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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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( 7614 letture )
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Nella vita quotidiana spesso accade che in famiglia è la donna a portare i pantaloni. E noi uomini lì a prendere ordini, come delle vere e proprie “femminucce”… Se volessi utilizzare questo luogo comune per introdurre i Cadaveria di oggi, questa volta dovrei almeno parzialmente ritrattare dato che, mai come in Horror Metal, i contributi di tutti (i “maschietti”) sono funzionali alla buona riuscita del prodotto. Detto ciò, la dark lady piemontese - che presta il proprio soprannome al progetto - rimane sempre l’indiscussa punta di diamante del combo nostrano, per immagine, caratterizzazione e carisma.
Ma parliamo di musica. I contributi di questa quarta release, una vera e propria dichiarazione di intenti uscita per Bakerteam Records, sono come di consueto molto vari e variegati. Si passa agevolmente da un gothic metal atmosferico ed orrorifico ad un death metal aggressivo e veloce. Inutile poi negare le molte derive thrash (soprattutto nel riffing), così come nascondere le reminiscenze melodic black provenienti dalle precedenti esperienze della coppia Cadaveria e Flegias (Marcelo Santos). Detto questo, ciò che più mi ha stupito in questa pubblicazione non è tanto il camaleontismo della band, già chiaro fin dagli esordi e conclamatosi apertamente nel precedente In Your Blood, bensì la cura inserita nel songwriting e soprattutto la capacità di costruire arrangiamenti che, sempre molto voluminosi, riducono la pur eloquente distanza tra i vari pezzi singoli. Inoltre va detto che il disco è mediamente molto violento ed intenso: lascino pertanto perdere quelli che vorrebbero trasposta nei Cadaveria la femminilità della loro prima rappresentante (che comunque, sia ben inteso, ha sempre voluto dare un’immagine di sé molto robusta e risoluta). Per meglio capirci dovremmo lanciarci cinicamente sulla disamina della tracklist, sequenza interessante e molto esplicativa delle reali intenzioni della band, tuttavia, prima di farlo, vorrei lasciare qualche considerazione generica sul sound espresso in Horror Metal.
In primis l’aspetto vocale: Cadaveria alterna molti registri, anche trattati con un’effettistica interessante; sicuramente il mid-growling è divenuto più “imponente” a livello timbrico, anche se meno squillante e graffiante di un tempo (forse anche a causa di una produzione completamente differente rispetto al passato). L’effetto che provoca il cantato distorto, utilizzatissimo e rafforzato nella sua funzione concettuale, è da considerarsi più “death” che “black”, aspetto che accompagna perfettamente la variazione iconografica che vede la band passare da un’immagine oscura e decadente ad una decisamente più “horror” (basti passare in disamina la copertina e le artwork promozionali). Come sempre accade, sin dai tempi degli Opera IX, Cadaveria “duetta” con se stessa mescolando i cantati e sostenendoli l’un l’altro con l’espediente della sovraincisione: di fatto la conduzione delle linee è quella di un gruppo con due cantati differenti, uno dedicato alle parti aggressive, l’altro a quelle melodiche. Il valore aggiunto è quello di sapere la sola Cadaveria capace di tutto ciò (ma rimango molto curioso di sentire i ri-arrangiamenti per gli spettacoli live). Per quanto mi concerne una prova davvero molto buona! Ottime le sei corde, sia quando remano pesanti con i power chords, sia quando colpiscono di fioretto con assoli indiscutibilmente “metallici” e, a volte, isterici (Whispers Of Sin). L’opportunità di suonare finalmente con due asce è comunque la vera chiave dell’opera e delle sue composizioni, senza per questo svilire il lavoro della sezione ritmica, costantemente impegnata a condire le variazioni imposte dal trio melodico (e dentro ci metto anche la performance di Cadaveria, come dicevo multiforme e spesso plurivocale). Lo sdoppiamento piuttosto evidente delle linee chitarristiche (raggiunto proprio grazie a contributi creativi di artisti differenti) permette giochi che altrimenti riuscirebbero meno efficaci e probabilmente scontati. Un esempio ne sono la parte centrale di The Oracle (Of The Fog), vera e propria cattedrale nel deserto che si eleva a perla grigia nella tracklist di Horror Metal, ma anche il gancio e il chorus di Death Vision e il sabba satanico di Apocalypse. A fare da contraltare stilistico a questa scelta, con la finalità implicita di non compattare esageratamente i suoni, le keys vengono relegate ad un ruolo prettamente, ma non esclusivamente, armonico (per godere di partiture articolate di tastiera ci si posizioni per esempio su The Night's Theatre e Assassin), espediente che lascia un po’ sfumare l’appiglio sinfonico che i Cadaveria hanno sempre orgogliosamente mantenuto tra le righe. Massiccia, ma capace di mutazioni camaleontiche, la coppia Flegias (riconoscibilissimo il suo stile)/Killer Bob: il drumming gode di volumi che mettono in facile risalto l’operato, anche nei tempos più rapidi, mentre il basso rimane un po’ troppo dietro agli altri strumenti. Entrambi sanno comunque sostenere con abilità i passaggi meno estremi, dove è necessario (e presente) un discreto groove.
