|
15/02/25
XIU XIU + KEE AVIL
ASTRO CLUB - FONTANAFREDDA (PN)
|
|
Between The Buried And Me - Colors
|
( 11774 letture )
|
Accade molto raramente di ascoltare band capaci di proporre del metal che "sappia veramente di nuovo". In un anno di uscite, i dischi che vantano una marcata "patente di originalità" possono rischiare di essere pochissimi, e quasi mai superano il numero che può essere contato con le dita di una mano. Fatta questa premessa è anche giusto sottolineare l'esistenza di band, che, seppur non proponendo qualcosa di inimitabile o "mai ascoltato prima", mostrino la capacità di assemblare vari elementi in modo parzialmente (o magari completamente) inedito, in modo da risultare assolutamente interessanti e godibili, anche per orecchie abituate a sentire molti tipi di metallo da anni. E' probabilmente questa la ragione per cui si sente a volte parlare -non tanto a sproposito, quanto magari in modo impreciso- di originalità (o apertamente di genialità) per band che, più precisamente, si limitano a proporre una loro personale ricetta -spesso godibilissima e di alto livello- in cui assemblare elementi pre-esistenti. E' certamente questo il caso di realtà sulla cresta dell'onda in America quali Mastodon, Ion Dissonance, Despised Icon, SYL (presi in generi più "random" possibile) o in Europa come Opeth, Gojira e chi più ne ha più ne metta. Il "caso" dei Between The Buried And Me è in questo senso abbastanza esemplare, trattandosi di una band che nel corso degli ultimi anni ha esplorato differenti approcci alla propria musica con ottima costanza, incontrando un grosso riscontro soprattutto sul mercato americano. Ne è passata di acqua sotto i ponti dai tempi di The Silent Circus, ma i BTBAM si sono riusciti a ripetere su livelli certamente accettabili con il recente Alaska, che vantava un "tris" di brani davvero di ottima fattura, e non aveva certamente tradito le aspettative della Victory in fatto di vendite. Questo ulteriore nuovo lavoro si intitola Colors e propone una marcatissima continuità in fatto di produzione (pur non mancando delle migliorie, si riconosce la chiara impostazione della produzione di Alaska), accanto a delle forti differenze in termini di struttura generale, palesate da una tracklist dai minutaggi quanto meno anomali. Non è un segnale da poco la presenza di soli tre pezzi sotto i sei minuti (su un totale di 8!). In questo la scaletta avvalorerà (solo debolmente) la definizione dei pochi che si ostinano ad utilizzare l'etichetta di metal progressive per questo tipo di band, dato che la presenza di arrangiamenti particolarmente estesi e delle tastiere (suonate come sempre dal vocalist Tommy Rogers) restano l'unico labile legame tra la complessa e spesso monolitica architettura delle composizioni di questo quintetto, e le cosiddette band metal progressive di metà anni '90. Nel complesso va purtroppo ravvisato come la band non sia riuscita a mostrare ulteriori passi avanti in termini di proposta musicale. I BTBAM restano fondamentalmente una band death metal, con alcuni assoli spiccatamente "melodic technical death metal" (si palesa l'assurdità di nuove definizioni che ormai spuntano come funghi) e delle parti elettroniche ed acustiche che sembrano quasi sempre assecondare i gusti personali di alcuni dei loro membri, in particolare i chitarristi ma non solo, in modo da garantire una certa profondità alla proposta. Il disco sembra stentare a decollare nei primi brani (con qualche scelta francamente un po' deboluccia) e, paradossalmente, comincia a crescere in modo sensibile e poi in modo addirittura imponente con il passare dei minuti. Il platter raggiunge il suo meglio con gli ultimi tre pezzi: Prequel To The Sequel, Viridian e White Walls (un mezzo capolavoro di canzone, che ci ha quasi stupito in confronto al resto del lavoro; brano fortunatamente solo sfiorato dalla leggera leziosità di parte del solismo, comunque in modo tutt'altro che irrimediabile). Se tutto il lavoro si attestasse sui livelli di White Walls potremmo parlare di miglior disco dei Between The Buried And Me senza troppe remore, purtroppo non è così, ma la presenza di alcune vere gemme e di momenti davvero significativi rende comunque questo Colors un buon disco, realizzato da una band che sa spingersi spesso al di sopra della media del "metal circostante".
|
|
|
|
|
VOTO LETTORI
|
83.97 su 142 voti [
VOTA]
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
24
|
Non ha senso entrare nel merito della recensione, coeva all\'uscita del disco, ormai quasi vent\'anni fa. Sta di fatto che Colors ha probabilmente definito una scuola di pensiero che ha fatto proseliti ovunque e che ha cambiato il modo stesso di fruire il metal tutto. La si veda come l\'inizio di una nuova vita per il genere o come la morte dello stesso, a ben vedere, rappresenta un punto fermo. Penso dovreste riscriverla più che per giustificare un aggiustamento di voto per ri-contestualizzare Colors. |
|
|
|
|
|
|
23
|
Il loro migliore per me! Molto bello. |
|
|
|
|
|
|
22
|
Recensioni che sono invecchiate malissimo |
|
|
|
|
|
|
21
|
Per anni non ho ascoltato metal, questo disco mi ha fatto capire cosa mi perdevo. Quando l'ho sentito per la prima volta non riuscivo a crederci, sono rimasto letteralmente sbalordito dalla portata dell' ispirazione e dell' originalità di questo lavoro. Sono venuto a leggere questa recensione aspettandomi un 100 e invece leggo 75 :O |
|
|
|
|
|
|
20
|
Il "metal circostante" |
|
|
|
|
|
|
19
|
Ma questa è una farsa perché gente che non capisce il genere recensisce CAPOLAVORI assoluti di tutta la musica????
