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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Axel Rudi Pell - The Ballads IV
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( 6001 letture )
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UNA TRADIZIONE ININTERROTTA Correva l'anno 1993 quando gli Axel Rudi Pell pubblicavano The Ballads, primo capitolo di una serie di compilation che oggi giunge alla sua quarta puntata. Scopo manifesto del dischetto è quello di raccogliere le migliori ballads che la band ha pubblicato negli ultimi album (e che dunque erano per forza di cose rimaste escluse dal precedente capitolo, datato 2004), oltre all'aggiunta di una ballad inedita (Where The Wild Waters Flow), una cover di Ronnie James Dio eseguita prevalentemente al piano (Holy Diver) ed una reinterpretazione mielosissima della straconosciutissima Hallelujah di Leonard Cohen, per un totale di 13 brani.
UNA TRADIZIONE DA INTERROMPERE? Non vogliatemene, ma ho alcune osservazioni da fare. Prima di tutto non vedo di buon occhio il fatto che all'interno della compilation ci siano ben cinque cover, tra le due nuove e le tre estrapolate da Diamonds Unlocked. L'operazione, che certamente si inserisce in una tradizione discografica importante per gli Axel Rudi Pell, è comunque completamente priva di senso artistico e pertanto dev'essere completamente condannata -sempre che l'ascoltatore non si consideri alla stregua di un semplice "oggetto", un numero, un frammento del target cui si rivolge questo genere di uscita. Se i tre brani inediti fossero stati effettivamente tutti originali forse non avrei avuto molto da ridire, ma così non si può... cioè, alla fine la compilation è fatta in una parte importante di materiale che non è stato scritto dagli Axel Rudi Pell e che (escluso le due nuove cover) era già stato pubblicato qualche anno fa! E le nuove cover? Un vero strazio. Capiamoci, tributare Ronnie James Dio è una cosa che Axel Rudi Pell si può permettere, dato che i due si conoscevano e comunque data la storia del biondo chitarrista teutonico, ma così non ci siamo proprio! Va bene riarrangiare il brano -questo è un segno d'umiltà perchè la band non si pone sullo stesso piano dell'autore del pezzo- però bisogna farlo con un pò di perizia: fondamentalmente il piano suona la melodia di base di Holy Diver, opportunamente rallentata, su cui il bravo Gioeli canta le strofe, in un'interpretazione triste ed intensa, che non ha nulla a che vedere con l'originale. Roba che neanche chi lavora nell'intrattenimento tipo pianobar avrebbe il coraggio di suonare. Quanto ad Hallelujah invece non so proprio che dire... già l'originale non brilla per particolari caratteristiche qualitative, ma questa versione è forse addirittura peggio: una chitarra clean arpeggia gli accordi portanti del pezzo, che sostengono la lagnosissima melodia vocale. E poi? E poi niente. Il vuoto più totale.
UN CONSIGLIO SPASSIONATO Rivolgete altrove le vostre attenzioni. Il mondo del rock e del metal si arricchisce tutti i giorni di album interessanti (spesso anche di veri e propri gioielli): salvo che non siate dei fan sfegatati di Axel Rudi Pell, salvo che non abbiate in casa tutti i suoi dischi, questa compilation non vi servirà proprio a nulla; anche perchè non si può dire che il materiale originale qui incluso rientri tra i capolavori del rock. Axel Rudi Pell è certamente un bravo musicista ed altrettanto bravo è chi suona con lui: dateci quindi un nuovo album di inediti, come la band sa fare, non queste accozzaglie di ballads e cover di basso livello. L'immagine dell'artista rischia di risentire del peso di prodotti ufficiali come questo.
