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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Job For A Cowboy - Demonocracy
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( 4457 letture )
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Bravi ma non bravissimi.
I Job For A Cowboy suonano ancora death/core crudo e cazzuto, si sono ammorbiditi o sono diventati ancora più estremi? Queste le domande che mi hanno introdotto all’ascolto del nuovo Demonocracy, terzo full lenght della band.
In attesa di chiarire l’annosa questione di cui sopra, la quale, sospetto che terrà col fiato sospeso dieci o forse dodici ascoltatori, ricordo che il gruppo ha visto di recente un cambiamento in line up. E’ importante sottolineare l’ultimo dato, perché forse è determinante per segnare il nuovo corso dei Job For A Cowboy. Tony Sannicandro e Nick Schendzielos, rispettivamente chitarrista e bassista, arricchiscono una formazione già valida precedentemente, ma in particolar modo favoriscono un indurimento nel sound. Non che prima i Job For A Cowboy fossero delle mammolette, anzi tutt’altro, la loro giovane storia racconta di ragazzi abituati a pestare dagli esordi. Eppure col nuovo Demonocracy ci si affaccia maggiormente verso il death/grind, eliminando quasi totalmente l’infulenza deathcore. E’ probabile, anche se non provato, che l’ingresso dei nuovi membri abbia spostato l’epicentro del sound in ambiti più estremi.
La cosa certa è che dal punto di vista tecnico i nostri americani non hanno perso alcunché. Se il dato poteva essere auspicabile prima dell’ascolto, a posteriori di conferme ve ne sono, eccome (il signor Schendzielos suona nei Cephalic Carnage, mica è un Duff “due accordi” Mckagan) . Ancora una volta si assiste al marasma di arzigogolii strumentali, tempi dispari, stoppate improvvise e ripartenze fulminanti. Anche dal punto di vista vocale, formalmente non c’è spazio per critiche negative. Jonny Davy alterna growl e scream in maniera efficace. In entrambi i casi riesce a donare profondità ed estensione. Il resto dei membri, anzi, dei signori musicisti, svolge un lavoro tecnicamente ineccepibile. Perfino la registrazione è assolutamente adeguata al livello tecnico, risultando chiara senza per questo eccedere in pomposità gratuite e fuori luogo. Ne gode l’attenzione per le tante particolarità, non ultime le parti di basso ben al di sopra del comune sentire.
Fin qui parrebbe il racconto di un capolavoro; così non è. Anche i Job For A Cowboy hanno il proprio punto debole. Un lato scoperto, che ahinoi, continua a rimanere tale nonostante l’esperienza aumenti. La capacità di scrittura, pur rimanendo buona, non riesce mai ad eccellere, ovvero a regalare la continuità necessaria per far reggere l’intero ascolto con la certezza che questo rimanga impresso nel ricordo. Se tale carenza, in favore dell’elevato tasso tecnico, poteva essere perdonata nel precedente lavoro, la reiterazione della stessa favorisce un abbassamento del voto.
Riassumendo: una volta terminato Demonocracy si ha la sensazione di aver fruito di un album moderno, violento, tecnico e ben prodotto. Qualcosa che per certi versi potrebbe essere assimilato al tifo calcistico. Da vivere e godere al momento, durante la partita, che però, spenti i riflettori (o chiuso il lettore), non lascerà un ricordo dettagliato ma un’immagine perfettamente sfocata, come solo il caos riesce a dipingere.
