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Mortal Sin - Psychology Of Death
( 3055 letture )
Storia lunga e travagliata quella degli australiani Mortal Sin, funestata da infiniti cambi di formazione e numerosi split, di cui l’ultimo, il quarto, è stato annunciato pochi giorni fa. Un gruppo che esordisce col primo album nel 1986 sul suolo natio non ha certo bisogno di grandi presentazioni e Mayhemic Destruction (distribuito mondialmente nel 1987) è senza dubbio uno di quei classici “minori” che ha sempre trovato un posto nel cuore dei thrashers mondiali. Una carriera condotta costantemente nelle retrovie che ha però sempre mantenuto una sua dignità, rinnovando il messaggio primigenio con impegno e con una qualità, seppur lontana dall’eccellenza, comunque degna di nota. Psychology Of Death è il quinto album ufficiale per la band e questo già ci permette di notare quanto travagliato debba essere stato il percorso degli australiani in questi ventisette anni di esistenza. Un album accolto con un certo calore dai metalheads mondiali e che ha permesso al gruppo di girare a lungo di spalla ad Overkill, Testament e Judas Priest e di unirsi al tour europeo del ThrashFest Classics. In effetti, l’album si presenta come un graditissimo ritorno, molto centrato su un thrash classico e di ottimo impatto, fuori dal tempo, ma al tempo stesso capace di strutture articolate e complesse, che ne rivelano un songwriting forse datato ma tutt’altro che spento e stantio. E’ al contrario molto forte la sensazione che la band abbia saputo rilasciare il proprio disco più completo ed equilibrato, secondo forse solo allo storico debutto. Siamo comunque lontani dal capolavoro, ma un disco di questa fattura, in questi anni, può costituire davvero un sostanzioso diversivo per molti ascoltatori affamati di un approccio old school che non sia meramente citazionista e fine a se stesso come quello prodotto da tanti “cloni” sorti come funghi ultimamente.

Di fatto, Psychology Of Death non presenta momenti di stanca o di più carente ispirazione. Il suo vuol essere dichiaratamente un omaggio al sound Bay Area della prima scuola, con particolare attenzione ad Exodus e Testament ed uno sviluppo sempre piuttosto articolato che, senza lesinare gli assalti all’arma bianca tipici del genere, offre sempre e comunque anche una notevole strutturazione ed un numero impressionante di riff assassini. Non si è giocato al risparmio in casa Mortal Sin e questo costituisce senza dubbio uno dei punti di forza del disco, che si regge su costrutto robusto ed ordinato, come quello di un esercito ottimamente schierato e posizionato sul territorio e pronto alla conquista pur senza possedere alcuna arma finale ed invincibile. L’espressione più adatta a descrivere questo album è probabilmente “compatto”: un insieme sfaccettato ma omogeneo diretto allo scopo, vincere con criterio. Sì, perché un altro merito che va riconosciuto ai Mortal Sin è quello di non aver ricorso in maniera volgare alla pura esibizione di forza, ma di aver saputo dosare i vari elementi costitutivi del thrash più diretto ed oltranzista con una capacità di controllo davvero encomiabile. Ogni canzone è dotata di una propulsione ritmica notevole ma mai fine a se stessa, mentre sia ritmicamente che a livello solistico, sono le chitarre a macinare tonnellate di note, fornendo una base estremamente anthemica alla voce di Mat Maurer, una sorta di incrocio tra Steve Zetro Sousa, Bobby Ellsworth e Chuck Billy. La ricerca costante di una melodia acida ma trascinante, tipicamente volta all’effetto “pugno alzato” dal vivo, richiama infatti tanto i maestri Exodus, quanto gli Overkill, in un connubio davvero interessante. Punti nevralgici dell’album risultano senz’altro la title-track, complessa ed articolata, sicuramente il miglior biglietto da visita per l’intero platter e le seguenti Blood Of My Enemies e Paralysed By Fear, tutte dotate di refrain da contagio immediato e di validissime sezioni soliste. Si prosegue ottimamente lungo queste coordinate con le seguenti canzoni, leggermente più cadenzate e meno dinamiche ma sempre splendidamente costruite, fino a Kingdom of Pain, altro anthem da tramandare. Chiudono Down In The Pit ed Hatred che fanno onore ai propri titoli, martellando ossessivamente e lasciandoci con la voglia di premere ancora play, vista anche la durata tutto sommato contenuta, che lascia l’appetito in bocca.