Ma lanciamoci sulla tracklist. Flowers In Fire è un crescendo molto lento che scaglia, poco per volta, l’ascoltatore nel mondo Cadaveria: mid-tempos ritualistici, alternati a stacchi darkeggianti, caratterizzano l’intera song, un po’ nella medesima vena degli album precedenti. In un certo senso il pezzo va interpretato come “contentino” per i fan più tradizionalisti! Completamente diversa The Night's Theatre, che si fonda integralmente su di un gain piuttosto corposo: l’appeal melodic-death dei primi secondi disegna un quadro secco e cattivo, immediatamente squarciato dal rallentamento su cui si incuneano il pianoforte ed il cantato pulito. Strofe violente e ritornello melodico: è questo il punto forza del brano che ancora separa poco il guitarism, che si mantiene invece compatto e spedito all’unisono. Il drumming di Flegias rulla preciso, soprattutto quando la solista si stacca in single note per l’assolo della parte finale. Tutto gira a dovere. Death Vision è più corale e varia. I contributi delle chitarre cominciano ad evolversi, mentre sale alto il risuono delle keys, preponderanti durante i rallentamenti. La traccia è molto oscura e vince soprattutto nelle decelerazioni: le parti spedite sono un po’ stantie e già sentite, anche se il condimento della voce di Cadaveria migliora il risultato finale. È un brano che non ho apprezzato particolarmente e che metterei nella fila dei meno riusciti. L’avvio sparato di Whispers Of Sin sembrerebbe uno specchietto per le allodole per i fan più “cattivi”, ma così non è. Per tutti i suoi tre minuti e mezzo pare di sentire un gruppo raw thrash con vocalism tirato: tutto suona molto slayerano! Lo sviluppo, a dire il vero, è un po’ piatto, anche se con la parte centrale i Cadaveria cercano di riportare il pezzo sui canali conosciuti. L’assolo finale, quasi cacofonico, non concede compromessi: Whispers Of Sin è l’esempio che anche i Cadaveria sanno picchiare duro, durissimo. Personalmente li preferisco più riflessivi, ma ai thrasher convinti piacerà, garantito! Meravigliosa la malefica Assassin, perfetto esempio di costruzione estrema che per intensità sfiora il death metal dei bei tempi novantiani. Atmosferica la partenza, ma ferale la sferzata centrale - in rallentamento - che ricorda storici esempi olandesi di old-style (Asphyx?). Il finale, accompagnato dal pianoforte, offre uno spunto melodico inaspettato che delinea la completezza del sound degli odierni Cadaveria. The Days Of The After And Behind prosegue il filotto di canzoni ben riuscite iniziato proprio con la precedente Assassin: l’andamento è quello di un mid-tempo piuttosto thrasheggiante che, con il supporto della doppia cassa di Flegias, rimane costantemente soffocante. Cadaveria si stacca dal growl solo quando anche le chitarre prescindono dai power-chords, alleggerendo così la parte mediana. Non è certo pari alle sorelle limitrofe, ma comunque risulta un brano piacevole e facilmente memorizzabile che contribuisce alla godibilità della tracklist (soprattutto nella parte di chiusura, vagamente gothic ed arricchita a livello armonico da keys piuttosto evocative). Se è vero che Apocalypse parte un po’ stancamente con un riffing molto vicino al death melodico degli Arch Enemy, è altresì vero che il meglio del brano fuoriesce quando, dalle viscere degli ultimi minuti, gorgoglia l’anima stoner dei primi Black Sabbath. La voce effettata di Cadaveria danza sulle ritmiche luciferine delle chitarre di Frank Booth e Dick Laurent che chiudono con un crescendo ritmico scandito dall’apocalittico blast-beat di Flegias. Bellissima davvero. Di The Oracle (Of The Fog) ho già accennato in precedenza: si comincia con partiture accostabili al black sinfonico per giungere ad un contributo medioevaleggiante che spezza un up-tempo ferocissimo e riporta il brano sui canali stilistici iniziali. Con Apocalypse e Assassin rappresenta il picco di Horror Metal. This Is Not The Silence ha degli echi nu-metal nel duetto con il pulito, ma nel complesso vive ancora di pane e thrash. Il brano però è molto easy-listening, soprattutto nel ritornello, e forse sconta ai primi ascolti una commercialità un po’ esagerata che lo distanzia dagli altri titoli inclusi nella scaletta. Conclude la brevissima Hypnotic Psychosis che imprime tra le note delle sue strofe una chiara reminiscenza darkwave, abbondantemente superata nei ganci e nel ritornello in cui la band esplode il proprio gothic metal tagliente e tecnico (tutto il finale è sostenuto da un solismo in tapping molto particolare). La struttura ed il timbro vocale pulito mi ricordano il rifacimento di Bela Lugosi’s Dead degli Opera IX, a dire il vero un po’ discutibile. La traccia, a differenza dell’infelice esperimento dell’epoca, suona invece piuttosto piacevole e gratificante, chiudendo con sufficiente freschezza un disco che non può certo essere considerato statico e stantio.
