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CADAVERIA - Noi metallari l'avremo vinta
25/11/2010 (14181 letture)
Non saprei come presentarla, perché è una figura che riproduce molto più di un singolo immaginario. Che dire di lei: che la sua voce alza la pelle perché è prepotente, maligna ed irriverente? Che i suoi lavori, lontani e recenti, sono venerati come i feticci di un’antica civiltà? Che è una delle prime donne ad aver sdoganato il growling e lo screaming all’interno dei suoi “gorgheggi”?
Che il drappo si alzi. Lei è
Cadaveria e l’inchino è obbligatorio!

Giasse: Ciao Cadaveria. La prima cosa che mi viene da chiederti è: da dove nasce la collaborazione (oramai decennale) con i DyNAbyte? Immagino che John (o El Sargento che dir si voglia) dei Raza De Odio e Necrodeath abbia “triangolato” tra te e Flegias per portarti nel progetto. Sbaglio?
Cadaveria: In effetti l’anello di congiunzione è stato John, che poco dopo essere entrato a far parte dei Cadaveria, mi ha presentato i DyNAbyte. Il gruppo era già in vita dal 1998, ma nel 2001 era alla ricerca di un nuovo cantante. Sono entrata nei DyNAbyte in punta di piedi, cercando di interpretare al meglio canzoni già composte in precedenza e appartenenti ad un panorama, quello elettronico e industrial metal, in parte distante dalle mie radici prettamente death/black. Per me è stata un po’ una sfida, ma il clima propositivo e professionale che si respira nei DyNAbyte mi ha convinta subito e con questo spirito ci siamo messi al lavoro. Abbiamo rivisitato il repertorio, ri-arrangiato i vecchi pezzi e composto i nuovi brani che sono confluiti nel primo full length Extreme Mental Piercing...

Giasse: In cosa è cambiato 2KX rispetto al precedente Extreme Mental Piercing? Io lo sento più metal e meno elettronico… è una mia impressione?
Cadaveria: Non sei l’unico a percepire questa differenza. In Extreme Mental Piercing si è lavorato molto sull'effettistica della voce, stravolgendo di fatto lo “strumento umano”, cosa che solitamente nel metal non si fa, mentre in 2KX la voce è molto meno “trattata”, più naturale. Credo che questo sia uno dei cambiamenti più drastici, dovuto al fatto che questa volta ho partecipato attivamente anche al mixaggio. Anche nel suono della 6 corde c'è differenza tra Extreme Mental Piercing e 2KX. Ci siamo presi parecchio tempo per decidere che suono di chitarra utilizzare e indubbiamente il MesaBoogie ha fatto la sua parte. Inoltre John ha lavorato moltissimo sul mastering, facendo una miriade di prove per ottenere la pasta finale di 2KX, che è effettivamente ciò che ci eravamo riproposti di ottenere. L’elettronica svolge comunque un ruolo preponderante, nel senso che ogni pezzo sostanzialmente è costruito su una base creata al computer. I software si evolvono e le menti si affinano, queste due verità hanno portato a 2KX.

Giasse: Ho la sensazione che stiate/stai investendo moltissimo nei DyNAbyte. Dobbiamo ancora considerarlo un side project oppure l’energia profusa va nella direzione di creare una realtà “definitiva”?
Cadaveria: Ormai i DyNAbyte sono una realtà concreta alla quale dedico molto del mio tempo. Il legame con John e LJ Dusk è molto forte, credo in questo progetto e sono super fiera di tutti e 12 i brani del nuovo album. Dopo un lungo lavoro in studio mi sono occupata delle grafiche e dei contenuti multimediali della chiavetta USB. Abbiamo fatto un buon lavoro ed ora posso dedicarmi a cuor leggero al nuovo album dei Cadaveria. Di certo comunque i DyNAbyte avranno un futuro.

Giasse: I Cadaveria sono ancora sotto Season Of Mist? In Your Blood avrà quindi un seguito molto prossimo?
Cadaveria: Dai ti faccio fare uno scoop: il contratto con Season Of Mist si è concluso e stiamo valutando nuove offerte. In Your Blood avrà certamente un seguito, ma non so dirti esattamente in che mese del 2011 uscirà. Abbiamo molto materiale nuovo e abbiamo già registrato una pre-produzione di 11 pezzi. In questi giorni stiamo revisionando il tutto e a dicembre rientreremo in studio.