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quoto il pensiero di kvmetternich: alcuni commenti sembrano scritti da dei bot. Il disco comunque è valido e si lascia ascoltare con piacere. |
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Appena acquistato, la versione limited che contiene come bonus l'ep Gloom, uscito qualche tempo fa solo in digitale. La prima cosa che salta all'orecchio è il poderoso passo avanti in termini di produzione: chiara, cristallina e potente senz aperdere in brutalità. Ma per un disco così tecnico è un'ottima cosa capire cosa succede. Che ci posso fare, adoro questa band!! |
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@Michele: grazie mille  |
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A me è piaciuto. Ok, non è uno di quei dischi che fra un anno ascolterò ancora (ma chi può dirlo, poi...) però questi qui picchiano e sanno bene quello che fanno. Sono d'accordissimo con Alex (e quando mai, visto che scrive sempre recensioni perfette) e non capisco la critica delle canzoni tutte uguali .___________________. |
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Secondo me,qui,piu' che un buon lavoro ai cowboy,serve un cambio di lavoro per questi cinque bravi ragazzi. |
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premeso che mi son rotto di leggere bambinate dopo 3 commenti su chi ha o meno ragione... 1 bravi e capaci di suonare? perfetto, chi o mette in dubbio? ma la musica qui proposta è valida? non così tanto guardando chi c'è la fuori.gorod, spawn dying fetus, nile,e... ORIGIN.. chi capisce capisce... |
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@Vichingo: che spettacolo "Left Hand Path"... |
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@Flag: sto ascoltando Left Hand Path e sì, ti capisco . @kvmetternich: tranquillo, avevo capito che il tuo "non commentare" era riferito a certi commenti ripetitivi e non in generale  |
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@A Flag. Tranquillo! Scommetto che se si potesse discutere di musica dal vivo ci sarebbero molte meno incomprensioni che su un sito internet. |
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Io non ho detto che "non si deve commentare" (ci mancherebbe...allora perché dovrei/potrei commentare io?), ho detto che un certo tipo di commenti sono "ciclici" e che sono soggetti allo stesso tipo di critica che gli stessi muovono al disco stesso .Parlavo appunto (ironicamente!)di ciclo: disco ridondante--->parole ridondanti per commentarlo. Vedersi e sentirsi sempre le stesse parole (che sono comunque legittime) fa venire la voglia di dire "abbiamo capito!" . Sarebbe molto più interessante capire il PERCHE' il disco suona ridondante e PERCHE' (sembra) senza emozioni. PS: Su quello degli Spaw concordo con te...ha dei brani davvero davvero eccellenti mentre altri girano un po a vuoto. Necessita ulterio ascolti da parte mia per un giudizio piu definitivo però! |
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cazzo....mi sa che son l'unico che apprezza sto disco e non poco....ahahahah...XD |
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@kvmetternich: si, sono stato un pò troppo polemico, scusate se ho esacerbato la discussione con una dose eccessiva di sarcasmo. Il fatto è che queste band death di oggi, secondo me, puntano troppo sull'apparenza, sulla tecnica, sulle produzioni cristalline; e non riescono ad esprimere quelle sesazioni che sapevano trasmettere i precursori del genere... |
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Mah in tutta sincerità la penso come Flag. Se ad una persona non piace il disco in questione non vedo per quale arcano motivo non potrebbe esprimere il proprio parere, positivo o negativo che sia. Che poi certi commenti siano ripetitivi e lascino il tempo che trovano, questo è un altro paio di maniche. Poi, ad essere sinceri e con pieno rispetto per i gusti altrui, non vedo quale discussione si potrebbe sviluppare intorno ad una band modesta come questa, quindi l'accusa "commenti che non apportano nulla alla discussione" a mio modestissimo parere è un po' campata per aria; anche se sono perfettamente cosciente che i soliti commenti (magari delle stesso utente) tipo "album senza anima", "non si capisce niente" alla fine possono anche far girare le palle ad un appassionato del genere. Poi, ripeto, il fatto di essere musicisti è molto relativo, dato che sono batterista in una band, suoniamo per diletto è vero, ma fino a prova contraria sempre musicista sono e questo album lo apprezzo davvero poco. Riguardo al fatto di giudicare se la musica è senza cuore o no, questo è un parere soggettivo e ognuno