Per finire due domande: 1) Miglior disco dei Cadaveria? A mio avviso sì (anche se c’è da giocarsela ad armi pari con Far Away From Conformity). Rimanendo sulla carriera artistica di Cadaveria va ammesso che non siamo ai livelli del passato remoto di The Black Opera (Opera IX), dato che qualche filler lo si percepisce. Ma di godimento ce n’è tanto e ciò non può passare inosservato! 2) Da comprare? Senza dubbio, soprattutto se amate spaziare su molti sottogeneri metal, senza voler cadere nel “miele” degli esperimenti più commerciali.
Insomma, pantaloni o non pantaloni, provate ora a dire che i Cadaveria sono delle “femminucce”…
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VOTO LETTORI
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71.18 su 111 voti [
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17
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gran bel disco e bella recensione |
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16
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Non mi stanco mai di ascoltare questo album. |
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15
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Maniac =>io ti consiglierei di provare con i MADDER MORTEM dotati di un ottima e potente voce femminile (non growl però... ) che con solo quattro dischi all'attivo dimostrano un notevole estro compositivo |
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14
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Davvero un bellissimo disco, sono rimasto molto soddisfatto. Ho scoperto i Cadaveria solo di recente e grazie ad Internet ah ah. Ascolto Rock e Metal e, di quest'ultimo, prediligo in particolare i sottogeneri Black e Gothic. Adoro inoltre le voci femminili e una sera, cercando su Google "gruppi Black Metal Italiani con cantante donna" ho scoperto questi Cadaveria. Ho ascoltato il loro ultimo album, ossia proprio questo recensito da voi e mi è piaciuto tanto che l' ho acquistato su E-Bay il giorno successivo. Sono stati davvero un' ottima scoperta i Cadaveria e quello che più mi piace è la capacità della cantante (gnocchissima tra l' altro per i miei gusti ) di alternare la voce pulita o clean con un growl/screamo molto coinvolgente. Passa da un Gothic ad un Black/Death Metal e la cosa mi piace parecchio. Ho ordinato inoltre il loro album di debutto The Shadow's Madame e, se qualcuno di voi conosce qualche gruppo simile a loro e vuole cortesemente consigliarmelo gliene sarei molto grato. Grazie in anticipo e complimenti per il sito! |
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13
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bellissima recenzione complimenti ,di loro cosa posso dire x una band italiana e una cosa originale ,qui dove senti ogni angolo di strada vasca(vasco),antonacci ,d"alessio etc.,coragiosi e bravi ! |
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12
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Recensione lunga e troppo esagerata, la voce di Cadaveria non è poi così particolare o estesa, il suo scream non è grattato, e la voce pulita la eviterei perchè risulta stonata e poco personale.Non basta avere un nome per essere famoso, ma conta la qualità e la bravura.Ci sono cantanti meno famose che sanno usare lo scream grazie al loro timbro vocale,tanto per citare qulcuno "Darkened Nocturn Slaughtercult, Demonic Christh ect. I Cadaveria, musicalmente non restano nella mente, troppo leggeri ,melodici e commerciali,insomma non serve vestirsi in nero per fare i duri. |
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11
