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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 3399 letture )
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Tomas Bodin, per chi non lo conoscesse, è il poliedrico tastierista dei Flower Kings, osannato prog-rock combo svedese di classe e fama indiscussa. Ma il signor Bodin, oltre al suo ruolo nella band madre, coltiva da tempo velleità ‘solistiche’. E così ecco arrivare sul tavolo del vostro recensione I AM, terza fatica solista dello svedese, dopo il bellissimo Pinup Guru. Cominciamo subito col dettare qualche coordinata sonora: questo platter è una rock opera, strutturata attraverso tre grandi capitoli, ognuno dei quali presenta a sua volta dei ‘paragrafi’. Il concept racconta la storia di un uomo, il dipanarsi della vita di questi tra dubbi, domande senza risposta, speranze e sogni, e tocca temi religiosi o filosofici che, per ammissione dello stesso Bodin, hanno riguardato momenti della sua vita personale. Dal punto di vista musicale la proposta è quanto di più eterogeneo e ricercato si possa sentire: una base prog rock estremamente influenzata da atmosfere care a Keith Emerson, Pink Floyd, certi Genesis, ma ancora Beatles, colonne sonore, gli stessi Flower Kings….. insomma, ce n’è per tutti i gusti. È ovviamente inutile fare citazioni all’interno di brani della durata media di 20 minuti, ma vi assicuro che le tastiere di Tomas Bodin sono capaci di suoni e partiture semplicemente deliziosi, ascoltabilissimi e ben composti. Per nostra fortuna, inoltre, il lavoro non è composto come una keyboard opera: tutto è in funzione della storia, i musicisti (batterista e bassista degli stessi Flower Kings e alle chitarre Jocke Marsh, ultimamente con Glenn Hughes) svolgono un lavoro egregio e non sono mai messi in secondo piano, la voce del bravo Anders Jansson mi ricorda spessissimo quella di Bono degli U2, con sfumature ed acuti di certo più taglienti dell’irlandese. Il disco fila via che è un piacere, alternando momenti energici, muscolosi, dove le chitarre ritagliano il giusto spazio, ad altri più eterei, quasi sognanti, o malinconici, quando la storia lo richiede. Spesso le tastiere di Mr. Bodin ‘somigliano’ ai suoni ‘Ayreonautici’ di Erik Norlander, a mio avviso, grazie soprattutto ad un uso esteso di hammond e mellotron; ma la cosa per me è solo un ulteriore punto a favore di un lavoro, I AM, decisamente ben prodotto e scritto con gran classe. Consigliato a chi cerca della buona musica prog, sconsigliato ad amanti di doppie, triple e quadruple casse.
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2
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Dio come spinge il bassista...!!!! Album davvero notevole, che ti entra dentro con maggior vigore man mano che lo ascolti e riascolti... |
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1
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Bella recensione ma, a onor del vero, questo è il quarto album di Tomas Bodin... Il terzo, uscito nel 2003, è "Sonic Boulevard". |
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INFORMAZIONI |
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Line Up
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Tomas Bodin - Keyboards Jonas Reingold - Bass Marcus Liliequist - Drums Jocke JJ Marsh - Guitars Anders Jansson – Main Vocals Pernilla Bodin - Vocals Helene Schönning - Vocals
www.tomasbodin.com www.theflowerkings.com
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RECENSIONI |
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