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Stratovarius - Stratovarius
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( 19632 letture )
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“This year has a been a nightmare. I’ve been so low, I don’t care”: così inizia il nuovo album dei rinati Stratovarius e così si può riassumere la vita della band finnica e di Tolkki in particolare in questi ultimi anni. Per chi non lo sapesse, circa un anno fa, il corpulento chitarrista allontanò dal gruppo il batterista Jorg Michael e il cantante Timo Kotipelto, per lasciare posto a una nuova cantante, tale Miss K (all'anagrafe Katriina Wiiala, durata giusto il tempo di un demo e di un servizio fotografico) prima di essere ricoverato per gravi problemi mentali. Dopo una normale fase di convalescenza il nostro Timo ha deciso di ricominciare la nuova avventura degli Stratovarius con la lineup che con dischi come Episode o Visions aveva portato la band ai vertici del metal europeo (e non solo). Il ritorno di Kotipelto e Micheal coincide dunque con questo nuovo album, intitolato semplicemente Stratovarius, quasi a voler ribadire il concetto di un nuovo inizio per tutti e cinque i musicisti. Il disco si distacca profondamente da quanto fatto dalla band recentemente: messe da parte le esperienze progressive/sinfoniche e le sfuriate power, questo Stratovarius è in pieno un disco heavy metal miscelato ad un hard rock ruvido, come non si sentiva dai tempi del debutto Fright Night. L'opener Maniac Dance ci preannuncia dunque quello che sarà l'andamento generale del disco: un Kotipelto più aggressivo dietro al microfono, mid-tempo rocciosi e tanti riff di chitarra accompagnati da discrete melodie. Questo cambiamento musicale farà sicuramente storcere il naso ai fan più incalliti ma era necessario per non fare affondare definitivamente il nome del gruppo. Le ultime produzioni avevano infatti evidenziato tutti i problemi di staticità del songwriting di Tolkki (unico compositore della band). Questo tentativo è dunque da lodare per il coraggio messo in campo, ma non convince del tutto perché riporta gli Stratovarius a un livello medio, dopo essere stati per anni tra i primi della classe. Un altro limite evidente di questo LP è la produzione (a cura dello stesso Tolkki nei suoi nuovissimi Golden Works Studios): i suoni sono spenti e la voce di Kotipelto risulta penalizzata dal mixaggio finale, tanto da sembrare lontana e distante. La seconda traccia, Fight, inizia bene per poi perdersi in un ritornello elementare e che dopo alcuni ascolti diventa quasi irritante. Le canzoni scorrono via veloci lasciando impressioni positive in alcuni casi (Just Carry On, Gypsy In Me) e negative in altri (Gotterdammerung, Back to Madness), senza però eccedere nell'uno o nell'altro senso. Completamente transcurabile la ballad The Land Of Ice And Snow, piatta e incredibilmente banale. La seguente Leave the Tribe ricorda qualcosa dei due Elements ma anche dopo diversi passaggi il pezzo lascia davvero poco all'ascoltatore. Conclude il platter l'ennesimo mid-tempo (!!!) del disco: United è un inno alla rinascita della band; esso risulta alquanto scontato ma è un pezzo comunque piacevole. In definitiva ci troviamo di fronte a un album coraggioso ma che delude per colpa di un songwriting frettoloso e onestamente poco ispirato. Rimandati.
P.S. Con questo Stratovarius si conclude l'esperienza decennale del bassista Jari Kainulainen e inizia quella di Lauri Porra (Warmen, Sinergy, Tunnelvision, Kotipelto).
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VOTO LETTORI
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62.26 su 130 voti [
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29
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Sembra un segnale di ripresa, dopo la pesantezza dei due \"Elements\", e bella l\'idea di tornare a un suono grezzo e roccioso come alle origini. Sul voto ancora non ho deciso, ma direi che siamo sul 70. |
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28
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Riascoltato anche questo. il disco si apre con un tastierista con i controcazzi come Johansson che suona il tastierino Buontempi residuato delle scuole medie. Solo per questo il disco meriterebbe 9. Purtroppo annoiano un po\' i soliti polpettoni nella seconda parte del disco. In generale non mi dispiace. Voto finale 67,5 cioè 7- |
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27
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Just Carry On è un bel pezzo, che non avrebbe sfigurato su Infinite a mio parere. Il resto però è di un vuoto assoluto, si sente chiaramente che orma gli Stratovarius con Tolkki erano implosi. |
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26
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Disco discreto...per me merita 65/70. Ricordo che mi stupì molto quando uscì perché completamente diverso dalle produzioni precedenti, ma allo stesso tempo mi e' piaciuto molto il ritorno alle origini sia come composizioni che come suoni. A me, in alcuni passaggi, ha ricordato Dreamspace e mi è piaciuto il fatto che in questo album sono quasi del tutto assenti le parti neoclassicheggianti,, perché non mi hanno mai fatto impazzire... |
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25
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Disco trascurabilissimo... anche se alla fine non così pessimo. Non che avessero fatto chissà quanto meglio dal 1998 in poi eh... Per fortuna che successivamente si sono ripresi!!! Qui per me è un 65/70 |
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24
