|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Morbus Chron - Sleepers In The Rift
|
( 4084 letture )
|
‘’Coughing in a...’’
Se gli Entrails hanno proposto un tipo di musica con ampi riferimenti agli albori del genere, i Morbus Chron riescono a dare un pizzico di personalità al genere, pur rimanendo saldamente ancorati allo swedish death metal. I Morbus Chron sono un progetto giovane, nato nel 2007 nella bella capitale svedese, che ha maturato esperienza nel basso underground producendo il primo, ed omonimo, demo nel 2009 e altri mini-cd fino al 2011, anno in cui rilasciano il loro primo vagito che porta il nome di Sleepers In The Rift. Registrato a metà novembre del 2010 e pubblicato nell’agosto 2011, il disco si presenta veloce, tagliente, e in neanche trentacinque minuti sprigiona riffs tritaossa a ripetizione alternati a decelerate poderose e ricchi mid-tempos, fattore assolutamente importante e abbastanza frequente nei dischi death metal classici, con chiari riferimenti sia alla scuola svedese sia alla primordiale classe statunitense (primi Death ed Autopsy).
Il tetro intro di Through The Gaping Gate/Coughing In A Coffin, fa da opener ad uno dei riff più riusciti dell’intero disco, una piacevole serenata per timpani convalescenti e prontamente martoriati da questo tipo di sound, granitico, ferale e particolarmente cupo, come gli asfissianti mid-tempos che subentrano prepotentemente nelle tracce andando ad appesantire l’atmosfera già sinistra. L’andamento della traccia è indubbiamente straziante, proprio come la voce del giovane – di 19 anni - vocalist/chitarrista Robba (a.k.a. Robert Andersson), autore delle perfide e lancinanti urla presenti in tutto il disco. La successiva Creepy Creeping Creep è un’altra delle migliori, con una ritmica ossessiva la quale piega a favore del perverso testo:
Pet of Satan, Foe of God Killing ways, very odd The Creepy Creeping Creep, it creeps.. It cuts off a leg to use as bait Stupid human, now on plate Puke him up, mutilate
Il disco viaggia su ritmi notevoli, non lasciano momenti di pausa, anche le parti lente fustigano a dovere la ragione di chi ascolta questo riuscitissimo platter, un disco di fattura assolutamente degna di questa nuova ondata particolarmente prolifica che sta invadendo i nostri modernissimi anni. La tetra andatura di The Hallucinating Dead esplode in un riff di assoluto spessore, così maledettamente infido che si incrosta facilmente nella memoria, ha un compito sostanzialmente di spezzare gli elevati ritmi. La successiva Ways of Torture, invece, è aperta da una altezzosa batteria, martellata con assoluta destrezza dal ventunenne Adam, in grado di colpire con bacchettate precise e coinvolgenti che, insieme al distorto basso di Dag, compongono una notevole sessione ritmica che fa ben sperare per il futuro della band.
Caught within a wooden box With small holes to breath Taking me somewhere else to die There my life will cease
Avviandosi verso la conclusione, il disco rilascia le sue ultime due rasoiate, Lidless Coffin e Deformation of the Dark Matter, di cui la prima sembra provenga davvero da una bara. Il suo andamento iniziale particolarmente lento dà una chiara impressione all’ascoltatore della situazione narrata nelle lyrics, prima di tuonare con una pungente chitarra e improvvisi rallentamenti. La singaporiana Pulverised Records dà un chiaro colpo di coda alle giovani labels che stanno affiorando recentemente, un po’ a dimostrare anche di esserci sempre e di continuare a produrre dischi di assoluta qualità, come ha già fatto in precedenza con nomi di spessore quali Nominon, Sanctification, Interment e Flesh, tanto per citarne alcuni. Quindi, se siete amanti dei nomi citati e del death metal underground ascoltateli assolutamente, non ne rimarrete delusi.
Coughing in a Coffin...
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
9
|
A livello musicale nulla da dire, ottimo lavoro. La cosa che mi disturba é la produzione. Se mi voglio ascoltare un disco "marcio" mi ascolto un disco che arriva da quegli anni.... |
|
|
|
|
|
|
8
|
Questi giovani svedesi sanno come fare un buon death metal in stile anni '80 come i vecchi Death. |
|
|
|
|
|
|
7
|
sinceramente potevano evitare di riusare le stesse note e ritmica(quasi) di The Krusher nell'intro di The Hallucinating Dead.. Validissima band tra le band underground death metal,ma che se posta alla sfera internazionale rimane la solita band che suona bene cose già scritte da altri |
|
|
|
|
|
|
6
|
Il disco in questione non è affatto male ma gli originali d'epoca sono molto meglio. In definitiva disco valido ma a mio avviso, semplicemente ennesima clone band. |
|
|
|
|
|
|
5
|
Bel disco, attenderò di averlo in originale per esprimermi anche se le direttive sono le solite e non è che ci sia poi tanto da giudicare, la solfa è sempre quella ben suonata, composta con un minimo di personalità. Lo ascolto da parecchio comunque ringraziando un amico che mi girò il promo un po' di tempo fa. Sono i soldi a latitare XD |
|
|
|
|
|
|
4
|
Pur non amando il death metal, questa band me gusta. |
|
|
|
|
|
|
3
|
Belli, belli, belli, fanno Death Metal come piace a me  |
|
|
|
|
|
|
2
|
Validissimo debutto e bella copertina, complimentoni! |
|
|
|
|
|
|
1
|
Interessante me lo voglio ascoltare! |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Through The Gaping Gate/ Coughing In A Coffin 2. Creepy Creeping Creep 3. Hymns To A Stiff 4. Red Hook Horror 5. The Hallucinating Dead 6. Ways Of Torture 7. Dead Body Pile Necrophile 8. Lidless Coffin 9. Deformation Of The Dark Matter
|
|
Line Up
|
Robba - Vocals/guitars Edde – Guitars Dag – Bass Adam – Drums
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|