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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 3667 letture )
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Direttamente dalla Svezia, terra sempre straordinariamente prolifica per quanto riguarda band dedite al rock ed al metal, ecco a voi i Bullet, band sulla scena ormai da un buon decennio che giunge, proprio in questi giorni, al rilascio del suo quarto album in studio; si tratta indubbiamente di un buon risultato per qualunque gruppo, specie considerando che l’aver prodotto quarto full-length in dieci anni indica una discreta prolificità, che certamente non può essere una caratteristica negativa per un gruppo che voglia sfondare o semplicemente per una band che voglia esser degna di esser definita tale.
Il quarto proiettile, se mi consentite il gioco di parole, è intitolato Full Pull e, sia per chi dovesse già conoscere questi ragazzoni, sia per chi vi si avvicinasse per la prima volta, non si discosta molto da quanto già prodotto in passato: i nostri, infatti, mettono chiaramente in mostra il loro amore per i pionieri dell’hard ‘n’ heavy, su tutti gli Accept e gli AC/DC. Ne è un esempio manifesto già la prima progressione di accordi della prima traccia, Midnight Oil, palese omaggio di quanto possiamo ascoltare all’infinito nella produzione di Angus Young e soci, ad esempio su For Those About To Rock (We Salute You), Givin’ The Dog a Bone o Put The Finger On You. Anche la voce del corpulento singer Hell Hofer non aiuta a scacciare l’impressione di star ascoltando una cover band, seppur abile, della band australiana, dal momento che la sua tonalità è un incrocio fra quella di Bon Scott ed Udo Dirkschneider. La canzone successiva, title-track, mostra la seconda principale attitudine dei Bullet, vale a dire il tentare di produrre brani ariosi e dai ritornelli che spingano il pubblico a cantare in squarciagola in sede live: le strofe, difatti, per la band sembrano a tratti una sorta di compito da sbrigare senza troppa attenzione per giungere al ritornello corale da far gridare a coloro che verranno ad assistere ad un concerto, in modo da stimolarne la partecipazione. Molto stimolante e per certi versi anche nobile come intento, ma ad esempio Running Away è dotata di una strofa veramente troppo anonima e di un ritornello che, sì, sarà anche corale, ma è talmente banale da invogliare poco al canto. Insomma, avrete già capito che la mancanza totale di personalità è il difetto più grave da imputare ai nostri vichinghi, che non può esser compensata solo da una tecnica di base comunque interessante e ben sfruttata e da una serie di ritornelli live-style che a tratti comunque deludono. Il brano più interessante dell’album è verosimilmente la traccia conclusiva, Warriors, dal momento che abbandona le soffocanti influenze AC/DC per pescare nel più generale calderone heavy; è vero, ricorda parecchio gli Accept, ma non si tratta di una citazione tanto smaccata come molti degli altri brani presenti e presenta anche una pregevole sezione solista.
In conclusione, non posso che ribadire quanto detto già in precedenza: i nostri sono sicuramente abili con i loro strumenti, confezionano qui e là momenti sonori interessanti e soprattutto i due chitarristi Hampus Klang ed Erik Almström si producono in assoli caldi ed interessanti. Tuttavia, le canzoni non possono esser composte esclusivamente da alcuni pezzi azzeccati, da begli assoli e ritornelli corali, se poi l’ispirazione e la personalità difettano in maniera tanto rimarchevole. Full Pull, dunque, pur non essendo del tutto da cestinare, è un album destinato ai soli fan irriducibili degli AC/DC e soprattutto del loro sound, dal momento che un fan irriducibile potrebbe benissimo ascoltare un qualunque album del quartetto australiano e ritrovarsi molto più soddisfatto.
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VOTO LETTORI
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98.25 su 177 voti [
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6
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preferisco prendere un vecchio vinile degli ac dc dalla mia collezione ed ascoltamelo a alto volume.....a cosa servono sti cloni....? |
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5
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provati live a barcellona il 2 , 2 2014 in supporto a U.D.O sicuramente condizionati da ACDC &company ma di grande effetto el gordo mi e piaciuto commento positivo |
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4
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Assolutamente squallidi, dal primo all'ultimo disco. Sono al livello "cover band". |
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3
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ahahaha la Nuclear mio caro Undercover!! |
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2
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Non per essere il solito polemico, chi è che produce 'sti qui? XD |
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1
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concordo in pieno, non si sono spostati di una virgola dagli esordi....zero personalità...alcune canzoni sono buone e come diceva Barry anche alcune soluzioni ma non va proprio a mio avviso....in molti hanno incensato quest'album....ma un 60 stiracchiato è il massimo a cui potrei arrivare.. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Midnight Oil 02. Full Pull 03. Running Away 04. All Fired Up 05. Rolling Home 06. In The Heat 07. High On The Hog 08. Rush Hour 09. Free Riding 10. Gutterview 11. Warriors
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Line Up
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Hell Hofer (Voce) Hampus Klang (Chitarra) Erik Almström (Chitarra) Adam Hector (Basso) Gustav Hjortsjö (Batteria)
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