Giasse: Sento spessissimo le band e le label accanirsi sulla crescente diffusione dei formati digitali, manifestando insofferenza per la progressiva scomparsa dei formati storici, CD e LP per intenderci. I DyNAbyte stanno percorrendo una strada opposta proponendo, quale unico formato fisico, una chiavetta USB in cui è incluso il nuovo 2KX. Come mai questa scelta?
Cadaveria: La chiavetta ci dà la possibilità dare ai nostri fans una visione più completa di DyNAbyte. Nel supporto USB c’è quasi 1 GB di materiale: i brani sono presentati in due versioni con e senza cross fade e sia in wav, per essere bruciati su CD, che in mp3, per essere direttamente passati su ipod o altro lettore, mantenendo intatta la qualità. Oltre a testi, foto inedite e wallpapers per ogni risoluzione dello schermo, c’è un’animazione in flash che ti fa godere dell’album in una maniera diversa. La strada del digitale a noi è sembrata molto naturale. Il computer del resto fa parte dei DyNAbyte e lo abbiamo usato anche per presentarci al pubblico e per “farci fruire” dal pubblico. Volevamo far uscire l’album alle nostre condizioni e questo ci è sembrato il modo più tecnologico ed elegante per fare le cose in autonomia, uscendo anche un po’ dagli schemi.

Giasse: Come si presenta all’acquisto il packaging di 2KX? Come è possibile acquistarlo e a che prezzo?
Cadaveria: L'album è acquistabile esclusivamente tramite il nostro sito, costa 13 Euro + 2 di spedizione e come dicevamo è stato pubblicato su supporto USB-pendrive serigrafato, quindi il corpo della chiavetta presenta la foto di copertina dell’album. Sempre sul sito sono disponibili immagini del prodotto e anche un'anteprima dei contenuti. Come ti dicevo il pezzo forte è il “digital booklet” interattivo, una follia che mi sono inventata e che sta piacendo un sacco (meno male perché sono uscita pazza per realizzarla!!). In sintesi è un’animazione che viene visualizzata nel browser dell'utente e consente di ascoltare l'album mentre si guardano dei video descrittivi di ogni canzone.

Giasse: Non credete che trovando una label questa filosofia possa essere radicalmente stravolta. I CD vendono e si portano nei negozi, dove anche possono far vetrina e dunque marketing…
Cadaveria: I CD si vendono? Non mi pare che il mercato sia così florido. Purtroppo l'industria discografica, per non parlare della SIAE, non è stata in grado di sfruttare le nuove tecnologie e tenersi al passo con i tempi (e con la crisi economica), incitando indirettamente e suo malgrado la pirateria. E a farne le spese sono stati i gruppi emergenti e underground, che se prima potevano sostenersi con il merchandise, adesso possono farlo solo con i (pochi) concerti. E comunque, per quanto riguarda la vendita dei CD nei negozi, la “fetta di torta” che tocca ai musicisti è pari a circa il 5% del prezzo di vendita al pubblico, che naturalmente va diviso tra i componenti della band ed è tassato alla fonte. Quindi dal punto di vista economico non ce ne può fregare di meno. Per quanto riguarda la visibilità del gruppo, ormai internet offre spazi molto più interessanti ed ha una dimensione globale, a differenza del negozio che è una realtà esclusivamente locale e molto ristretta.