Sembrava insomma che per i Mortal Sin fosse arrivato, se non altro, almeno il momento di una stabilità compositiva che ne rilanciasse un po’ le ambizioni e la carriera. Purtroppo, la realtà non è quasi mai orientata al lieto fine e sembra che stavolta il sipario su di loro sia calato in maniera definitiva, a meno di ulteriori sorprese. Resta un disco onesto, valido, divertente, ottimamente interpretato da musicisti rodati e di valore, in grado di interpretare con credibilità e perizia uno stile old fashioned ma ancora capace di donare emozioni. Onore al merito per questo gruppo che ha chiuso con il botto questa lunga cavalcata iniziata ventisette anni fa lontano dai circuiti primari ed ha saputo guadagnarsi un posto al sole con i denti e tanta rabbia.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
68 su 29 voti [ VOTA]
Silvia
Venerdì 15 Dicembre 2017, 18.24.03
18
Questo non l'ho ancora ascoltato però Face of Despair e Mayhemic Destruction erano favolosi, thrash del tipo che amo cioè con molto "mosh", come si diceva un tempo 😊
Doomale
Mercoledì 13 Aprile 2016, 21.02.30
17
Concorde con recensione e la maggior parte dei commenti. Un gran bell'album...la partenza e' un po' in sordina, ma poi cominciano a macinare. Qui e li anche qualche linea melodica. Mi piacciono le produzioni old School, ma ad esser sincero apprezzo anche le più moderne tipo questa dove la potenza la fa' da padrona. Questo e' fucking thrash e basta, altro che innovazioni. Bene cosi
Steelminded
Domenica 28 Febbraio 2016, 21.20.27
16
Album thrash no frills che spacca di brutto. Produzione iper-compressa, secondo me troppo, però ci sta. Se devo notare il difetto, l'album è un po' troppo ordinario, senza breaks, un po' piatto. Comunque una band sfortunata, che avrebbe potuto raccogliere di più di quanto ha fatto!
d.r.i.
Lunedì 24 Settembre 2012, 14.00.00
15
Recuperato dallo scaffale dopo mesi di polvere....bello bello bello...voto 80!
Gianki93
Sabato 4 Agosto 2012, 15.17.30
14
Molto bello! Ottimo thrash trascinante e tecnico, un'ottimo epilogo per una band che avrebbe meritato molto di più. Ottime sopratutto la title track, Deny e Paralysed by Fear. Un bel 80/100 se lo merita
Flag Of Hate
Martedì 19 Giugno 2012, 10.56.21
13
A distanza di più di un mese, alzo ulteriormente il voto (81/100), questo è un disco molto valido, adrenalinico, con degli ottimi ritornelli e una buonissima sezione ritmica, cresce ascolto dopo ascolto. Peccato, un vero peccato che si siano sciolti, secondo me avevano ancora molto da dire. In mezzo a tutta la merda patinata -core, a tutte le banducole da rasponi sonori ipertecniche e sconclusionate spacciate per geni sentiremo molto la mancanza di una band onesta e talentuosa come i Mortal Sin.
jeffwaters
Giovedì 3 Maggio 2012, 19.47.06
12
Ottimo disco di thrash, a mio parere mi ha colpito piu questo che l'uscita degli exumer che ho tanto atteso
Flag Of Hate
Giovedì 3 Maggio 2012, 19.18.41
11
Il canto del cigno.... 77/100
The Nightcomer
Mercoledì 2 Maggio 2012, 22.01.12
10
Condivido il giudizio di Ubik per Mayhemic Destruction, che conobbi all'epoca di uscita. Un piccolo classico del thrash, evidentemente ispirato da alcuni mostri sacri dell'epoca, ma pregno dell'attitudine e della genuinità che in quegli anni animava il genere. Anch'io posseggo i vinili dei primi due lavori, ma ho sempre preferito nettamente il debutto a Face of Despair; questo P.O.D. invece l'ho ascoltato solo una volta in tempi recenti, grazie ad un amico; da quanto ricordo mi sento di condividere la recensione di Lizard.
il vichingo
Mercoledì 2 Maggio 2012, 20.25.26
9
@Fdrulovic: ehe eh hai ragione . @Heavy Metal is the law: invidia! Soprattutto per Mayhemic destruction!
fdrulovic
Mercoledì 2 Maggio 2012, 20.09.13
8
Mi dispiace Vichingo, ma non sei credibile. Non hai commesso nemmeno un "orrore" di ortografia.... L'originale non si batte...
Ubik
Mercoledì 2 Maggio 2012, 20.05.37
7
Mayhemic Destruction è un gran disco! Questo mi intriga molto
fabriziomagno
Mercoledì 2 Maggio 2012, 18.54.12
6
gran bel disco...peccato si siano sciolti! ci restano cmq dei discreti album di sano thrash metal
fabio II
Mercoledì 2 Maggio 2012, 17.22.23
5
Fabio, che 'dolce tortura' che erano gli import australiani, per la versione originale di 'M.D.' e il doppio live di Jimmy Barnes mi ero svenato, mi sa che già all'epoca dell'uscita superassero le 20.000 lire, oggi però sei contento di trovare cd mid price a 10 euro ( stessa cifra )...e l'impero si espande: 'fanculo!
hm is the law
Mercoledì 2 Maggio 2012, 17.10.43
4
Naturalmente ho i vinili sia di Mayhemic Destruction che di Face of Despair....eh lo so rosicate!
il vichingo
Mercoledì 2 Maggio 2012, 16.37.03
3
MA VERGOGNATEVI, QUESTO DISCO MERITA 100 E LODE. SIETE SOLO DEI METALLARI PUZZONI!!! ......... ehm, dopo aver visto MaxSlayer volevo togliermi lo sfizio di fare un po' di sana trollaggine, sappiatemi perdonare . In ogni caso è un peccato che si siano sciolti. Ad essere sincero non li apprezzavo più di tanto, ma riconosco che come band erano piuttosto valida.
fabio II
Mercoledì 2 Maggio 2012, 16.24.52
2
Concordo in tutto la con rece di Lizard, disco divertente ed epidermico, in fondo il thrash così melodico e immediato è pur sempre 'it's only r'n'r', e la sua mansione è quella di intrattenere tanto quanto un party band, a forza di headbanging. 'M.D.' è contenuto come bonus cd proprio nella versione digi di 'P.O.D.'.
Nightblast
Mercoledì 2 Maggio 2012, 16.18.41
1
...definitivamente sciolti...Peccato.
INFORMAZIONI
2011
NoiseArt Records
Thrash
Tracklist
1. Psychology Of Death
2. Blood Of My Enemies
3. Paralysed By Fear
4. Burned Into Your Soul
5. Deny
6. Doomed To Annihilation
7. Kingdom Of Pain
8. Down In The Pit
9. Hatred
Line Up
Mat Maurer (Voce)
Ryan Huthnance (Chitarra)
Nathan Shea (Chitarra)
Andy Eftichiou (Basso)
Luke Cook (Batteria)
 
RECENSIONI
80
 
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