ma non sono in grado di lasciare nessuna emozione nell’ascoltatore.
Ma apriamo il booklet. Ottima impaginazione, sulla carta gli svizzeri si presentano bene. Diamo ora un’occhiata alle lyrics, ed ecco che compare la prima nota dolente: i testi sono la cosa più ingenua che mi sia capitata di leggere negli ultimi anni: un pot pourri di Fuck, War, Motherfucker e tante altre finezze degne del migliore Shakespeare … testi essenziali, sconclusionati, infantili.
La produzione raggiunge indubbiamente la sufficienza, anche se l’effettaggio della voce resta decisamente di cattivo gusto. L’esecuzione dei brani si attesta su buoni livelli, benché non sia necessario un genio per suonare simili canzoni, tanto sono piatte e impersonali. A completare felicemente il quadretto, come non citare le chitarre scordate nella maggior parte dei brani? Azzardando quindi una semplice osservazione, oserei dire che il fonico durante le registrazioni si è dimostrato incompetente quasi tanto quanto la band stessa.
L’ultimo brano, ovvero la sepulturiana Roots, resta di certo l’episodio migliore del lotto, benché faccia ciononostante sorridere in più di un frangente in quanto ad arrangiamento ed attitudine.
A trovare un lato positivo, va detto comunque che i nostri amici Annulation danno l’idea di rendere molto di più dal vivo piuttosto che su disco, se non altro per la strumentazione decisamente valida.
Un po’ meno per i rutti del cantante. State lontani da questa band, è un avvertimento.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Siege of Fear
2. Fuck All
3. Human Creatures
4. Soul Get Out
5. Confused
6. Crow Song
7. Murderer
8. Radical Shit
9. Roots (Live) [Sepultura cover - Bonus Track]
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Line Up
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Domi Weber (Voce, Chitarra, Berimba)
Tin Rotlisberger (Chitarra, Cori)
Reto D’Amelio (Basso)
Simi Ruegger (Batteria, Cori)
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RECENSIONI |
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