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Grande ritorno, ed era ora, anche per i Six Feet Under. A quattro anni dall'ultimo Death Rituals, Chris Barnes e compagni tornano finalmente con un album di inediti dopo l'abbuffata di cover dell'ultimo Graveyard Classics (già il terzo, speriamo l'ultimo). La parola d'ordine di questo Undead sembra essere "rinnovamento", prima di tutto sostituendo un po' alla volta l'intera line up. E' infatti rimasto solo Barnes, rispetto a Death Rituals, oltre all'ormai fido Steve Swanson. Nonostante l'artwork richiami ancora una volta il classico logo della band (un sei, con un po' di fantasia, inscritto in un cranio) la spinta al rinnovamento è forte, e il songwriting ne ha risentito positivamente.
Più tecnici, pur senza abbandonare le proprie radici, i "nuovi" Six Feet Under appaiono rigenerati, presentando un lotto di brani freschi seppur classici, ben scritti, ben suonati e ben prodotti, che nonostante tutto continuano a suonare "100% Six Feet Under". Personalmente non sono per niente un fan della voce di Barnes, ma mi pare che in questa release sia anch'essa sensibilmente migliorata rispetto al recente passato (prodigi della produzione?). Venedo ai brani, l'uomo coi dreadlock più lunghi del metal (per non parlare dei lobi auricolari!) e i suoi compagni ci presentano un lotto di 12 piccoli gioielli in 40 minuti tondi tondi con pochissimi cali, giocati sull'alternanza fra momenti rallentati e classiche sfuriate death, senza dimenticare i rocciosi mid-tempo ricchi di grovve che secondo me hanno sempre costituito il punto di forza dei nostri. Se dovessi citare i brani più riusciti, sceglierei indubbiamente l'opener Frozen At The Moment Of Death e la granitica 18 Days con il suo incedere pachidermico, senza dimenticare la più "groovosa" Near Death Experience (peccato solo per la chiusura in fade out). Tuttavia, se è vero che da un lato manca il pezzaccio memorabile, la hit single (si può dire "hit single" in una recensione death metal?) che ti rimane subito impressa, questo Undead si dimostra anche privo di filler o momenti di scarsa ispirazione, facendo della costanza qualitativa uno dei suoi punti di forza. In virtù del passato di Barnes, poi, c'è chi gioca a paragonare le uscite dei Six Feet Under con quelle dei Cannibal Corpse. Ebbene, credo che, forse per la prima volta, pur non riuscendo neanche di striscio a scalfire il primato dei Cannibal, i Six Feet Under escano dal confronto con un risultato più che dignitoso.
Insomma, credo di trovarmi di fronte al miglior album dei Six Feet Under da un po' di tempo a questa parte (diciamo indicativamente dal 1999, anno di Maximum Violence) e mi auguro proprio che la band non sprechi questo momento di gloria perdendosi dietro ad un ennesimo nuovo album di cover.
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Domanda:qual\'è il disco in growl più ultrasaturo di stop n go e cambi di ritmo che ricordiate? |
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una delle death band migliori per me,con il mitico chris barnes alla voce.migliore album loro pero' rimane haunted! |
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preso ieri, con un po' di ritardo rispetto all'uscita a causa della diffidenza instillatami da qualche lavoro precedente. ma questo 'undead' è potente, preciso, sintetico, corposo, pieno di groove e di fantasia. senza dubbio una delle loro opere migliori, e certamente la migliore da più di dieci anni a questa parte. |
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Insieme al debut il miglior disco dei SFU. Niente di clamoro o imperdibile ma il disco vola via senza troppi problemi, anche se qualche filler non manca. Pezzi brevi, diretti, alcuni dei quali dotati di un guitar work di tutto rispetto. Brani preferiti 18 Days, Frozen at the moment of death, Reckless, Formaldehyde e Vampire apocalypse che fanno un po' da traino al disco. Dopo tante delusioni un disco più che dignitoso supportato da una produzione di ottimo livello...75 |
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Sempre ignoranti al punto giusto!!Grandi!! |
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a parte le prime due tracce che creano un fattore "novità" il resto è veramente di livello mediocre. Al secondo ascolto si rischia il sonno, cd carino, ma per me è 79-19 |
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@Astra 2) Di sicuro Barnes garantisce la "continuità artistica" della band, essendo l'unico membro originale rimasto, poi non so quanto sia personalmente coinvolto nella stesura dei brani, almeno a livello di composizione della parte strumentale... 3) boh... a me i dread piacciono pure, ma ad un certo punto si esagera... |
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@Neurath.... 1 2 nel senso che non so se dare merito a questo disco alla tornata ispirazione di barnes oppure all'ingresso arnold (essendo accreditato come compositore di tutte le canzoni) 3 solamente per dire che ormai , seppur dischi buoni i CC saranno sopra di 20 gradini considerate le ultime uscite..ma hai ragione anche tu 4..ma come riescono a dormirci?ehehehe 5 è il codice della strada non scritto ale!!!! |
