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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Between The Buried And Me - The Parallax II: The Future Sequence
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( 10355 letture )
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Salite sulla giostra, offrono i Between The Buried And Me!
Per i pochi che ancora non li conoscessero, i Between The Buried And Me sono uno dei rari esempi moderni -attuali ed attualizzanti- del connubio tra originalità e tecnica. Nati poco più di dieci anni orsono, i nostri estremi progressisti sonici si sono fatti notare, eccome. Nel corso della loro breve storia hanno sicuramente diviso l’audience, ma di certo non sono mai passati inosservati, e di questo gliene va concesso atto. Piacciano o meno, i nostri suscitano quelle particolari sensazioni di quando si fa un giretto sulle montagne russe più moderne: ad alcuni faranno vomitare l’anima, ad altri spalancare i sensi e vibrare le più recondite emozioni, eppure un “giro” su uno di questi dischi “volanti” non lo si dimentica. Molti, tra cui il sottoscritto, appena scesi dalla giostra, non vedono l’ora di tornarvi per scoprire ulteriori dettagli. Quanto scritto vale pure per il presente, The Parallax II: The Future Sequence.
Anche nel nuovo album i Between The Buried And Me gestiscono dosi di tecnica tali da far ammattire anche chi vive di pane, partiture e tempi dispari. I nostri, però, rispetto a tanti, troppi gruppi esecutivamente dotati, lavorano molto anche sul songwriting, ovvero sulla fase di scrittura. Lavorano, e nello stesso tempo ragionano sul da farsi, in modo che tanta tecnica non venga resa fine a se stessa, perché se è vero che arrivare ad un livello alto è cosa che comporta sacrifici (sebbene tutti possano riuscirci con l’impegno), la qualità di scrittura è invece opera che richiede sforzi ancora maggiori sommati al talento. In parole povere, si possono eseguire le scale a velocità smodata (cit. Balle Spaziali), si può avere la migliore Formula 1, si possono fare 650 palleggi di fila o avere un unicorno nelle mutande, eppure nessuna di queste caratteristiche -da sola- farà di noi Jimi Hendrix, Alonso, l’attuale Messi o il nuovo Siffredi.
I Between The Buried And Me, rispetto ad altri, hanno cura per ogni dettaglio, non solo esecutivo e formale, ma sostanziale. Le canzoni, come nel passato, hanno quasi sempre una durata notevole, eppure -ed è questo l’indice di caratura del lavoro- non annoiano, ma si sviluppano assieme alle emozioni di chi ne fruisce. Non ci si accorge del tempo che trascorre perché la band riesce a gestire l’abnorme sequenza di dettagli in maniera funzionale all’ascoltatore: è per lui che viene realizzato il tutto e non per un’indole narcisistica. Ovviamente parlo riferendomi a titolari di orecchie allenate a riconoscere le qualità, chiunque fosse abituato a tre accordi in sequenza con tanto di ritornello catchy può ritenersi escluso dal discorso.
Ulteriore aspetto del disco è la capacità -ancora una volta confermata- di far scorrere una rassegna di tutto ciò che la musica colta può raccontare oggi ed ha raccontato da trent’anni, senza trascurare i lati migliori che i diversi stili a contatto possono offrire. Si passa da linee estremamente complesse correlate di tempi astrusi e urla furenti, a parti melodiche e melliflue, per arrivare ad intermezzi psichedelici o goliardici. Le influenze sono troppe e troppo ben amalgamate per poterne derivare un elenco dettagliato, figuriamoci per centellinarne un racconto adeguato. Prog, hardcore, rock, death, mathcore, avantgarde: c’è di tutto e l’insieme costituisce un unicum, che poi altro non è che lo stile personale della band. Cercare di definirne il sound secondo un’accezione precisa è un’operazione tanto azzardata quanto inconsistente ed il genere indicato al lato destro dello scritto va preso con le molle. Per coloro i quali non ne conoscessero lo stile sarebbe opportuno dedicare molti ascolti prima di darne un giudizio, e, soprattutto, è auspicabile che l’accezione prog non spaventi, anche perché è solo parte di un discorso estremamente vario racchiuso nei contenuti dell’album.
Sia chiaro, come ho scritto sopra, qui dentro non troverete realtà specchiate, ensemble che oramai vivono del proprio riflesso (chi ha detto Dream Theater?), solisti dediti a sproloqui a sette corde, fanfaroni del falsetto, del vibrato auspicato, tentato ed esagerato, ne tantomeno ritorni malriusciti al prog anni ’70. Qui dentro c’è un percorso musicale -e culturale- iniziato più di trent’anni orsono, che, anche grazie ai Between The Buried And Me, non smette di evolvere ed evolverci. Fate vostro questo cammino, carissimi pronipoti di Darwin.
P.S. Nella canzone Bloom c’è la citazione -nemmeno tanto velata- di un vecchio telefilm. Non vi dico di quale si tratti non solo perché gradirei che lo scopriste da soli, ma più che altro perché sono strutturalmente bastardo.
