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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 1283 letture )
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Proposta interessante quella dei Finlandesi Sammal, i quali, pur citando continuamente suoni e atmosfere che certamente non possono essere definite ultramoderne, riescono ugualmente a confezionare un lavoro elegante e molto finnico. Pur affidandosi alle foto promozionali più antipromozionali che abbia visto negli ultimi tempi, in cui i nostri appaiono più come impiegati del catasto di Tampere in gita premio con le famiglie che come musicisti, il loro mix di progressive e psych anni '70 riesce ad irretire, almeno a patto di calarsi in un certo mood, necessario per il corretto ascolto di Sammal.
Ciò che colpisce infatti, è la flemma tipicamente nordeuropea della proposta, fatta nei momenti pienamente progressive di suoni lievi, rarefatti, mediati da una voce molto "normale", priva di una particolare estensione, quasi fastidiosa ai primi ascolti, che poi invece risulta perfettamente adatta ad una proposta la cui forza risiede anche nell'uso del finlandese, lingua che possiede una sua musicalità particolare. Il tutto anche durante le accelerazioni che rimandano alla grande tradizione del settore, che restano sempre un po' "nebbiose" nel loro incedere. Non sono però solo il progressive e la psichedelia a connotare l'album, che espone chiaramente anche influenze blues, hard rock e persino folk che ne costituiscono parte integrante. A questo proposito, però, non si può fare a meno di notare come queste siano quelle più canoniche, prevedibili, quindi meno efficaci.
Due ottimi esempi di progressive malinconico e rarefatto che poi presenta anche momenti più decisi, sono i primi due pezzi, l'opener Puolikuu e la successiva Esox Lucius, mentre Jäniksen Vuoksi è un rock dal sapore western che al più possiamo considerare simpatico. Si vira poi verso l'hard rock blues assolutamente hendrixiano -anche troppo- di Kaikki Kortit, che riporta completamente a quel periodo di scoperte nel mondo del rock. L'eccitazione viene però smorzata subito da Näennäiskäännännäinen, liquida melodia adatta a fare da colonna sonora ad un film di un regista -manco a dirlo- nordeuropeo. Lehtipuiden Alle potrebbe suonare come una canzone prodotta dai Pink Floyd se questi fossero nati in Finlandia, con l'ibrido che ne scaturisce che riesce perlomeno ad attirare l'attenzione. Molto anni '60 la filastrocca rock Jokainen Pysyköön Uskossaan, che si giova di un tappeto di percussioni in grado di rievocare atmosfere antiche in maniera leggera, ma credibile. Ancora blues con Veneenrakentaja e chiusura con la malinconia rassegnata, quasi soddisfatta di Kylmää Usvaa, che non per nulla si traduce con "nebbia fredda" e può essere forse considerata come compendio dell'album.
I Sammal non inventano certamente nulla, limitandosi a riproporre e rielaborare schemi già consolidati da decenni da The Allman Brothers Band, Wishbone Ash, Pink Floyd e altri. Tuttavia lo fanno con un certo gusto e aggiungendoci quel tocco dilatato che scaturisce dalla provenienza geografica, che li rende sensibili ad un concetto di tempo sospeso, rallentato e proprio per questo godibile, almeno a patto di calarsi nel loro modo di vedere le cose ed intendere la musica.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Puolikuu 2. Esox Lucius 3. Jäniksen Vuoksi 4. Kaikki Kortit 5. Näennäiskäännännäinen 6. Lehtipuiden Alle 7. Jokainen Pysyköön Uskossaan 8. Veneenrakentaja 9. Kylmää Usvaa
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Line Up
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Janu (Voce, Percussioni) Jura (Chitarra, Basso, Mellotron) Juhani (Hammond, Piano, Keys, Chitarra) Lasse I (Basso) Tuomas (Batteria)
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RECENSIONI |
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