Giasse: Tra l’altro, volendo battere (amaramente? Spero di no…) questo punto mi chiedo: tu e John siete musicisti dalle capacità artistiche indiscusse, con un ottimo seguito e – immagino – con molte conoscenze. Com’è possibile che in 2 album i DyNAbyte non abbiano avuto la possibilità di beneficiare di un’etichetta? Mi risulta difficile capire questo fatto, a meno di situazioni (magari anche vostre) che non conosco… Fossi un produttore vi metterei sotto contratto senza pensarci un minuto. Mi spieghi come stanno le cose?
Cadaveria: Grazie per i complimenti e, mi raccomando, quando avrai la tua etichetta ricordati di noi! Scherzi a parte, avevamo deciso che avremmo rilasciato 2KX in autonomia, diffondendolo attraverso i contatti che abbiamo e sfruttando le capacità di fare marketing e promozione di noi stessi che abbiamo acquisito in 20 anni di presenza nella scena musicale underground. Addirittura inizialmente avevamo pensato di rilasciare l’intero album su Internet totalmente gratis… Detto questo non abbiamo niente contro le etichette ed il fatto di aver realizzato la chiavetta non esclude che un domani, trovata una label seria, con una buona distribuzione e con più contatti di quelli che ho io (se no quale sarebbe il valore aggiunto?), l’album non possa uscire anche su CD. Però poi non avrete più scuse e dovrete andare nel negozio a comprarvelo!! (ride) Il fatto è che prima di dare il risultato di 3 anni di lavoro ad un’etichetta, tanto per poter dire che sei sotto una label, è bene pensarci attentamente. Ci sono alcune label che ti firmano solo per fare numero di catalogo, se ne fregano della promozione a lungo termine e alla fine tengono i dischi su uno scaffale a prendere polvere. Poi quando vai a suonare in giro la gente ti dice che non riesce a trovare il tuo disco nei negozi…

Giasse: Il tuo stile canoro caratterizza moltissimo i vari dischi in cui compari, tanto da avvicinare gruppi apparentemente antitetici come Opera IX e DyNAbyte. Ritieni questa peculiarità un pregio del modus operandi (continuità, riconoscibilità) oppure un limite (appiattimento)?
Cadaveria: Sinceramente io mi trovo notevolmente cambiata (posso dire maturata?) dai tempi di The Call Of The Wood, ma è anche vero che faccio sempre metal e sono sempre Cadaveria. Non ho avuto una crisi di identità, anzi ho una personalità forte ed eclettica che si esprime anche attraverso la musica ed è normale che il mio marchio si riconosca nei vari dischi che faccio, anche se con gruppi diversi. La riconoscibilità la trovo un pregio, la continuità non la ritengo indispensabile e spesso contrasta con l’evoluzione dell’essere umano.

Giasse: Hai mai pensato di “offrire” le tue performance a band internazionali? O ribaltando la domanda, qualcuno dei “grandi” ha mai cercato di introdurti in una loro band?
Cadaveria: Fino ad ora ho collaborato solo con gente che già conoscevo o comunque appartenente al panorama italiano. Recentemente ho cantato una canzone che comparirà nel nuovo disco dei Theatres Des Vampires. Mi piacerebbe collaborare con qualche grande nome tipo Tool o ovunque ci sia spazio per imparare. Il rischio quando fai il guest è che poi prendano un decimo di quello che fai o lo manipolino troppo e non sei più tu. A me piace avere il director’s cut sulle cose che faccio.

Giasse: Che sta succedendo con i tuoi ex compagni degli Opera IX? Ho sentito voci che ti vedrebbero quasi “rinnegare” la tua militanza nel gruppo, con grandissimo stupore dei fan di vecchia data tra cui il sottoscritto…
Cadaveria: Boh, non so di quali voci parli. Ormai sono quasi dieci anni che ho lasciato il gruppo, non vedo cosa abbiano ancora da aggiungere. Carenza di argomenti?

Giasse: In che rapporti sei rimasta con i vari membri degli Opera IX? Con Flegias tutto ok?
Cadaveria: Non ho rapporti con gli Opera IX. Con Flegias tutto a gonfie vele, è un rapporto indistruttibile. Ci mancherebbe altro che non andassi d’accordo col mio batterista preferito!

Giasse: Hai sempre portato con te una forte immagine da “dark lady”, negli Opera IX, nei Cadaveria e non di meno nei DyNAbyte. Come concili questo tuo lato “oscuro” con la vita di tutti i giorni, fatta di bollette, supermercati e code alla posta?
Cadaveria: Porto avanti il mio lato oscuro con orgoglio, anzi a volte lo ostento per provocare. Spero sempre che la gente vada oltre le apparenze. A volte succede, al supermercato, alla posta, quando meno te lo aspetti. La moda degli ultimi due anni sta forse dando una piccola mano ai metallari: da Zara ci sono solo borchie e catene… prima o poi l’avremo vinta. Del resto è dimostrato da uno studio del quotidiano Repubblica che chi ascolta metal ha un quoziente intellettivo superiore alla media.