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Ehm, anche secondo me il disco è molto valido, l'unica cosa assurda è la voce di Kotipelto cosrtetto a cantare sempre su tonalità altissime. E Basta. E la produzione. Per il resto anche secondo me è un buon disco. Migliore dei due predecessori sicuramente. |
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23
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Non sarà un capolavoro ma, porko giuda, Il 90% dei metallari ha veramente i paraocchi; appena un gruppo devia di una virgola nello stile: il nuovo disco fa schifo, è un bidone. Ma fatevi un trapianto di cervello! Produzione a parte, che è veramente mediocre, secondo me questo è un disco discreto. Gli assoli ossessivi di Johansson e Tolki e la batteria martellante di Michael avevano veramente scassato i coglioni, dopo sei album di sfuriate, martellate: ma non vi rompete i coglioni ad un certo punto di sentire la solita solfa per 6/7 dischi di fila? Questo è l'unico disco diverso e voi subito gli date addosso: da come ne parlate sembra che si sono messi a fare techno dance. E' un disco hard rock/heavy metal, solo perchè non è power ultra-vitaminizzato lo schifate! dove è, oggettivamente, la mancanza di qualità compositiva in questo disco? Vogliamo parlare di cose serie! SCUSATE LO SFOGO, MA SONO STANCO DI LEGGERE POSTS E RECENSIONI DOVE E' EVIDENTE L'ASSENZA DI UNA MINIMA CULTURA MUSICALE DI CHI SCRIVE. |
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22
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Non è poi così malvagio. Si sente che manca qualcosa, lo stile è diverso e meno furioso però le canzoni mi piacciono tutte. 60 per me. |
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21
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è bruttarello come album da 50/100 dove gli unici brani salvabili e BEN RIUSCITI sono: "GYPSY IN ME" & "UNITY" .... il resto va dal trascurabile al fuori tiro |
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20
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55 a questo pezzo di plastica? Oh my God...a me piacciono gliStrato e ho tutti i loro dischi (ahimè, anche questo...20 euro buttati nel cesso) ma è davvero inascoltabile nel suo 95%... |
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19
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Considerando lo stato di sfasciamento su tutta la line-up ,,tollki dà i numeri la fà da padron padrone, emergono dissidi assopiti dall'epoca di Episode e poi preannunciati nella crisi nervosa e poi sfociata nell'alcolismo già dal tour di Destyni,, tra i 2 elements il tutto s'è sublimato. E' da imputare il 2004 come anno di crisi assoluta della band; ossia Tollki decide gl'altri fanno...cio' spiega i side projets (Kotipelto) e di Jhoansson data il mancato spazio d'opinione...sintesi formale: mancanza di comunicazione ecco cosa ha mandato in crisi gli strato con Tollki. Non è stato un processo immediato, ma maturato -internamente- nel corso del tempo e poi sfociato , prima a tratti, poi se' riversato come un fiume. Ma guardando al passato non c'è nulla di nuovo Blackmore con i suoi Rainbow aveva fatto lo stesso: dopo il 1 disco buona parte della formazione era stata cacciata per aumentare con i nuovi entrati il tasso di tecnicismi (Rising lo dimostra) poi l'abbandono di Dio e l'alternarsi di turnisti ed altro. Questo per far intendere che l'ego di uno non vale una band e questo disco lo dimostra...chi accusa e ha accusato gli Strato di staticità compositiva e altro in parte hanno ragione era sempre e solo l'idea imperante di tollki che dominava su tutto e tutti e ciò spiga la facile accostabilità tra i vari dischi del gruppo. Se si fosse concesso piu' spazio agli altri membri si sarebbero ottenuti brani piu' vari e senza dubbio diversi ed interessanti, ecco- tutto cio' è stato un naturale svoglimento di non integrazione della serie: io ho quest'idea voi arricchitela poi vediamo"...se qualcuno di voi ha mai comprato Metal Hammer o riviste limitrofe e qualche volta si sia incappato in un intervista degli strato (forse) avrà notato il modus operndi dela band: Tollki dà l'idea e il tutto gl'altri s'uniscono a lui arricchisono il brano ma sempre sotto LA SUA egida visione dell'insieme; è lui che ha l'ultima parola su tutto e tutti, se così non fosse stato molte cose degli strato sarebbero (giustamente) suonate diversamente. Esempio: Koti da Visions in poi è stato "costretto" a cantare sempre piu' in alto, svirulendo quello che a suo parere era l'espressività vocalica su registri più bassi anziche stanre su toni altissimi in cui la prestazione del cantante si riduce a pura tecnica (pensate a S.O.S opp Find Our Voice o Learning To Fly) la voce và su vette inaudite...prò non è un caso che gl'ultimi 2 brani citati non vengano piu' riproposti dal vivo per ovvi motivi. E' chiaro che in tale operato non c'è comunicazione all'interno del gruppo, è un fare molto formale e distaccato e gli altri appaiono quai dei "turnisti" all'unico scopo (come maestrandi) di completare l'opera del loro "padrone-maestro". Questo disco nn è tanto male considerato lo stato del gruppo; è certo ch'è l'ultimo tassello che non fà altro che affermare quanto già detto..merito agli Strato d'aver costruito una stupenda carriera peccato per come sia andata a finire con Tollki. VOTO 65 |
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18
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Quoto Francesco, un album dei Motley Crue XD L'unica canzone che finora mi è "piaciucchiata" è Maniac Dance, true power metal Parte le cazzate, voto 40. Oltre la già citata, tutte la canzoni andrebbero bene come pena capitale nei USA. |
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17
