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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 4414 letture )
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Il terzo disco per un artista rappresenta sempre un punto cruciale della propria carriera. I nostrani Mesmerize non si sono certamente fatti intimorire da quest’incombenza ed a distanza di tre anni dal più che buono “ Off The Beaten Path “, calano il loro asso. Questo “ Stainless “ ci mostra cosa sono i Mesmerize nel 2005 ( che hanno un nuovo chitarrista, il bravo Luca Belbruno ), una band solida e concreta, tecnicamente sempre preparatissima, dotata d’ottimo gusto per le melodie disseminate lungo le dieci tracce di questo album. Tracce che sono assai diverse tra loro, dimostrando una maturità compositiva quasi inaspettata. Se i precedenti lavori avevano dimostrato un attaccamento forse eccessivo verso sonorità classiche, quali il power e tutta la corrente NWOBHM, senza in ogni modo scadere nel plagio più totale, in questa nuova release i nostri ampliano notevolmente il loro bagaglio di ispirazione e composizione. Con questo non voglio dire che il trademark Mesmerize sia andato perso, o che siano passati a suonare death metal. Dico soltanto che i nostri ora passano con disinvoltura dal metal più classico, al power più tirato, dal folk rock al mood oscuro di Sabbathiana memoria. Pezzi rocciosi, figli legittimi del miglior power metal tedesco, ci sono sempre ed hanno una marcia in più rispetto a tante uscite straniere che infestano il mercato. Un clamoroso esempio di ciò che asserisco lo si può ascoltare in “ Princess Of The Wolves “, pezzo tiratissimo, con un break centrale semplicemente da infarto, prologo ad una sfuriata finale impreziosita da un bellissimo assolo di chitarra. Si corre parecchio anche con “ Hot Lead Cold Steel “, che presenta un inizio pacato, fuorviante rispetto al macello che da lì a poco si scatenerà. In questo brano inoltre si segnala la presenza di Vanni Ceni ( Wotan ) che duetta con Orlandini. I Black Sabbath sono omaggiati nella sulfurea “ Lure Of The Temptress “, canzone che dà la possibilità al sempre ottimo Orlandini di giostrare su registri vocali differenti rispetto al solito. Gli inserti di violino ( strumento inusuale per i Mesmerize ) suonati da Vito Gatto colorano di tinte Skycladiane “ Windchaser “, dando al combo un’inedita connotazione folk. La trilogia della Spada Oscura è conclusa con “ Triumph Of The Darksword “, dai continui sali e scendi ritmici, con cori solenni e maestosi. Break acustici e ripartenze power ci portano al finale di questi sette minuti e mezzo, mai annoianti né ridondanti. I Mesmerize si cimentano anche su sonorità dal taglio moderno, vedi il binomio “ Bitter Crop “ e “ Field Of Heroes “, che partendo da un’ossatura comunqe classicheggiante, presentano azzeccati inserti stilistici assai lontani dal solito operare dei nostri. Vedi i break al limite con certo power americano, le linee vocali aggressive come non mai ed una serie di riff dal sapore settantiano. Il tutto amalgamato alla perfezione, per due tracce che dal vivo hanno un potenziale distruttivo altissimo. Per far capire ulteriormente la maturità e la consapevolezza del loro songwriting, i Mesmerize giocano la carta della suite. A chisura dell’album troviamo i dieci minuti di “ Impossibile Infinity “, altro pezzo con ospite, in questo caso Paola Bianchi, singer dei Ludmila. Direi che la scommessa del minutaggio elevato è stata ampiamente vinta, poiché i nostri sfornano un brano ricco di spunti interessanti, con duetti vocali da pelle d’oca, parti cadenzate che gravano il tutto di quell’eroicità tipica di certe colonne sonore. Il tutto spaziando dal metal classico sino a certi particolari dal sapore prog anni 70. Direi che lo scoglio del terzo full lenght è stato brillantemente superato e ci troviamo tra le mani un disco bellissimo. La band è notevolemente migliorata, sia a livello compositivo sia a livello di personalità. Ottima la prova del singer Folco Orlandini, una delle migliori voci del panorama metal nazionale. Un elogio và a tutta la band per questa dimostrazione di metallo fumante e coi controcazzi. Veramente bravissimi. Ora, se andate a comprarvi l’ennesimo copia/incolla tedesco o svedese, beh…che dirvi? Avete le orecchie foderate di prosciutto.
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8
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ciao Jason. è verissima come cosa. io l'ho scoperta tramite il forum di Eutk, dove bazzico parecchio. comunque la cosa più penosa è il comunicato di pseudo scusanti che hanno tirato fuori subito dopo... almeno la decenza di ammettere certe cappellate, no? visto che si professano il portale più importante d'Italia, in ambito metal.... che pena. |
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7
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Non ci credo ma è vero? |
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6
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ciao amigo. la prima recensione che hanno messo era quella riferita al fake contenente l'ultimo solista di James LaBrie. concorderai con me che si tratta di una figura di merda STREPITOSA. no??? hahahahahahahahahaha. ancora rido. |
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5
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Ma scusa la recensione su metallus mica c'è di OCTAVARIUM? |
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4
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rintronato, non mi riferivo alla tua di recensione di " Octavarium "... ma quella su www.m******s.it strepitosa figura di merda. |
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2
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ciao amigo. no, no...Jason ha messo anche quello del 2002 nelle novità...ed io non ho ancora avuto tempo di avvisarlo... poco male, su altri portali succede di MOLTO peggio ( vedi recensioni strepitose di " Octavarium " ahahahah ). ciao. |
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1
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Ma quanti album hanno fatto? Due in una settimana??? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. The burn 02. Bitter crop 03. Princess of the wolves 04. Triumph of the dark sword 05. Windchaser 06. Field of heroes 07. Lure of the temptress 08. Hot lead, cold steel 09. Bloody Mary 10. Impossible Infinity
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Line Up
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Folco Orlandini - vocals Andrea Tito - bass Andrea Garavaglia - drums Luca Belbruno - guitar Piero Paravidino - guitar
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