Giasse: Mi piacerebbe conoscere la tua opinione su un tema piuttosto caldo. La scena metal è sempre stata piuttosto scettica nei confronti delle performer donna (dai musicisti al pubblico, passando per la critica). Quali sono i lati positivi e quelli negativi nell’essere donna in un mondo così (apparentemente) “mascolino”?
Cadaveria: Per quanto mi riguarda non ho mai subito nessun maschilismo, né dalla critica né tantomeno dai fan. Forse perché mi sono spogliata poco ma ho urlato tanto. Sono molto amata anche dalle donne, e questo mi fa doppiamente piacere. Le cose sono cambiate molto negli ultimi dieci anni. All’epoca ero una mosca bianca, oggi di donne nella scena metal ce ne sono forse fin troppe.

Giasse: Cosa pensi debba succedere perché il mondo metal, in Italia, sfondi le barriere dell’underground?
Cadaveria: Nell’ordine: via il papa da Roma, abolizione o occupazione di Radio DJ, una rivoluzione delle coscienze. Speriamo nel 2012.

Giasse: Se tu possedessi una webzine come Metallized… cosa faresti per promuovere il metal in Italia? Dove pensi che sbagliamo noi addetti di settore? E dove voi artisti?
Cadaveria: Cercherei un modo per ingannare gli algoritmi dei motori di ricerca, in modo che quando uno digita “Berlusconi” su google, tra i risultati venga fuori King Diamond. A parte questo non conosco così bene il vostro lavoro da poter dire se e dove sbagliate. Il problema come sempre è l’ignoranza, cioè la disinformazione. Il metal va sdoganato, non deve più essere un settore ma parte della musica collettiva. Ma il diverso, lo sappiamo, fa paura…

Giasse: Vorrei tanto vederti presto dal vivo. Programmi per il 2011?
Cadaveria: In primis finire l’album Cadaveria. Poi le date live verranno.

Giasse: Ok, Cadaveria, siamo arrivati in fondo. A te l’ultima battuta.
Cadaveria: Clicca qui, vai su 2KX e aggiungi al carrello! Vi ricordo che potete scaricare gratuitamente il singolo The Mummy da qui.
Grazie e alla prossima!



