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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 1963 letture )
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Parlare dei Killer non vuol certo dire riferirsi ad una band originale o degna di essere ricordata tra quelle principali che connotarono il gloriosissimo periodo degli anni 80. Ma come spesso accade dovendo trattare un prodotto targato Mausoleum Records, si può parlare di loro come di un gruppo molto dignitoso, pesante, ed in grado di scrivere più di un pezzo capace di restare in mente anche a distanza di così tanti anni. Universalmente noti come cloni dei Motorhead, i Belgi arrivarono ad incidere Shock Waves dopo l'inserimento in formazione del batterista Double Bear, fatto che conferì al sound del gruppo una consistenza maggiore. Le similitudini con la band di Lemmy non si fermavano alla tipica formazione in power trio, ma proseguivano col timbro vocale roco del chitarrista/cantante Shorty e, soprattutto, nella musica veloce, basica, a metà tra il rock'n'roll pesantemente elettrificato ed il blues trattato nello stesso modo, e contraddistinta -come detto- da una serie di chorus indovinati e da arrangiamenti semplici ed efficaci.
Non so giudicare se nel confronto con i Motorhead i Killer c'erano o ci facevano, fatto sta che Shock Waves era un bel dischetto, riuscendo a risultare credibile nonostante i palesi limiti artistici della proposta. Spazio quindi a ritmiche martellanti, col bassista Spooky a fare la sua parte, riffoni quadrati, esecuzioni veloci e crude, ed un inserimento massiccio di linee melodiche evidenti, ma camuffate dalla violenza e dalla rabbia esecutiva. Dall'inizio alla fine è solo una sventagliata di pezzi coinvolgenti e rasoianti l'uno di seguito all'altro. Partendo dall'opener punkeggiante Shock Waves, dal chorus semplice e da concerto, fino alla conclusiva blueseggiante Time Bomb, passando per momenti quasi esaltanti, compresa la strumentale King Kong. Mentre scrivo mi tornano in mente i pomeriggi passati nella mia stanza, esaltandomi per molti dischi importanti, ma anche per i Killer ed i loro pezzi terremontanti come Richter Scale 12 (il titolo dice già tutto), e Blood On The Chains, veri inni metal, e più ancora per In The Name Of The Law, dal testo che -già allora- trattava della discriminazione ai danni degli adepti del metallo.
Niente fronzoli, niente orpelli, solo metal grezzo, bastardo ed ignorante, monolitico come da cover, registrato come poteva esserlo a quei tempi e maledettamente capace di irretire. Originale? Per nulla, ma onesto e diretto come forse solo un tempo poteva accadere. Peccato solo che non sopravvissero molto a lungo dopo questo ottimo disco. Forse difficile da riuscire a reperire in edizione originale, potrebbe essere utile rivogersi alla ristampa del ventennale su Cd, contenente oltretutto delle bonus tracks live che dovevano finire su un album mai uscito che, a giudicare da quelle registrazioni, sarebbe stato un gran disco. Da classificare tra le band da ricordare per l'analisi completa di un periodo d'oro.
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11
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Non saranno dei fenomeni ma mi sono sempre piaciuti. Cloni dei Motorhead boh forse a volte si ma a me importa zero i loro album sono di buona fattura hard rock li conosco bene perché li ho tutti in particolare consiglio i primi due. Questo anche 80 va bene. |
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10
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Dignitosissimo gruppo di heavy metal, magari non originalissimo ma tremendamente efficace, con pochi fronzoli e tanta sfacciataggine da rendersi credibili. Essenziali, ma neanche minimalisti a livello strumentale i killer realizzano un piacevole album. (wall of sound è superiore). Il Belgio ha una tradizione in campo heavy metal che è inversamente proporzionale alle sua grandezza geografica. Gruppi cone ostrogoth, warhead, target e soprattutto i cyclone di brutal destruction, e senza dimenticare i grandissimi e più 'famosi' acid, ne fanno un piccolo ma agguerrito fortino metallico. |
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8
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Ce l'ho fatta  |
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7
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No: due punti nel senso di quelli sopra il tasto del punto, poi linea, poi (mi correggo) la D maiuscola |
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4
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basta usare la punteggiatura come si fa normalmente. due punti . linea, parentesi tonda chiusa, ed ecco la faccina sorridente  |
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3
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@Rave: letti e commentati N.B. ma come fai a mettere la faccina????' |
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2
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Anche degli H Bomb ci siamo già occupati  |
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1
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Come spiegato nella rece di metalpedia Raven, il gruppo de killer è un clone dei Motorhead che come i francesi H-Bomb per esempio facevano parte di un filone europeo extra UK che tentava di fare del buon metal copiando i maestri con alterne fortune. Si, i Killer non mi dispiacevano ma si sa, erano meglio gli originali, ma è sempre storia. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Shock Waves 2. Scarecrow 3. In the Name of the Law 3. King Kong 4. Blood on the Chains 5. Ritcher Scale 12 6. In the Eye of My Gun 7. Time Bomb
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Line Up
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Shorty (Voce, Chitarra) Spooky (Basso, Voce) Double Bear (Batteria)
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