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Axel Rudi Pell - Nasty Reputation
20/01/2024
( 965 letture )
Oggi quasi intrappolato in una carriera solista che da troppo tempo si è fatta di maniera, i suoi primi anni da responsabile cardine del progetto a nome Axel Rudi Pell, trovarono il loro momento migliore in questo Nasty Reputation, datato 1991. Ormai parecchio tempo fa, a dire il vero.

Reduce da quattro album coi gloriosi Steeler e dall’esordio in proprio con Wild Obsession, The German Guitar Wizard piazzò qui davvero un bel colpo. Tutto questo anche grazie a una formazione più efficace rispetto a quella del disco precedente. Un nuovo bassista (Kai Raglewsky), ma soprattutto un nuovo cantante di valore, Rob Rock. Nettamente più versatile del suo predecessore, maggiormente adatto alle composizioni di Axel e in grado di fornire un apporto nella scrittura, assente solo nel brano strumentale di chiusura e nella cover scelta come ballata. Il cambio di passo si ravvisa già da I Will Survive, brano d’apertura in cui la squadra all’opera in questo album mostra coesione, aggressività, professionalità e tutte le doti necessarie per stabilire un approccio positivo all’opera. Un modo di scrivere che verrà ripreso con Fighting the Law e Firewall, altri due pezzi pieni e potenti. Le doti di Rock emergono in maniera più prepotente in Land of the Giants, ma l’equilibrio hard rock / metal del lavoro è più evidente in canzoni come Nasty Reputation, che poi diventerà un punto fisso dei concerti, o in brani come Wanted Man e Unchain the Thunder, col Nostro a giganteggiare col suo classico stile chitarristico. Apoteosi raggiunta in questo senso nella strumentale "tripartita" Open Doors. Di prammatica la presenza di una ballata, in questo caso rappresentata da uno standard purpleiano di altissimo livello come When a Blind Man Cries, qui reso in maniera abbastanza personale.

Disco ancora oggi piacevolissimo da ascoltare sia dal punto di vista tecnico che compositivo, Nasty Reputation è considerato da molti la punta di diamante della carriera in proprio di Axel Rudi Pell. Interessante anche come “contro-polaroid" di un’epoca (ricordiamoci da chi era dominato il mercato rock nel 1991 e negli anni a seguire), può essere un buon modo per approcciare il chitarrista di Bochum o per recuperare il feeling con lui, un po’ deterioratosi in questi ultimi lustri.


VOTO RECENSORE
82
VOTO LETTORI
88.2 su 5 voti [ VOTA]
brus
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 18.33.01
4
Ottimi anche gli ultimi 2 album degli Steeler, band in cui militava Axel prima di diventare solista. In effetti si possono considerare come album suoi visto che scriveva lui e suonano alla ARP
Mic
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 6.51.41
3
Che belli i primi album di ARP!
Aceshigh
Lunedì 22 Gennaio 2024, 10.37.08
2
Gran bell’album! Un passo in avanti rispetto al debut. Le influenze americane ci sono ancora (la title-track per esempio), ma il tutto suona più potente, più grintoso, insomma… più “metal !”, come mostra già l’opener I Will Survive o un’altra bordata come Fighting the Law. Sempre un piacere riascoltarlo. Voto 83
Sandro70
Domenica 21 Gennaio 2024, 21.38.28
1
Uno dei top album di Axel Rudi Pell ,secondo solo a Between the Walls che a mio parere è il suo capolavoro ( con Soto alla voce ).
INFORMAZIONI
1991
SPV / Steamhammer
Heavy
Tracklist
1. I Will Survive
2. Nasty Reputation
3. Fighting The Law
4. Wanted Man
5. When A Blind Man Cries
6. Land Of The Giants
7. Firewall
8. Unchain The Thunder
9. Open Doors (Part I: Experience - Part II: The Journey - Part III: Sugar Big Daddy)
Line Up
Rob Rock (Voce)
Axel Rudi Pell (Chitarra)
George Hahn (Tastiera)
Kai Raglewski (Basso)
Jörg Michael (Batteria)
 
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