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Oerkenkjøtt - Ønskediktet
( 3145 letture )
E questi da dove saltano fuori? Dalla Norvegia, direbbe qualcuno, ma il discorso è un altro: questo è il disco che avremmo voluto sentire da nomi molto più altisonanti e molto meno complicati da pronunciare! Quali sono? Non si dicono, sia per evitare sterili diatribe, sia per non togliere luce a questo splendido lavoro. Stiamo parlando di un progressive metal con alte dosi di psichedelia mischiate a parti in growl parecchio convincenti e di alti livelli emozionali. Ønskediktet non è quindi un album solare da ascoltare con la macchina decappottata mentre si sfreccia su un lungomare con due biondone nei sedili dietro: non ve la darebbero. Va assaporato lentamente come un buon vino e preferibilmente al crepuscolo, dove trova la sua dimensione ideale e il flusso delle emozioni che regala può scorrere copiosamente. E’ un lavoro ermetico e in un certo senso misantropo, ma basta divagare; premiamo il tasto play, stappiamo un barolo d’annata e iniziamo l’ascolto.

Skygger Og Stv: Una melodia arabeggiante in acustico ci introduce al pezzo che non tarda ad esplodere in maniera distorta e cantata in growl. Siamo su ritmi lenti, ma è quella furia controllata che risulta efficace e mai fine a se stessa, perché quando il pezzo ritorna acustico e si ritorna alla melodia iniziale, si iniziano già ad avere quelle strane sensazioni di essere davanti ad un grande album. E così è. La voce ora sussurra, la base è ipnotica, sembra di essere sulla barca del Caronte e di essere traghettati verso i cancelli dell’inferno, che puntualmente si aprono col ritorno al growl. Un accordo lasciato aperto e il pezzo cambia totalmente pelle orientandosi su un momento che ricorda tantissimo i Tool; il cantato è ottimo, e la lingua madre del gruppo ha un suo particolarissimo fascino. La cassa raddoppia, la tempistica s’innalza ed è splendido il tema di note lunghe eseguito dalla chitarra; si viene totalmente avvolti e non c’è via di scampo. Molto bello l’intermezzo col riff in flanger; si finisce in growl e tutto funziona a meraviglia. Inutile dire che la produzione è ottima e cristallina: cosa fondamentale per il genere proposto.

Livets Fr: Un riff acustico arpeggiato con armonici in chiusura fa sempre la sua porca figura! (rima baciata di deprecabile livello) La voce clean su questa base è veramente convincente e crea il giusto livello di tensione; il crescendo vocale porta al growl e ad un tappeto distorto che viene presto interrotto da una chitarra acustica molto pennata su un accordo aperto con tanto di nacchere in sottofondo! La cassa si insinua prepotente e il pezzo di distorce in battere. Come? Chi ha detto “Versione ispirata di In Mourning e Opeth”? Eravamo d’accordo di tacere! Pazienza, ormai è fatta. Dopo un excursus nel caro vecchio swedish death metal si finisce in acustico. Ottimo.

Havet Dden Og Kjrligheten: Canzone di una bellezza indecente. Inutile e fuorviante descriverla nei suoi oltre otto minuti di sfumature di ogni tipo; è un po’ il sunto dello stile della band e l’highlight del disco. C’è tutto: progressive metal, psichedelia, clean vocals, growls, pezzi acustici, melodie, tutto. I momenti si intersecano, si rincorrono, si sovrappongono e si amalgamano in maniera praticamente perfetta. Va quindi vissuta, non letta. Da brividi.

Fem Soler: Una chitarra, una voce e dei cori: non ci vuole poi cosi tanta tecnica per emozionare. Basta sentire ciò che si sta suonando e comunicarlo, semplice, e gli Ørkenkjøtt ci riescono benissimo quasi come dei fuoriclasse. Non è ancora abbastanza? Evidentemente no, perché il basso da solo introduce una parte atmosferica da apriti cielo in cui il livello emozionale dell’album raggiunge vette altissime ed è decisamente strepitosa. Cinque minuti strumentali che regalano una band in assoluto stato di grazia. Complimenti.

Profeten: Non ci si fa proprio mancare nulla, ed ecco quindi un inizio oscuro e lento, quasi doom, che sfocia in un death metal old school da headbanging assicurato. Un pezzo violentissimo rispetto a ciò ascoltato finora: ci sta. Impressionante la capacità della band di passare da una cosa del genere a tinte più soffuse in un nanosecondo senza perdere credibilità e senza dare sensazioni di collage compulsivi. Nel finale poi succede di tutto e ci si ritrova quasi ad applaudire da soli in casa, viene spontaneo.