nella musica ci trova quel che ci vuole. Piuttosto a coloro che scrivono sempre gli stessi commenti si potrebbe muovere l'accusa di essere scarsi conoscitori del genere, e quindi di non saper decifrare per intero questo lavoro anche se, come dicevo qualche post fa, non bisogna per forza suonare Technical da 10 anni per discutere delle emozioni che il disco trasmette. Ad onor del vero neanch'io sono un super espertone del genere. Certo, ogni tanto Elements o Individual Thought Patterns gira nell'Ipod ma tutto sommato le mie preferenze vanno verso altri generi, metal e non. Comunque ho capito che le tue critiche si rivolgevano principalmente ai primi commenti . PS: a me l'ultimo degli Spawn of Possession è piaciuto, qualche filler c'è, ma alla fine è un disco più che discreto.  |
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edit : ti ho forse definito uno gnucco indegno? (errore di battitura) |
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La parola "indegno" l'hai tirata fuori tu....ci tengo a precisarlo. E il tono da spocchia pure. Io ho solo detto (e non è una colpa) che non tutti hanno una preparazione musicale per capire quello che succede in certi dischi di un certo genere (e nemmeno io ci mancherebbe!) e che questo porta al proliferare di commenti (che second me) sono ripetitivi e ciclici e che non aggiungono nulla alla discussione. Ti ho offeso dicendo questo?ti ho definito uno "gnuccho indegno" Scrivi quello che ti pare e come ti pare, ma non mi mettere in bocca quello che non ho detto. Ripeto, criticavo la ripetitività dei commenti e non i commentatori stessi (non essere musicisti non è una colpa...ma certi dischi li si apprezzano meglio se lo si è). |
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@kvmetternich: ma se molta gente pensa così, perchè non dovrebbe scriverlo? A molti questi onanismi tecnici non piacciono, e credo che abbiano tutto il diritto di farlo presente. D'altra parte, ti capisco, è duro avere a che fare con un 90% di gnucchi indegni... |
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@Waste. Neanche a me fanno impazzire, però trovo questo disco un passo avanti. Certo, i vecchi fan saranno scontenti della svolta "technical" perché snatura il vecchio stile,ma io la trovo una buona base di partenza e come tale va giudicata visto che è anche cambiata quasi tutta la band se non sbaglio. @Il Vichingo. Il punto della mia critica è che si leggono sempre le stesse cose anche sotto dischi di effettivo valore (in questo caso più che discreto dai.. 75 ci sta. ). "disco senza cuore", "canzoni tutte uguali" "i pezzi non rimangono in testa" "la musica non è esibizionismo" etc. etc. Ammettilo , ci si potrebbe programmare un bot che spamma commenti sotto ogni recensione del genere e cascare sempre in piedi  |
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Beh, non mi sembra che bisogna avere una laurea in Technical Death ne tantomeno suonare chitarra venti ore al giorno per discutere delle emozioni che un determinato disco mi trasmette. E comunque quando scrivo un post non parto mai prevenuto ne parlo per pregiudizio, dato che ascolto sempre come minimo tre-quattro canzoni (se il disco fa cagare, sennò anche di più) e dopo commento. Poi il discorso della preparazione teorica è relativo, non è detto che una persona che non mastica teoria musicale deve per forza trovarsi spiazzata di fronte a dischi del genere. |
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@kmetternich: io di technical ne ascolto parecchio, e ho visto i Job dal vivo, ma anche a me dicono poco..poi ovviamente va a gusti! Preferisco di gran lunga i Gorod e gli Spawn of Possession, ad esempio.. |
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Io più che sul discorso emozioni, la critica la muovo sulla ripetitività della loro proposta, in alcuni casi sembra di ascoltare lo stesso pezzo con una massimo due varianti in mezzo e alla lunga stanca, però quest'ultimo è meglio dei predecessori e la componente "core" mi sembra leggermente affievolita. |
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O semplicemente le "emozioni" che trasmette questo tipo di musica non corrispondono a quelle che tu e molti altri utenti che hanno commentato questo disco vanno cercando. E questa cosa probabilmente la sapevate già PRIMA di ascoltare questo disco, perché come ho scritto più sotto ogni volta che si è alle prese con un gruppo che "mostra i muscoli" è la stessa storia con gli stessi commenti e con le stesse critiche. Prova andare a vedere i commenti sotto un qualsiasi disco dei Beneath the massacre e capirai quello che voglio dire. Naturalmente non è una accusa personale...faccio solo per discutere  |
