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Dark Princess - The World I’ve Lost
( 3333 letture )
Non è la prima volta che mi riduco a parlare di questo in una recensione, ma credo sia l'unico modo di spiegare chiaramente la mia sensazione riguardo all'album del quale sto per parlarvi.
Il mio primo pensiero al riguardo, impossibile da scacciare, è stato: "...questi li ho già sentiti!".
Eppure no, prima dell'essermi appropriata di The World I've Lost, non ero mai venuta a conoscenza dell'esistenza dei Dark Princess.
Ed ora, dopo diverso tempo dal primo ascolto, questa sensazione è ancora qui.

In genere, non ho mai considerato il fattore "commercialità" come negativo: astraendoci dal più meschino significato del termine, il fatto di rinchiudermi a priori in un genere solo perché non fatto per essere venduto ad un grande pubblico mi è sempre sembrato poco valido; solitamente, se apprezzo un brano od un artista, non sarà di certo il genere al quale appartiene a fermarmi dall'ascoltarlo.
Al contrario, il riuscire a comprendere ciò che questo musicista/pezzo ha da comunicarmi, è sempre risultato di grande importanza per me; ciò a sottolineare come la musica sia prima di tutto una forma di comunicazione, un artificio pronto a connettere le persone più disparate tra loro.

Vi chiederete, di certo, dove voglia andare a parare con quest'introduzione senza capo né coda: ebbene, senza dubbio, ciò di cui ho parlato poche righe sopra è proprio ciò che ha influenzato il mio parere su The World I’ve Lost.

PUNTO I) L'ORIGINALITÀ
Sin dall'inizio, il quarto platter della band russa nata a Mosca nel 2004, mi ha dato quella sensazione di già sentito, di brani che certamente non sono brutti o mal realizzati, ma che semplicemente non vanno al di là di quello che sono, e nemmeno dopo diversi ascolti riescono a colpire nel segno.
I riff animati, le linee vocali generalmente dinamiche, le tastiere orientate al sinfonico e le ritmiche piuttosto lineari, vanno a comporre un insieme di track che risultano nel contesto abbastanza scorrevoli ma quasi mai sufficientemente interessanti per essere ascoltate fino alla fine senza stancarsi.

PUNTO II) IL GENERE
Quello che i Dark Princess propongono è principalmente un gothic rock con leggere influenze symphonic; senza dubbio si tratta, come ben sapete, di un genere che ormai risulta saturo di tante piccole realtà che scalciano per affermarsi sulla scena, capitanata da band che hanno in qualche modo forgiato il genere stesso.
Certo, in determinate circostanze questo non si rivelerebbe come un fattore a sfavore, bensì un ulteriore punto di merito alla band: purtroppo, non è questo il caso; qui, i brani proposti si vanno ad integrare perfettamente in quel gran minestrone sopracitato: nulla di più, nulla di meno.
Senza nulla togliere al talento che i singolari musicisti possiedono, i brani non riescono ad emergere dal genere e si inseriscono in quella scia di frammenti emergenti che propongono un qualcosa di facile ascolto, abbordabile da un pubblico abbastanza vasto.

PUNTO III) LA COMUNICATIVITÀ
Purtroppo, la mancanza di brani che riescano a colpire in modo diretto grazie alla propria originalità fa sì che The World I’ve Lost sia un album che deve essere “analizzato” quasi solamente dal punto di vista emozionale: ciò che può, a questo punto, decidere se questo sarà o meno l'album dell'anno per voi, è semplicemente la sintonia che si andrà a creare tra le tematiche affrontate ed il modo in cui esse sono recepite dall'ascoltatore.
Nello specifico, l'album non si avvale di performance particolarmente varie: le track si sviluppano quasi tutte (con l'eccezione della parte iniziale di Paradise Land e The Temple of Darkness) in una sezione ritmica abbastanza sostenuta, riff melodici e linee vocali mediamente dinamiche, a volte accompagnate da una seconda voce maschile.
La tematica dell'album si inoltra in uno dei più famosi ossimori trattati in musica: "odi et amo", dunque l'amore ed il dolore/odio ad esso strettamente legato.
Anche qui, purtroppo, a meno che (e non ce lo auguriamo) non stiate trascorrendo la suddetta fase catulliana in questo periodo della vostra vita, risulta complesso avvicinarsi veramente ai testi, che sono trattati in modo piuttosto banale e stereotipato.

Per concludere, i Dark Princess ed il loro The World I’ve Lost vanno ad inserirsi in quella grande fascia di band che, pur essendo inserite da diversi anni nel panorama musicale, non riescono a comporre un lavoro che spicchi in modo rilevante.
Forse, una maggior dose di personalità e trattare tematiche diverse e più personali potrebbero essere buoni spunti per riuscire a fare il salto di qualità, dato che indubbiamente non mancano le capacità tecniche ed esecutive.



VOTO RECENSORE
59
VOTO LETTORI
61.25 su 4 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2012
Out Of Line Music
Gothic / Rock
Tracklist
1. Fight With Myself
2. We Can Not Fly So High
3. Fields Of Use
4. The Key
5. Everlasting Pain
6. Paradise Land
7. Point Of No Return
8. The Temple Of Darkness
9. The Last Page
10. The Way Of Passion
Line Up
Natalia Terekhova (Lead Vocals)
Ilya Klokov (Lead Guitar)
Aleksandr Lubimov (Rhythm Guitar, Vocals)
Stepan Zujev (Keyboards, Vocals)
Stanislav Fatyanov (Bass)
Kirill Fyodorov (Drums)
 
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