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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Corrosion Of Conformity - Corrosion Of Conformity
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( 5004 letture )
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Può destare un certo stupore il fatto che una band con trenta anni di attività, sette album in studio e un passato illustre decida nel 2012 di pubblicare un album omonimo, a maggior ragione se è assente uno dei membri più amati della band, Pepper Keenan (noto anche per la sua attività con i Down). Le domande da porsi sono molte: cosa aspettarsi dai Corrosion Of Conformity a sette anni di distanza da In The Arms Of God? Cosa ha comportato l’assenza di Keenan? L’album merita di portare sulle spalle il nome della band? Le aspettative non possono che essere elevate nei confronti di una band annoverata tra le maggiori nel proprio genere e nel limbo da tanto tempo.
Nell’album convivono un coacervo di stili e ispirazioni. Già nella prima traccia si avverte una certa sorpresa avvertendo alcuni sprazzi di NWOBHM alla Grim Reaper. Di ispirazione psichedelico/stoner la ben riuscita El Lamento de Las Cabras, pezzo strumentale dalle atmosfere impalpabili, mentre in altri brani, come Leeches, si tenta un recupero delle origini hardcore della band, che risulta tuttavia piuttosto blando. La band pare più a suo agio in brani come Come Not Here o Time Of Trials, più vicini alle loro ultime produzioni, o The Doom, brano dalle reminiscenze più esplicitamente sabbathiane, come logica vuole.
L’album scorre liscio fino alla fine dei suoi tre quarti d’ora di musica; il problema è che scorre fin troppo facilmente. L’impressione è quella di avere tra le mani un album di puro mestiere, con una buona media qualitativa ma priva dei colpi di classe che ci si aspetterebbe da una band del genere. Semplicemente manca il guizzo, perché le basi e l’esperienza, ovviamente, ci sono; scarseggiano però l’energia, elemento cardine della musica dei Corrosion Of Conformity, e la freschezza e brillantezza compositive che si possono ricordare ad esempio in Blind, uno dei dischi più acclamati del metal degli anni novanta. Anche presi singolarmente i membri della band non presentano particolari colpi di genio lungo il full lenght, soprattutto nelle parti soliste, e viene da domandarsi se la presenza di Keenan non avrebbe potuto migliorare la situazione.
Tirando le somme, di certo non siamo di fronte ad un cattivo disco, anzi, e la speranza è quella di non dover aspettare altri sette anni per il prossimo album; ma trattandosi dei Corrosion Of Conformity, e vista la scelta del nome dell’album, sarebbe stato legittimo, forse, aspettarsi di più.
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12
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Mah...io da dopo Wiseblood (secondo me l'ultimo discone..) li ho abbandonati. Quello che ascoltai mi lasciò assai indifferente. I tempi di Blind e Deliverance sono lontani. |
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11
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Voto giusto ma l'assenza di Pepper si sente eccome, negli anni '90 era tutto un altro sound...a me personalmente manca il periodo di deliverance (a proposito manca la recensione! a mio dire è un super disco), spero torni presto con questa stessa formazione. Saluti! |
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10
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Non dimentichiamoci però che i coc sono nati senza Pepper, suonavano hardcore ed erano una band coi controcoglioni. Provate l'album "Technocracy" per credere. Però Pepper gli ha portati su tutto un altro livello, e credo che manchi a tutti... |
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9
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Ciao a tutti, a me questo disco è piaciuto abbastanza. Non si sente molto la mancanza di Pepper IMHO, però è anche vero come dice il commento numero sette che è un disco un po', mi verrebbe da dire senz'anima, ma no, è senza grinta ogni tanto. Comunque non male, godibile, quasi da sette appunto come dice la recensione di Lament. |
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8
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...a me il disco piace, forse perchè i CORROSION OF CONFORMITY sono oltre che una delle mie bands preferite anche degli amici.....però trovo un suono di chitarra bello potente, il drumming di Reed incisivo e la voce di Mike fottutamente punk......è vero che potevano fare qualcosa di più ma questo disco non lo trovo di mestiere, più che altro direi che è un ritorno per dire che i Corrosion ci sono, continuano a suonare........potevano fare una "reunion" con il buon Pepper (a lui i soldi piacciono parecchio, ricordatevi l'audizione per i Metallica come "bassista") ma non lo hanno fatto......."the doom", "Your tomorrow", ma anche l'opening track "Psychic Vampire" le trovo ottime e poi "El lamento de las cabras", si forse l'ascolto del disco per intero alla fine stanca, diciamo che si può tranquillamente saltare da una track all'altra però ci sono delle ottime idee.....il mio voto? 75 !! |
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7
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Disco sufficiente, di mestiere. Triste vedere come molte band si siano ridotte a fare compitini con un certo impegno ma senza il minimo "furore". Troppa attesa per un disco che meriterebbe di passare quasi inosservato. Sono d'accordissimo con Giacomo quando evidenza El lamento de las cabras, che è senza dubbio un picco qualitativo. Un pelo troppo alto il voto secondo me, ma alla fine chissenefrega del numeretto. |
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6
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ovviamente l'assenza di pepper si sentirà eccome..in meglio o in peggio,considerando che per alcuni il suo arrivo è stato una benedizione e per altri è stata una piaga d'egitto |
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5
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Non un brutto disco per niente... Ma sono d'accordo con Giacomo: non si capisce dove vadano a parare ed alla lunga rischiano anche di annoiare... Sembra che manchi una direzione precisa e si capisce che a livello di songwriting manca qualcosa. E' buffo: mi aspettavo di meglio, ma anche di peggio  |
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4
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Ah sono tornati? Bene bene, lo ascolterò appena potrò! |
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3
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devo ancora ascoltarlo ma l'assenza di Keenan, che ha firmato i miei album preferiti del combo, difficilmente mi invoglierà all'acquisto |
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2
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Sinceramente vista la rinata line-up di "Animosity", album grandioso per i tempi in cui usci', mi auspicavo un gran lavoro. Invece han fatto un pasticcio unico e scellerato, cercando in malo modo di accontentare entrambe le fasce di fruitori del primo periodo - marginalmente - (piu' hard-core) che quelli del secondo - piu evidente - (stoner/doom) risultando alla fine una pallida copia, mal ispirata dei primi Soil... voto 50 per avermi fatto attendere questo disco con un certo interesse! Mah.... |
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1
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Li apprezzo fino a Technocracy (che non è un disco di techno, eh?), poi per me potevano anche cambiare nome, visto la sterzata di genere.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Psychic Vampire 2. River of Stone 3. Leeches 4. El Lamento de Las Cabras 5. Your Tomorrow 6. The Doom 7. The Moneychangers 8. Come Not Here 9. What We Become 10. Rat City 11. Time of Trials
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Line Up
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Woody Weatherman - Guitar/Vocals Mike Dean - Bass/Vocals Reed Mullin - Drums and Percussion
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