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Quando manca l'armonia in una band si vede... l'omonimo disco è l'unico passo falso dei mitici Strato, che infatti dopo aver messo da parte Tolkki hanno tirato fuori Polaris (discreto, da considerarsi un rodaggio del nuovo compositore) e quel gran lavoro di Elysium. |
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16
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Ma cosa è ?!Un album dei Motley Crue !? |
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A parte la mediocrità generale, che comunque gli fa sfiorare la sufficienza per l'impegno, la mazzata che mi fa evitare l'ascolto è Gotter........ Zenith of power. E' il pezzo peggiore in assoluto che abbia mai sentito in vita mia, mi blocca la digestione, mi azzera la salivazione, mi rende ansioso. Ma cosa gli è saltato in mente??? |
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Ciao,ho appena ascoltato questo disco,a parte le critiche un pò negative, per me è un bel disco rock e piacevole da ascoltare. Bravi!!!! |
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13
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beh nn e' come infinity o visions o episode,ma rimane un album di buona fattura secondo me...nn lo suona mika geppetto no... |
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il voto secondo me è troppo basso a prescindere: andrebbe salvato almeno per le doti tecniche della band. E' verò che ormai stann diventando ripetitivi, ma è sempre metal suonato ad altissimi livelli |
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11
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Ehm... accio sbagliato disco... gasp!  |
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10
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Anvedi, la maggior parte di voi fa sembrare Torquemada un moderato alla Casini! Un Obbrobrio... una schifezza... ma stiamo a scherza'? Ancora con 'sta menata che fanno la solita musica... e gli AcDc allora? E i Ramones? Grandi, ma non certo in originalità... Andrò contro corrente, ma questo disco è dignitoso, il secondo pezzo è quanto di meno Strato abbia sentito negli ultimi anni, e in generale una spanna sopra i vari Infinite, Destiny, i due Elements e, soprattutto, l'ultimo, imbarazzante questo sì, Strato del 2005. Augh |
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9
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Dai cerchiamo di guardare i lati positivi...va bene, non sarà un grande disco, ma tutto sommato si lascia ascoltare abbastanza volentieri...non dimentichiamo che prima di quest'album gli Stratovarius hanno rilasciato Infinite, Elements Pt. 1 e Elements Pt. 2 che sono nettamente inferiori a questo! Sono d'accordo con Alex, non vi va mai bene niente. Imparate a guardare i lati positivi dei nuovi album e ad accettare i cambiamenti delle bands, visto che quando si ripetono dite che non sono originali...quest'album è mediocre, ma ci sono comunque degli ottimi spunti come Back To Madness e Gypsy In Me, un 55 è decisamente troppo poco...secondo em sarebbe stato più opportuno un voto attorno al 70 |
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8
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mettete tra le recensioni i veri Stratovarius (Infinte; Destiny) ...non queste copie sbiadite.... |
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7
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Una mezza delusione non c'è che dire. Un punto di svolta ci voleva, ed io avevo sempre sperato che fosse verso un genere più progressive, considerato che in diverse occasioni la band aveva dato prova di essere ingrado quantomeno di creare ottime suite varie e quasi mai noiose. Invece mi ritrovo un Kotipelto affaticato alla voce, un album tagliato sulla chitarra e una batteria piatta su un 4/4 lento e scolastico. C'era da aspettarselo dopo quanto successo, anche se in cuor mio speravo che la rabbia per quanto successo in passato portasse qualcosa di migliore. Speranza vana evidentemente... |
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Alex hai ragione nell'affermare che finalmente hanno osato e cambiato qualcosa ma questo disco è poco ispirato e di idee valide ce ne sono pochissime! |
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5
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Questo disco è molto bello! DIVERSO ma bello... possibile che non siete mai contenti??? se fanno per 10 anni di seguito le stesse cose rompete il cazzo dicendo che sono gruppi senza idee... quando cambiano rompete il cazzo perchè hanno cambiato... ma insomma... fate pace col cervello! |
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Concordo con Faita, il power ormai non ha più niente da dire... |
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questo gruppo lo seguo fin dal primo cd, ok non siamo ai livelli di episode e visions, ma apprezzo comunque questo lavoro e spero che ne sia la rinascita! grandi Stratovarius! |
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2
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un obrobrio ... Se penso ai mitici album che hanno fatto la storia del power europeo come Vision, episode ( un po tutti quelli della prima meta' degli anni 90').... Questo album è forse la diaposotiva di un genere che ormai non ha piu niente da dire e STRATOVARIUS è la conferma di una band che mostra uno stato confusionario alquanto disarmante |
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1
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Sei stato anche troppo buono quest'album è senza mezzi termini una schifezza. |
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