Ascoltato bene, ed intendo almeno una ventina di volte tutto il CD anche per chi ha già un orecchio allenato al genere, scopre una complessità di temi e di ritmi che ce li sogniamo ovunque.
Dopo minuti e minuti di ascolto di ogni singolo pezzo ci si accorge che si sta ascoltando motivi, ritmi ed armonie verticali tutte figlie di altre idee proposte all'inizio dei brani ed anche in altri brani. Questi ragazzi presentano una maestria nella variazione e nella progressione che non ha eguali.
Quest'album è come MINIMO da 100 con Lode poiché non manca assolutamente niente!!!! |
|
|
|
|
|
|
18
|
Personalmente non riesco a metabolizzarli, nonostante i ripetuti ascolti. In perfetto accordo con il recensore, la loro proposta è solo "imbellettata" di progressive. Io parlerei, più che altro, di una leziosa e, in taluni tratti, estremamente forzata tendenza allo spaghetti-riffing. In sostanza, creare un brano di 8 e più minuti con 20 e più temi melodici non implica alcun tipo di progressione o sviluppo, ma solo un "agitato non mescolato" di estrazioni musicali differenti. Il progressive è, a mio avviso, principalmente un'attitudine "esplorativa" di un'idea, che sia una linea melodica (riff, come nei Dream Theatero negli Opeth) o un groove (come nei Tool, ad esempio). Questi qui paiono più che altro degli accumulatori seriali di influenze. I loro pezzi sono volutamente indecifrabili e difficili da apprezzare proprio per la ostentata complessità strumentale. Non c'è alcun percorso, alcuno sviluppo. Apprezzabili musicisti e abili esecutori, ma, a mio avviso, pessimi arrangiatori. L'album in questione vive i suoi momenti migliori nell'ultima traccia. 60 |
|
|
|
|
|
|
17
|
Andiamo ragazzi.... Questo è UN CAPOLAVORO a livelli di Bath dei maudlin of the Well. Almeno 90. |
|
|
|
|
|
|
16
|
Che band. Che album. 90 |
|
|
|
|
|
|
15
|
Capolavoro d'altri tempi |
|
|
|
|
|
|
14
|
Ma stiamo scherzando???? Quest'album è perfetto!!!! 95 come minimo!!!! Se non vi piace il genere, non recensitelo voi, ma fatelo fare a qualcun'altro!!!! |
|
|
|
|
|
|
13
|
boh sta recensione fa acqua da tutte le parti ok che i gusti sono gusti e che l’imparzialità totale non esiste, ma oggettivamente questo album superlativo 90 |
|
|
|
|
|
|
12
|
75? Stiamo scherzando? Minimo 90. |
|
|
|
|
|
|
11
|
Disco fantastico, anche se io personalmente preferisco il successivo The Great Misdrect, da parte di una delle band, o forse la più importante, nel metal moderno. |
|
|
|
|
|
|
10
|
Il miglior album che io abbia mai ascoltato, punto. |
|
|
|
|
|
|
9
|
ora che ci penso....75.....almeno 95! |
|
|
|
|
|
|
8
|
non paragonabile agli altri album dei BTBAM... ma in quanto troppo sopra, sconfinatamente superiore e più originale... un punto davvero alto e e difficile da eguagliare, c'è poco altro da dire.... |
|
|
|
|
|
|
|
|
6
|
Colors è sublime. Il miglior BTBAM, punto. |
|
|
|
|
|
|
5
|
disco veramente stupendo riescono a essere molto vari e mai banali; in alcuni passaggi sn un pò troppo simili agli opeth. |
|
|
|
|
|
|
4
|
Li ho visti due giorni fa a Bolzano aprire per Meshuggah e Dillinger. Mi hanno davvero colpito, davvero bravissimi, il cantante ha una voce davvero perfetta e curatissima, con note tenute in maniera impeccabile sia nel pulito che nello 'scream'. |
|
|
|
|
|
|
3
|
grande disco, grande band, grande percorso artistico dal debutto...e dopo tanti anni che si fanno aspettare finalmente sbarcano in Italia...BTBAM, i'll be there... |
|
|
|
|
|
|
2
|
"Colors" è un disco fuori dal comune... Aldilà dell'assoluto valore tecnico, lo sviluppo dei pezzi richiede un ascolto attento e aperto, ed una volta raggiunto il "feeling" con questo capolavoro non se ne poù più fare a meno... Superbo |
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
01 - Foam Born: The Backtrack 02 - Foam Born: The Decade Of Statues 03 - Informal Gluttony 04 - Sun Of Nothing 05 - Ants Of The Sky 06 - Prequel To The Sequel 07 - Viridian 08 - White Walls
|
|
Line Up
|
Tommy Rogers - vocals/keys Paul Waggoner - guitar Dan Briggs - bass Dustie Waring - guitar Blake Richardson - drums
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|