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Finalmente sembrano quasi una band death metal "seria", dico quasi perché non vorrei sbilanciarmi e poi dover ascoltare l'ennesima cagata partorita da Burns dopo aver rialzato la testa e di tempo ce n'è voluto anche troppo. |
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Sono d'accordo con Nightblast. Siete stati molto generosi con questa uscita  |
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Una band di merda che ha azzeccato soltanto il debutto, che nella sua semplicità riusciva a lasciare il segno con canzoni di buon livello come la bella opener, Human Target, e la conclusiva title track. Questo Undead pesca a piene mani da Haunted e a volte riesce a bissare quanto fatto da barnes e soci nel lontano 1995-96. Ma aldilà di 4-5 brani particolarmente riusciti siamo al cospetto di un banale lavoro di Death Metal canonico e prevedibile. 65. |
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@Astra: 1) Ci frega, altrimenti non saremmo qui a parlarne! 2) In che senso? 3) Se non fosse per il passato (ok, remoto, ma c'è chi se lo ricorda) di Barnes i SFU sarebbero caduti nel dimenticatoio da almeno un decennio 4) Siamo lì eh, però mi sa che hai ragione tu... 5 c'entrano eccome, vista la passione di Barnes per un certo tipo di verdura... |
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1 a me piace (voi direte: a noi che c'è frega??) 2 miglior disc da anni loro..merito di chi?? risposta inesistente 3 smettiamola con i paragoni con i CC son passati 17 anni!!!!!! 4 i dread lock più lunghi son del tipo degli shadows fall ehehehehehehe 5 ALLELUJHA jay e silent bob..che non c'entra nulla m fà scena |
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Figurati MrFreddy! Grazie a loro che hanno sfornato questo gioiellino di cattiveria! Hai detto bene: la sezione ritmica fa la differenza. Come si fa a non fare headbanging con pezzi come Near Death Experience o Delayed Combustion Device? Comunque Talley è un grande! |
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LoL, il classico 30 ad abbassare la media mi mancava xD |
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Grazie a freedom che me l'ha consigliato perchè è davvero un ottimo disco. Ed io non sono fan dei SFU, mi è piaciuto (poco) solo Haunted, questo è davvero, davvero figo. Cattivissimo e classico death, con una sezione ritmica che fa la differenza (nessuno lo ha nominato, ma Jeff Hughell è Jeff Hughell e si sente),la voce di Barnes finalmente ai fasti di un tempo e pezzi che ti rimangono in testa da subito, come l'ottima 18 Days e Formaldehyde. Un 85 meritatissimo., speriamo continuino così |
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Questa band non mi è mai piaciuta! Anche io ho lo stupore di Er Trucido nel suo post 1 ma comunque eviterò di sentirlo... |
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8
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A me dei SFU piace praticamente solo il debut, li ho seguiti anche quando non avrei dovuto farlo e sono arrivate solo delusioni. Però, i brani che ho ascoltato di questo nuovo disco mi sono piaciuti abbastanza, quindi ho deciso di ordinarlo, vediamo quando mi arriva se hanno veramente azzeccato un disco dopo 17 anni (per la legge dei grandi numeri prima o poi...), i primi commenti lasciano ben sperare. |
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7
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Si si, decisamente valido! Ci sono rimasto anche io perché pensavo al solito death scarno e marcio..qui c'è molto di più! |
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Si, stessa cosa per me. Non li ho mai seguiti particolarmente, ma questo mi ha colpito dopo mezzo ascolto...quando una cosa è bella è bella. E bravo Barnes! |
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5
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Pur non apprezzando il genere, per me è forse il miglior disco che hanno fatto...chiaro che poi uno che li segue da sempre potrebbe benissimo smentirmi! |
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4
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Secondo me anche Rob Arnold ha fatto la differenza...ci sono dei riff veramente niente male su questo disco. |
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3
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Con Talley alla batteria sembrano un altro gruppo! |
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2
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L'ho capito al primo ascolto che si trattava di uno dei loro dischi migliori, forse il migliore. Bello, vale la pena comprarlo. Io voto 80. |
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1
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Hanno azzeccato un disco? Allora devo sentirlo... |
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