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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Fomento - To Persevere Is Diabolical
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( 2389 letture )
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Fomento, e ho detto tutto!
Attivi dal 2006, romani purosangue e incazzati come tori al guinzaglio, i Fomento si sono scelti il nome adatto, non c’è che dire. Al secondo full lenght per Coroner Records, i quattro ragazzi hanno già trovato la quadra, cosa estremamente rara in ambito musicale. Fautori di un sound che trae evidente ispirazione dal connubio tra il thrash moderno e l’hardcore più metallizzato, i nostri sono riusciti a tirare fuori il tipico gioiellino che se fosse stato prodotto negli Stati Uniti avrebbe attratto le attenzioni di critica e pubblico. In Italia l’esterofilia, in ambito musicale e non, è diventata talmente usuale da risultare espressione sinonimica di garanzia qualitativa. Il discorso inverso invece riguarda le band nazionali. Queste ultime, a volte per carenze relative alle produzioni, ed altre per mancanza di promozione, vedono vanificare i propri sforzi anche quando meriterebbero ben altra sorte. A mio avviso uno dei gruppi ai quali dovrebbe essere data una possibilità è proprio quello di cui si parla.
A questo punto ve ne chiederete il perché. Ebbene, non mi resta che rifugiarmi nella più banale tra le spiegazioni ovvie e consone al metallico mondo, che spesso viene abusata ma in tal caso rende fin troppo bene: questi quattro ragazzi spaccano, e di brutto. Non mi riferisco alla frattura delle penzolanti sfere ovoidali causata dall’ascolto dell’ennesimo album-fotocopia-core-qualcosa, e nemmeno al milionesimo esperimento finto colto – realmente palloso, piacevole come una friggitoria nelle mutande. No, rimanendo nella banalità più goduriosa, nel trito, ritrito e amplificato valvolare, parlo di un lavoro moderno, violento, d’impatto, e soprattutto, fottutamente metal. Niente di edulcorato quindi, nessun giochino post-chissà-quando, ma tanto thrash-core da combattimento. Si passa tra le varie influenze che negli anni ha vissuto il thrash, senza trascurarne le origini; se ne racconta l’evoluzione attraverso derive che per un verso (con l’hardcore) e per l’altro (col death metal) ne hanno delineato i contorni. Ci sono i Testament, gli Slayer, gli Hatebreed, i Lamb Of God e tanti altri.
Questi ragazzi romani stupiscono non solo per quanto descritto fino ad ora, ma anche per le indubbie qualità tecniche. Pur essendo in possesso di doti ottime, i Fomento non eccedono mai in dimostrazioni fini a se stesse, ma riescono a dosare le capacità in maniera sempre funzionale al songwriting. Non ultima va segnalata la buona capacità del cantante di adattarsi col proprio growl corposo allo scorrere delle note in modo da caratterizzare gli accenti di una rabbia dosata in maniera intelligente. Il racconto track by track è da escludersi. To Persevere Is Diabolical va vissuto più che narrato. Per chi non avesse ancora compreso, rimando al post scriptum in basso.
Qualche parola è bene spenderla anche per la produzione. Fa piacere asserire che anche in Italia si possano realizzare registrazioni metal le quali non hanno niente da invidiare alle iper produzioni di omuncoli stranieri dall’ego smisurato e il portafoglio panciuto. I suoni sono bilanciati al meglio, in modo da non sovrastarsi a vicenda, traducendo nei fatti quel che la band vuole trasmettere. Non tutto è perfetto, ed i nostri romani potranno migliorarsi ancora. Il cantante avrà la possibilità di affinare il proprio growl, magari variandolo in corso d’opera. Le sonorità, nel complesso ancora derivative, potranno acquisire quel quid di personalità in più che rende unico un prodotto.
Nonostante ciò, bisogna ammettere che i Fomento hanno realizzato un gran bel lavoro, in cui forma e sostanza procedono di pari passo. Un album in cui si racconta di quanto perseverare sia diabolico, e del resto è cosa risaputa, il diavolo ha un gran fascino.
P.S. Pare che a Boston un’ordinanza del comune abbia vietato il mosh nei locali (invece la pistola è sempre protetta dal secondo emendamento) . Se un atto amministrativo del genere venisse adottato anche da noi, coi Fomento sul palco, dovrebbero legare i pubblico alle sedie.
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4
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per me è uno dei migliori cd extreme metal mai fatti in italia |
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3
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HO ascoltato sul tubo Necropotency, non male direi, ritornello banale ma che rimane in testa e buon sound !! |
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2
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Interessante, vedrò di procurarmelo, già il monicker è esaltante! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Beware The Ides Of March 2. The Skeleton Coast 3. Devil’s Trill 4. The Dysteleological Argument 5. Predominance 6. Monster Mobster 7. Desecrators 8. Blood Pact 9. The Mud Machine 10. In The Sixth Day 11. Necropotency 12. On My Father’s Grave
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Line Up
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Marco Krasinski (Vocals/Bass) Fabrizio Damiani (Rhythm Guitar) Thomas Aurizzi (Lead Guitar) Umberto Maliziotti (Drums)
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RECENSIONI |
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