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21
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Ok, chiedo di nuovo scusa poiché ho sbagliato recensione la mia recensione si riferiva a Coma Ecliptic.
The Parallax II: Future Sequences è da 100!!!
Chiedo venia per l'inutile spam. |
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20
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So che molti mi odieranno, ma non sono un fan di quella tipologia di maturazione di un gruppo che lo porta a tranquillizzarsi. In quest'album i Between hanno abbandonato quella cattiveria e quella ferocia degli album precedenti. Sicuramente è bello poter sentire un lavoro leggermente differente, però devo forzarmi ad ascoltare quest'album, non mi viene voglia come Colors, The Parallax II, Silent Circus, The Great Misdirect ed anche Alaska, questo perché desidero provare le sensazioni appunto di ferocia non immediatamente leggibile all'ascolto che sorprende ogni volta.
Per me gli album che ho elencato sono tutti da 100, Coma Ecliptic 85 chiedo scusa a chi lo adora. |
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19
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Album a mio parere FAVOLOSO: in primis sprizza prog e tecnica da tutti i pori (e non mi dilungo più di tanto su questo aspetto grazie alla bella rece di Alex);la voce di Rogers fantastica sia nel growl che nel pulito e adoro le liriche a cui invito tutti a concetrarvi sopra. Alla faccia di chi dice che in questi ultimi anni non ci siano più idee nel rock/metal. VOTO 97 |
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18
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Veramente un ottimo album, come tutti quelli che ho ascoltato finora dei BTBAM, più maturo di The Silent Circus, sempre cattivo ma al contempo raffinato, ai livelli di Alaska e Colors. Una delle migliori scoperte che potessi fare anche se con un pò di ritardo, mio avviso non ci sono altri gruppi (almeno io non ne conosco) che riescano a connubiare tutte queste sonorità con la loro disinvoltura. Voto 90 meritato. |
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17
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Andate ad informarvi sulla storia narrata nell'album e in quelli precedenti. Capirete ancora di piú quanto questo album sia un pezzo di arte contemporanea. |
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16
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Disco immenso, per me sono una delle più belle novità sfornate negli ultimi anni! Extremophile Elite l'avrò ascoltata non si sa quante volte. |
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15
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Che capolavoro, aldilà della tecnica, idee musicali notevoli e originali, per di più con una produzione eccellente, senza strafare |
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14
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Il disco è veramente notevole, tecnica strepitosa usata, come giustamente sottolinea il recensore, solo per tradurre in pratica -in musica- le idee venute i mente ai compositori. |
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13
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Splendido. Una delle migliori cose di questo 2012. |
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12
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Un disco molto difficile, sopratutto al primo ascolto, che richiede almeno quattro-cinque ascolti per essere "digerito". Al quinto ascolto mi sento di dire che Silent Flight Parliament è un capolavoro (stupendo il riff iniziale, ripreso alla fine) insieme a Extremophile Elite. Un prog intricatissimo e schizofrenico che ti entra dentro lentamente. |
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11
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Disco eccezionale, ninete da aggiungere. |
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10
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Che palle, ma in ogni recensione di un gruppo prog deve esserci la frecciatina ai Dream Theater? Dopo un po' stufa leggere sempre le stesse quattro frasi. Anche perché uno che ascolta i Between The Buried And Me che cavolo (eufemismo, per non usare brutte parole) gliene frega della tua opinione sui Dream (magari neanché li ascolta e/o conosce)? Detto questo non conosco questo gruppo se non di nome (credo abbiano fatto dei concerti con i Dream) ma la recensione e quel 90 scritto in fondo mi hanno incuriosito: lo ascolterò. Grazie alla recensione di eremita di ihsahn ho scoperto un capovoro, spero che valga anche per questo album. Stimo il recensore per aver citato Alonso. Grande  |
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9
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Batmaaaaaaaaan - Ascoltatelo, poi, se vorrete, commenterete di nuovo per farmi sapere cosa ne pensate  |
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8
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"Ve" mi hai davvero incuriosito, non li conosco ma provvedo immediatamente..... |
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7
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Lo sto ascoltando or ora. Ho grandissime aspettative per questo disco e sono convintissimo che non mi deluderà. |
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5
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troppo cervellotici, mi annoiano dopo poco. |
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4
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Album "potente": grazie per la segnalazione! |
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3
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Mi sa che questi prima o poi devo approfondirli. |
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2
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Ottimo lavoro Alex! Avrei dato lo stesso voto: disco strepitoso. |
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1
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Oleee anche a me è gustato, concordo col voto! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Goodbye to Everything 2. Astral Body 3. Lay Your Ghosts to Rest 4. Autumn 5. Extremophile Elite 6. Parallax 7. The Black Box 8. Telos 9. Bloom 10. Melting City 11. Silent Flight Parliament 12. Goodbye to Everything Reprise
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Line Up
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Tommy Rogers (Vocals, keyboards) Paul Waggoner (Guitars) Dustie Waring (Guitars) Dan Briggs (Bass) Blake Richardson (Drums)
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