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Per "capire cosa succede nel disco" bisogna avere una certa preparazione, hai ragione, bisogna essere nel 10%. Ma per cogliere le emozioni che una canzone trasmette non c'è bisogno di essere teorici. A me queste sembrano mere esibizioni di velocità e tecnica fine a sè stessa. Non dico che ad alcuni non possano toccare il cuore, ma bisogna essere nel 10%.... |
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"Senza il cuore" cosa vuol dire? Secondo te in questi gruppi che propongono death tecnico non c'è passione e ambizione nelle note che suonano? Forse è che il 90% delle persone non hanno la preparazione quantomeno teorica per capire cosa sta succedendo nel disco e gli sembra di sentire un ininterrotto arpeggio in diminuita ? Sarà che il technical è il mio genere preferito e che sono uno che suona 6 ore al giorno e quindi sono un caso "patologico"...ma quando sento parlare di "cuore e sentimenti" mi cascano le braccia. Certo, sono d'accordo che il disco in questione non è un capolavoro, ma certe critiche sono proprio campate in aria. Secondo me naturalmente  |
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I nostri amici vaccari decidono di abbandonare le praterie del -core, ormai inaridite e affollate, per dirigere le loro mandrie verso i verdi pascoli del death tecnico... storia a lieto fine? No. Potrei, con le dovute modifiche, fare copia-incolla del commento che ho messo sotto "ruination". Sono violenti, sono tecnici, ma hanno due problemi 1) sono privi di personalità. Non c'e nulla che ti faccia dire"oh, questo è il tipico sound JFAC", fanno la stessa cosa che fanno mille gruppi da mille anni senza mettere quasi nulla di loro 2) non hanno fantasia. Sembra ancora di sentire 9 volte di fila lo stesso pezzo. Ennesima conferma che la tecnica, la velocità, la violenza ecc ecc... senza il cuore, non voglion dir nulla. |
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Mah, io invece questi li adoro, Ruination l'ho ascoltato fino a consumarlo; questo non ancora, ma l'ho ordinato a scatola chiusa, per me il miglior gruppo di death moderno insieme ai nostri Hour of Penance |
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Ogni volta che c'è da recensire un disco di gente che spinge sulla tecnica si legge sempre la stessa recensione e gli stessi commenti. (anche lo stesso voto da recensori diversi) Vi si potrebbe fare la stessa critica ("tutto uguale") che voi fate sempre a questo tipo dischi. E il cerchio si chiude.  |
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Qualche canzone discerta, altre proprio oscene, ma la sensazione di ascoltare sempre la stessa canzone (parlo per me ma vedo che altri la pensano come me) è forte, molto forte. Se ci si accontenta possono andar bene, ma c'è di molto meglio in giro. Eccellente, come al solito, la recensione di Alex che mi invoglia sempre all'ascolto del disco, anche se sò che me ne pentirò... scherzo ovviamente!  |
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L'unica cosa decente è stato il primo ep -core (che non era malaccio) dopo di quello solo piattume..40 canzoni tutte uguali.. |
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e cambiate la copertina...azz un pò di fantasia!!!sempre tutto uguale... |
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ma tecnica cosa se dal vivo non si capisce nulla di quello che fanno...neanche le lattine sanno pestare questi...gruppo da festa delle medie...inutili. |
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che palle sti album,tutti uguali,non ti rimane nulla |
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devo ascoltarlo appena possibile.... |
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Che peccato, all'inizio della rece (complimenti, Alex, più chiaro di così non avresti potuto essere) mi stavo già sbavando addosso...vedrò di dargli un'ascoltatina comunque, già che abbiano mollato le derive -core è un buon segno |
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Tracklist
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1. Children of Deceit 2. Nourishment Through Bloodshed 3. Imperium Wolves 4. Tongueless and Bound 5. Black Discharge 6. The Manipulation Stream 7. The Deity Misconception 8. Fearmonger 9. Tarnished Gluttony
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Line Up
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Jonny Davy (Vocals) Tony Sannicandro (Guitars) Al Glassman (Guitars) Nick Schendzielos (Bass) Jon "Charn" Rice (Drums)
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RECENSIONI |
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