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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 2004 letture )
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Non conoscevo questa band transalpina con alle spalle il debutto From the Brink of Infinity targato 2009, che ritorna sugli scaffali sul finire dell’anno appena trascorso con Blind? pubblicato dalla nostrana Scarlet Records. I Whyzdom in sostanza suonano un metal sinfonico molto influenzato dalla tastiera di Marc Ruhlmann, leggermente più in evidenza rispetto ai suoi compagni alle sei corde: parlo di Regis Morin e Vynce Leff, il quale si è occupato anche di tutte le orchestrazioni. Il disco è comunque ben bilanciato tra il sound graffiante delle chitarre (un po’ piatte a dire il vero) e la componente più melodica rappresentata dalle tastiere e le orchestrazioni. Quello che però salta subito all’orecchio è la buona voce di Elvyne Lorient che svolge il suo compito pur senza incantare. La cantante ha recentemente lasciato la band per impegni professionali inconciliabili con l’attività live della band, che l’ha prontamente sostituita con Marie Rouyer.
È da un po’ di tempo che ascolto Blind? e, devo dirvi in tutta sincerità, che ascoltarlo tutto d’un fiato nella sua interezza è quasi un’impresa titanica. Mi spiego meglio: in primis a causa della sua eccessiva lunghezza -stiamo parlando di oltre 75 minuti per una durata media di ogni pezzo di oltre sei minuti, che sono onestamente troppi. Molto più fruttuoso sarebbe stato accorciare più d’una traccia che una volta espresso il suo potenziale si trascina stancamente verso la fine viaggiando su un canovaccio consolidato. Insomma, un po’ di taglia e cuci avrebbe sicuramente giovato alla riuscita finale dell’album. In secondo luogo, la struttura delle canzoni è abbastanza simile tra un pezzo e l’altro, per cui si fa un po’ di fatica a distinguere le varie canzoni, a causa della mancanza di elementi distintivi facilmente riconoscibili, e qui parte della responsabilità è sicuramente attribuibile alla Lorient, troppo poco abile nel variare il registro delle sue performances. Ci sono certamente pezzi migliori di altri che alzano un po’ il giudizio e tra questi possiamo citare l’opener The Lighthouse, la sinfonica e riuscita On the Road to Babylon, The Foreseer e la conclusiva Cathedral of the Damned.
In sintesi, i Whyzdom hanno avuto diverse buone idee in nuce, ma le hanno sviluppate non nel migliore dei modi, lavorando troppo in fase di arrangiamento, con troppe sovraincisioni che ledono l’immediatezza di alcuni pezzi che a tratti sembrano muoversi con la leggerezza di un pachiderma. Vedremo cosa sapranno fare in futuro, anche alla luce del cambio di cantante, ma per il momento si assestano su un livello appena sufficiente. Rimandati.
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2
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Per me sono da 50 secco. |
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1
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In quanto abitante del nord di Parigi, non posso non conoscere il combo locale. Ho avuto modo di vederli live in apertura dei Delain due anni fa, con la cantante ancora precedente (Clementine, ora seconda voce dei Serenity) ed hanno "materiale" umano e musicale, di per contro, Vynce Leff ha la tendenza a monopolizzare tutto attorno a sé, portando inevitabilmente la band ad essere un gruppo di musicisti che suona con e per Vynce, ma non una band al 100%. Molto probabilmente in Aprile andrò ancora a vederli live a Parigi. Condivido appieno la disamina, per me un 65, quantomeno per la professionalità e, soprattutto, per la sfiga (cavoli, 4 cantanti differenti per due album...!) |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Lighthouse 2. Dancing with Lucifer 3. Cassandra's Mirror 4. On the Road to Babylon 5. Paper Princess
6. The Spider
7. The Wolves 8. Venom and Frustration 9. Lonely Roads 10. The Foreseer 11. Cathedral of the Damned
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Line Up
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Elvyne Lorient (Voce) Vynce Leff (Chitarra, Orchestrazioni) Regis Morin (Chitarra) Marc Ruhlmann (Tastiera) Xavier Corrientes (Basso) Nico Chaumeaux (Batteria)
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RECENSIONI |
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