Rsten Fra Sten: Tre minuti di chitarra acustica, melodie arabeggianti, percussioni e tamburello di accompagnamento: tutto qua. Vince e convince, è dannatamente credibile e ben fatto nella sua semplicità.
Skygger Og Stv II: L’inizio è musica estrema con una strofa che dal cantato ricorda parecchio i Meshuggah; il ritornello in clean è efficacissimo tanto quanto l’accenno di strofa con voce sussurrata in seguito. Il tutto si ripete e sfoggia un momento in stile Tool veramente molto bello. Un brevissimo spoken word sul tema e parte una parentesi di chitarra solista fatto di note lunghe e di alta qualità come siamo stati abituati fino adesso. Una serie di effetti chiude un’altra pennellata di questo gran bel quadro chiamato

Ønskediktet.
Redneck Randy: Boh. … … … Double boh. … … … Mah. … … … Che è ‘sta roba? Chi è ‘sto Redneck Randy?? Pezzo totalmente fuori luogo. E’ un rock ‘n roll con voci death totalmente evitabile e trascurabile! Che ci sta a fare in un disco del genere?? Sette pezzi e via! Questa non ci voleva proprio; puro e semplice sterco in oltre quaranta minuti di magia assoluta. Peccato. Ma peccato proprio!

Tirando le conclusioni, ora, ci si ritrova un pochino con l’amaro in bocca. Senza se e senza ma, se prendiamo in esame i primi sette pezzi siamo sul 90 secco: questo è un disco che emoziona in tutte le sue atmosfere e sfaccettature. L’ultima traccia, anzi, facciamo schifezza, penalizza molto il risultato globale facendo finire il tutto in una discutibile caciara. Non è neanche scritto tra parentesi bonus track, quindi è proprio una cosa voluta! Disco consigliatissimo quindi: ben suonato, ben prodotto e magistralmente arrangiato; l’unico incomprensibile difetto gli evita di essere un must assoluto. Questo gruppo sarà in tour coi Leprous : ci sarà da divertirsi quindi, con chi ad oggi il progressive metal lo interpreta e suona come va suonato. Altro che i vecchi ruderi!



VOTO RECENSORE
83
VOTO LETTORI
87.28 su 7 voti [ VOTA]
...Lì....
Giovedì 19 Luglio 2012, 12.20.53
9
Questo disco l'ho ascoltato ancora dei mesi fa,bel disco
waste of air
Giovedì 19 Luglio 2012, 11.42.42
8
@gianmarco: Ti do anche una dritta! Il 12 ottobre saranno di supporto ai Leprous a Milano, sarà un concertone!
gianmarco
Giovedì 19 Luglio 2012, 11.33.51
7
fantastica la copertina sembra di Marc Chagall , grazie Waste of Hair x avermeli fatti scoprire . Ps Franco e Pino rulleggiano
il vichingo
Martedì 10 Luglio 2012, 14.23.51
6
Lo sto ascoltando proprio in questo momento e, nonostante mi renda conto che sono necessari più ascolti per assimilarlo al meglio, devo dire che è piuttosto intrigante. Mi verrebbe da comprarlo solo per la copertina, che trovo veramente incantevole. PS: intanto il solito senza-palle ha votato 30, poveretto.
BILLOROCK fci.
Martedì 10 Luglio 2012, 14.10.49
5
leggendo il nome del gruppo ho pensato: " ah si... certo certo "
Bloody Karma
Martedì 10 Luglio 2012, 13.42.18
4
lo voglio ascoltare solo per la copertina che trovo assolutamente fantastica!
waste of air
Martedì 10 Luglio 2012, 1.18.18
3
@eli6slah: bella domanda! io l'ho trovato, ma non in Italia..All'estero lo paghi una stupidata!
Eli6slash
Martedì 10 Luglio 2012, 1.07.59
2
qualche sito italiano dove posso comprarlo?
Arvssynd
Martedì 10 Luglio 2012, 0.14.29
1
Gran disco, è piaciuto anche a me
INFORMAZIONI
2012
Nordic Records
Prog Metal
Tracklist
1. Skygger Og Stшv
2. Livets Frш
3. Havet, Dшden Og Kjжrligheten
4. Fem Soler
5. Profeten
6. Rшsten Fra Шsten
7. Skygger Og Stшv II
8. Redneck Randy
Line Up
Christian Gronli (Chitarra)
Arne Steinar Myrvang (Batteria)
Hakon Vollestad (Basso)
Simen Rem (Voce/Chitarra)
Mikael Haukland (Voce)
 
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