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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 3223 letture )
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I Deals Death, a leggerne le referenze, sembrerebbero una grande band. Sono svedesi, sono prodotti dalla Spinefarm Records e promossi da un mostro sacro come Peter Tagtgren (che ne mixò il debutto del 2009, Internal Demons). Neanche farlo a posta suonano death metal dalle tinte melodiche. Gli ingredienti ci sono tutti insomma. Sono una band apparentemente perfetta.
Elite, mixato da un altro nome “famoso”, Jonas Kjellgren degli Scar Symmetry, propone un miscuglio di sonorità che potrebbero interessare ad un quindicenne alle prese con i primi blast beat e break down. Un death melodico moderno, formalmente perfetto: cattiveria, tastiere che dovrebbero suonare fredde, assoli veloci ma ultra melodici. L’influenza preponderante sono i Children Of Bodom (il cui ex-chitarrista Alexander Kuoppala fu ospite per un assolo nel debutto). Ma non i primi, sinceri e glaciali, bensì gli ultimi, plasticosi e smussati. L’uso massiccio delle tastiere e anche lo scream di Olle Ekman sono una continua riproposizione dello stile della band di Alexi Lahio. Difficile citare una canzone di questo platter con un briciolo di personalità. Un esempio del sound assolutamente derivativo è Fearless, che sembra uscita dritta dritta da Are You Death Yet? o da uno qualsiasi degli ultimi dischi dei Bodom. Peggio ancora la successiva Eradicated, e via così in una escalation di noia ed irritazione. Il vocalist risulta addirittura più piatto e noioso dell’ultimo Lahio. La personalità tenta di emergere timida soltanto verso la fine del disco: in Conquer as One si possono udire richiami al power dei vicini di casa Stratovarius (ohibò) e nella thrashosa e tirata Perfection finalmente si sente un po’ di grinta. Nella penultima Hierarchy la band rimescola invecew gli scarsi elementi in suo possesso combinando un pasticcio imbarazzante. In mezzo c’è pure un breakdown metalcore (se questa è personalità)! Abbastanza decente l’ultimo pezzo, in cui fanno sfoggio delle loro doti tecniche e melodiche tutti i componenti della band, in un prog-death non esattamente eccezionale, ma per lo meno sentito e grintoso.
Come avrete intuito ci troviamo di fronte ad una band fotocopia, di cui certo non abbiamo assolutamente bisogno in una scena metal inflazionata come quella attuale. Ultra prodotto, tecnicamente ben suonato, Elite è un simpatico sottobicchiere di cui si potrebbe salvare solo la copertina, se non fosse così dannatamente finta e patinata pure quella. Inutili ed irritanti.
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9
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@tribal axis allora sei rimasto scottato , comunque comprendo le tue perplessità. |
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8
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@Undercover: è il primo disco che ascolto della band. Il debutto non lo conoscevo. |
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7
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Qualcuno potrebbe fare la recensione del debutto dei russi Deviant Syndrome uscito nel 2011? (ma a quanto pare composto ancora 2 anni fa a detta della band) |
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6
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Il debutto era migliore di sicuro ma questo è sufficiente, certo chi si attendeva qualcosa di diverso magari rimarrà deluso ma si sapeva quali fossero le coordinate stilistiche che il combo portava avanti. |
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5
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Magari non proprio eccellente ma direi che è un disco più che sufficiente (scusate la rima del cazzo)... Io voto un 70 |
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4
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Ragazzi, non capisco veramente la recensione, questo è un disco godibilissimo!!! 75 come minimo! |
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3
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noooo per carità XDXD ahahah...che disco indegno XD |
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2
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Eehehe Marduk qualsiasi riferimento all'ultimo degli In Flames è puramente casuale  |
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molto meglio della merda proposta attualmente dai mostri sacri...non brillerà per personalità ma i pezzi sono orecchiabilissimi e avvincenti...dopotutto un disco non dovrebbe saper catturare anche l'ascoltatore?? saprà di già sentito ma per me è un disco ottimo...75 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01 - Collapse 02 - Fearless 03 - Eradicated 04 - Fortified 05 - Elite 06 - Conquer as One 07 - Perfection 08 - Hierarchy 09 - Illumination
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Line Up
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Vocals: Olle Ekman Guitars: Erik Jacobson Guitars: Sebastian Myrèn Bass: Fradrik Ljung Drums: Janne Jaloma
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