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Mesmerize - Off The Beaten Path
( 2272 letture )
Con la consapevolezza che la loro musica non cambierà la storia del metal, i milanesi Mesmerize si riaffacciano sul mercato con il loro secondo full lenght “ Off The Beaten Path “.
Un disco che segna un netto passo avanti in termine di composizione ed esecuzione ( frutto di quattro anni passati a “ studiare “ anche in sede live ), pur palesando richiami ad Iron Maiden, Helloween ed a quel power tedesco che per anni ha dominato la scena mondiale.
Come già successo con il primo lavoro, i nostri riescono nell’intento di proporre in ogni caso brani dotati di una loro precisa personalità, grazie all’accortezza degli arrangiamenti.
Insomma, di plagio non possiamo proprio parlarne perché i nostri riescono benissimo a miscelare quello che rappresenta il loro background con un songwriting autografo che riesce benissimo a stare in piedi da solo.
Come tradizione vuole, il disco si apre con “ Argos Died Twice “, una bella song tirata e di facile presa, questo grazie a linee vocali semplici che s’incastonano nella testa già dal primo ascolto.
Si prosegue con un “ King Of Terror “, roccioso midtempo, deliziosamente decorato con un chorus sostanzialmente perfetto.
Sicuramente uno dei cavalli di battaglia durante i concerti dei cinque.
La title track ci regala svariate sfumature, pregna com’è di cambi di tempo e d’atmosfera.
Un pezzo che spazia dall’heavy metal roccioso tipicamente anni 80, all’epic più ispirato, con chitarre acustiche e refrain al limite dell’hard rock ad impreziosire ulteriormente un brano bellissimo.
La Maideniana “ Jail TV “ ( ascoltate il giro di basso iniziale… ) non aggiunge assolutamente nulla all’economia complessiva del disco; non parliamo di sterile filler, poiché la canzone in sé è anche piacevolissima da ascoltare ma resta in ogni modo il fatto che sia fin troppo ispirata dai maestri inglesi.
Nota di merito ai cori ed all’assolo di chitarra, quest’ultimo sfociante in un break contornato da cori quasi gregoriani.
“ Warriors “ è una classica power song, neanche tanto tirata nel suo incedere, durante la quale i nostri riescono lo stesso ad infilare particolari estranei al power di stampo teutonico, riuscendo a sollevare le sorti di un brano altrimenti poco incisivo.
Quello che rappresentava sicuramente il fiore all’occhiello sul primo album, era sicuramente la cura e la bravura di Folco Orlandini nel tessere linee vocali assolutamente personali, ricche di buon gusto.
L’ennesimo esempio si trova su “ Pit Of Charming Snakes “, song dotata di una sezione ritmica precisa e cattiva al punto giusto, durante la quale Orlandini tira fuori un chorus che sa essere melodico e sporco allo stesso tempo.
Un’incredibile “ Where The Skye Meets The Sea “, canzone semplicemente perfetta che colpisce il cuore dell’ascoltatore, ricca com’è di momenti epici ed ispiratissimi di scuola Savatage-Manowar, ci conduce al secondo capitolo della saga personale dei Mesmerize, ovvero “ Doom Of The Darksword “.
Un secondo capitolo che senza tergiversare ci getta subito contro un’irruenza mai fine a se stessa, ottimamente bilanciata da parti più tranquilli, oltre alla solita qualità del cantato.
La breve strumentale “ The Ancient Prophecy “ ci conduce all’ascolto di “ Overdose “, brano semplice a livello di songwriting ma coeso nelle sue intenzioni, quelle di spaccare dal vivo e di stamparsi nella testa di tutti noi.
Un brano che se eseguito live in accoppiata con “ King Of Terror “ darà sicuramente il filo da torcere agli headbangers più navigati.
L’album chiude con “ Gates Of Mercy “, una power song che non aggiunge nulla in più al giudizio complessivo di questo secondo lavoro.
Un lavoro notevolmente migliore del debutto “ Tales Of Wonder “.
I nostri, infatti, hanno proseguito nella loro strada, omaggiando i grandissimi nomi del panorama metal internazionale, lasciando bene impressa la loro personalità con soluzioni stilistiche, arrangiamenti e linee vocali che mostrano la bravura di cinque musicisti VERI e non meri scopiazzatori.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
23.37 su 29 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2002
Dragonheart
Heavy
Tracklist
1. Argos Died Twice
2. King Of Terror
3. Off The Beaten Path
4. Jail TV
5. Warriors (When The Battle Calls)
6. Pit Of Charming Snakes
7. Where Skye Meets The Sea
8. Doom Of The Darksword
9. The Ancient Prophecy
10. Overdoze
11. Gates Of Mercy
Line Up
Folco Orlandini - vocals
Andrea Garavaglia - drums
Piero Paravidino - lead & rhythm guitar
Andrea Tito - bass, backing vocals
Paolo Chiodini - rhythm guitar
 
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