Ossian
Mercoledì 22 Giugno 2011, 10.38.31
17
Bella cazzata quella del rinnengo di Cadaveria.....complimenti ai pseudo giornalisti, che scrivono solo cazzate pensando di fare scoop ed invece fanno solo figure di merda!!!! Informatevi e iniziate voi a creare la cultura nel metal invece di sparare disinformazione.
andrea
Martedì 14 Dicembre 2010, 14.37.20
16
bellissima intervista!
Livio
Lunedì 29 Novembre 2010, 13.21.46
15
Bé, mi fa piacere.
Renaz
Venerdì 26 Novembre 2010, 23.09.40
14
Il discorso di Livio ha sicuramente dei lati convincenti...
mimi
Venerdì 26 Novembre 2010, 18.08.46
13
Condivido in toto il punto 3 di Livio.
DevizKK(1991)
Venerdì 26 Novembre 2010, 16.16.52
12
Che voce!!!!!!Conosco bene solo i Cadaveria e spaccano....Comunque io concordo con Livio chi ascolta musica metal continua a farlo..o meglio sono pochi i metallari che smettono di farlo...Poi c'è anche la pirateria che non aiuta di certo i musicisti...Anzi è vergognoso che in alcuni casi come (dimmu borgir e dark tranquillity) si sia trovato in rete il disco ancora prima dell'uscita ufficiale....
Livio
Venerdì 26 Novembre 2010, 15.09.38
11
*come venduto e commerciale. PS: Non fate caso ai miei errori grammaticali...
Livio
Venerdì 26 Novembre 2010, 15.07.41
10
Probabilmente hai ragione, però ho notato che nei negozi di dischi a Roma (ne girerò 4-5 perché non amo scaricarmi gli mp3) il reparto metal ha sempre la stessa capienza, mentre quello per esempio hip hop americano diminuisce sempre di più. Non vorrà dire molto, la capienza dei reparti non ha validità né statistica e né scientifica, e rispondono più a ragioni organizzative, però è un trend che mi fa capire che chi ascoltava metal continua a farlo, altrimenti metterebbero i cd dei Lamb of God con quelli di Lady Gaga come fanno a Carrefour. Penso che il trend negativo del commercio dei dischi inoltre sia dovuto al file sharing e che sia generalizzato, e quindi non penalizza chi ascolta solo metal. Poi mi sembra anche normale che la musica pop o rock-pop abbia più successo della musica metal, anche perché chi fa metal lo fa per se stesso, per seguire una propria passione e per assecondare i propri gusti, chi fa musica pop lo farà pure per passione ma deve per forza del genere musicale stesso, seguire i gusti del pubblico. La musica pop è musica commerciale per definizione e chi la fa deve creare melodie orecchiabili, e ritornelli facilmente memorizzabili. Chi fa metal non pensa ad andare incontro ai gusti del pubblico, ma ai propri, e quindi hanno maggiore difficoltà ad avere successo. E chi poi ha un gran successo, in genere in Italia, viene additato di venduto e commerciale, magari facendo anche dei buoni prodotti.
Renaz
Venerdì 26 Novembre 2010, 14.35.01
9
Per come la vedo io, chi ascolta solo Dream o solo Iron o solo Metallica NON ascolta metal: semplicemente è una persona affezionata per qualche motivo ad una band underground in particolare. Credo che le statistiche non prendano in grande considerazione questi soggetti.
Raven
Venerdì 26 Novembre 2010, 13.21.55
8
Livio, anche io conosco gente simile, credi che le ricerche possano prendere in considerazioni i singoli? Sono generalizzazioni, è ovvio.
Raven
Venerdì 26 Novembre 2010, 13.21.55
7
Livio, anche io conosco gente simile, credi che le ricerche possano prendere in considerazioni i singoli? Sono generalizzazioni, è ovvio.
Livio
Venerdì 26 Novembre 2010, 13.15.59
6
Mah! Ste ricerche mi fanno ridere, conosco gente che non ascolta metal ed è intelligente e viceversa. Non generalizzerei, una che conosco ascoltava i Dream Theater ed è un'oca... Fatto sta che in Italia l'ultimo disco degli Iron appena è uscito ha avuto un boom di vendite, non mi sembra che ci sia tutta 'sta crisi del metal in Italia. Poi mi ricordo del successo che in Italia Marylin Manson ebbe nella seconda metà degli anni '90, per non parlare dei video nu metal che trasmettevano in continuazione alle soglie del 2000. Ma se bisogna dirla tutta, in Italia anche altri generi di nicchia hanno sempre avuto difficoltà, e non mi riferisco solo al metal.
Renaz
Venerdì 26 Novembre 2010, 11.34.37
5
Chi non ascolta metal non coglie il sarcasmo, parafrasando
RAven
Venerdì 26 Novembre 2010, 8.37.00
4
Livio, Repubblica cita una ricerca universitaria, abbiamo anche dato la notizia qui su metallized. Poi non ti ha sfiorato l'idea che Cadaverai possa aver usato un po' di sarcasmo?
Livio
Venerdì 26 Novembre 2010, 1.56.11
3
AHAHAHA che cavolata! Come se il Papa fosse la causa del mancato ascolto del metal in Italia. In Italia va forte la musica leggera, pop e dance semplicemente perché gli italiani hanno una mentalità provincialotta, e poi perché le croci rovesciate e il pentalfa dei vari gruppi black o death sono solo ridicolaggini che mettono in cattiva luce il metal in generale, e danno un mano ai mass media che fomenta nella gente l'equazione metal=satanismo. Inoltre dire che chi ascolta metal è più intelligente, solo su Repubblica potevano scriverlo...
Nikolas
Venerdì 26 Novembre 2010, 0.11.59
2
Quoto, davvero leggendario il suo contributo alla musica italiana!
Kris
Giovedì 25 Novembre 2010, 23.14.34
1
... io mi inchino più che volentieri a questo mito di donna!!! voce davvero spettacolare!!!
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