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Troppo lunga la recensione. Ma bando alle ciance. Ho sentito l'album abbastanza attentamente da giungere alle mie conclusioni. Risulta piuttosto variegato passando dal Doom/black al black più cupo, riff taglienti e veloci si accavallano ad introduzioni alle volte caotiche, mentre la voce nella prima fase dell'album è sovrastata dalla sezione ritmica dei brani, specie da una batteria prorompente. Album interessante che non vedo l'ora di riascoltare. VOTO PROVVISORIO: 67 |
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10
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Recensione davvero ben fatta, mi ometto per ora dal commentare l'album poiché non ho ancora avuto il bene di sentirlo, ma se quello che ho letto è vero ci sarà di che andar fieri della 'conterranea'... Bravo Massimiliano e bentornata Cadaveria! |
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9
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Onorata di essere la lettrice 666 di questa rece (così dice il contatore delle letture!) Disco fantastico e soprattutto fantastica CADAVERIA! non so cosa darei per quelle corde vocali... davvero eterna stima! E sicuramente non perderò il release party di venerdì prossimo allo Spazio Aurora! |
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8
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RAGAZZI, segnalo a tutti un evento relativamente a Cadaveria che credo possa interessare molti: la band presenterà il nuovo album e farà la sua prima apparizione live da diverso tempo a questa parte sul palco dello Spazio Aurora, club situato in prov. di Milano (Rozzano, via Cavour, 4)! Durante lo show verranno proposti i nuovi brani affiancati al vecchio/classico repertorio! Ad aprire per lei un bill d'eccezione: Ecnephias (da Potenza per la prima volta al nord Italia), Scream Baby Scream, Story Of Jade e Madness Of Sorrow (Ex filthy teens, con membri presenti e passati di death ss!!!)! Ingresso 10 € |
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7
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un grazie pubblico a Massimiliano, non tanto per il voto (comunque sono contenta che ti sia piaciuto!), quanto per il tempo dedicatoci, sia nell'ascolto che nella scrittura. Non voto l'album per non inquinare la media dei lettori (peraltro già inficiata, leggo, dagli zero da qualche furbetto), ma voto la tua recensione: 100! è scritta davvero benissimo, complimenti! |
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6
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Horror metal?? baahh... comunque Wishper of sin è molto bella. |
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5
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Tematiche soprattutto quelle un po' come l'horror punk dei Misfits e quello rock/metal di Rob Zombie conta sia il vestito che i testi. |
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4
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Ma toglietemi una curiosità: si chiama Horror metal per il modo in cui sono conciati Cadaveria e gli altri??? |
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3
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Non mi piace molto, ma mi astengo dal votare perchè ho ascoltato frettolosamente soltanto due-tre tracce. @ Teschio nero: si chiamano troll, e purtroppo c'è ne sono parecchi in questo sito. |
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2
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ma chi caxxo è che continua a votare zero ........ |
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1
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In un periodo in cui le uscite discografiche del settore Hard & Heavy sono contrassegnate da un piattume preoccupante, cd come questi sono benvenuti !!! bella recensione Giasse !!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Flowers In Fire 2. The Night's Theatre 3. Death Vision 4. Whispers Of Sin 5. Assassin 6. The Days Of The After And Behind 7. Apocalypse 8. The Oracle (Of The Fog) 9. Requiem 10. This Is Not The Silence 11. Hypnotic Psychosis
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Line Up
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Cadaveria – vocals Marcelo Santos (Flegias) – drums Killer Bob – bass Dick Laurent – guitar Frank Booth – guitar
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