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io ho tutti i dischi di pell, tranne gli ultimi due, ma non sono mai stato interessato a queste raccolte inutili |
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Hallelujah, fatta così, "è una cagata pazzesca!"... I Pain Of Salvation, restando nei canoni metallici, l'hanno resa splendida; Jeff Buckley, una gemma. Punto. |
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@ Sambalzalzal: ci sarà tempo anche per i classici. Intanto quello che viene pubblicato è anche questo, ed io non è che evito di recensire solo perchè altrimenti stroncherei quslcuno che in passato ha fatto grandi album! Se ARP adesso produce anche questa roba, noi la recensiamo, in linea con quanto facciamo abitualmente con le nuove uscite. |
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Mah, che dire... si parla sempre di gusti... considerando che il mercato e lo zoccolo duro di ARP è x il buon 90% su Germania e Giappone allora probabilmente ci renderemo conto che magari li questi prodotti tirano... Perdonami, Khaine, la mia non è una critica ma vorrebbe essere un input positivo: invece di recensire un album di covers e ballads per poi stroncarlo, non sarebbe meglio al fine di far conoscere questo grande artista anche alle nuove leve albums bellissimi e di pregio come per esempio Nasty Reputation... Eternal Prisoner... Wild Obsession ecc? Voglio dire, se lasciamo stare la vecchia band di Pell, gli Steeler (che cmq erano veramente bravi) gli ARP sono in giro dal 1989... ce ne sono di episodi positivi da ascoltare... |
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non capisco questo accanimento contro questa uscita di ARP.. ragazzi, quella della raccolta di ballads è una tradizione per Axel, fa parte della sua storia e non trovo fosse giusto interromperla. Ma poi, le nuove cover sono fatte per trasportare emotivamente, un Hallaljah suonata così fa riversare fiumi di lacrime, come L'Holy Diver resa triste e melensa coem se dovesse essere suonata al funerale di Ronnie.. non capisco davvero come possa essere concepito un voto così basso. |
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10
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Per il sottoscritto ogni CD marchiato AXEL RUDI PELL e' oro che luccica, e' un MUST HAVE, SEMPRE !!!! Axel Rudi Pell e' unico, sempre fedele al proprio stile, un grande artista !!! Rispetto il voto dei recensori , ma personalmente non ne' riesco a tener conto !!!! |
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MAGNIFICO GENTE.....Sarebbe da fare veramente !  |
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Ok dai, organizziamo...Lambruscore porta il lambrusco, la mamma di JTG fa le tagliatelle, ognuno che sa suonare qualcosa porta il suo strumento e si jamma tutti assieme!!! TAGLIATELLE, LAMBRUSCO & ROCK N' ROLL!!! |
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7
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JTG : magnifico.... sono piegato dal ridere ...ahahahahahah !! proporrei un bel meeting a casa di tua mamma per le tagliatelle e almeno una decina di bottiglie di lambrusco bolognese...oh si gente.. questa è vita...!! |
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@...tramite il mio ipod, volevo ascoltarlo e lo collegato una domenica a casa di mia madre mentre aspettavo le sue tagliatelle al ragù...un urlo dalla cucinetta...si, era mia madre....il resto lo sapete già come andata....Ciao raga. Jimi TG  |
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Onore alla mamma di JTG! She rocks! |
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@Jimi The Ghost: ma come ci è capitato questo disco nello stereo di casa tua??!!? |
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Mia madre, fin da bambino, ha sempre "tollerato" la distorsione esagerata proveniente dalla mia chitarra...Adesso ha più di 70 anni, ed è una adorabile mamma Heavy, e quando ha sentito questo lavoro di ARP mi ha detto proprio così:" ...ma ti sei rincoglionito?, togli quella merda dallo stereo di casa mia...!" Adoro mia madre....e le sue recensioni lampo.....Jimi TG |
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Mi piace molto ARP e soprattutto mi piace il suo singer Gioeli, davvero un grande interprete però ok le ballads, 1 o 2 in un disco (a volte 2 son anche troppe) ma una raccolta di lenti insomma...un pò palloso direi... |
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odio da sempre le ballads, anche le cover non mi vanno giù. da gente di questo calibro c'è da aspettarsi molto di più. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01 Where The Wild Waters Flow 02 Holy Diver (cover di Ronnie James Dio) 03 Hallelujah (cover di Leonard Cohen) 04 Northern Lights 05 Noblesse Oblige (Opus #5 Adagio Contabile) 06 Love Gun (cover dei KISS) 07 Glory Night 08 In The Air Tonight (cover di Phil Collins) 09 Touching My Soul 10 Like A Child Again (cover dei The Mission) 11 No Chance To Live 12 Haunted Castle Serenade (Opus #4 Grazioso E Agresso) 13 The Curse Of The Damned
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Line Up
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Axel Rudi Pell - Chitarra Johnny Gioeli - Voce Ferdy Doernberg - Tastiera Volker Krawczak - Basso Mike Terrana - Batteria
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