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Abattoir - The Only Safe Place
( 2974 letture )
Abattoir... un nome che a molti dirà poco o nulla, che non ha forse lasciato il segno nel metal mondiale, ma che a suo tempo seppe dare alle stampe due dischi assolutamente da non buttare via, il debut Vicious Attack e il qui presente The Only Safe Place, ultimo disco in studio della band californiana, partorito in un anno di difficili confronti (lo storico 1986), dopo il quale, trascorso un demo del 1987, la band scomparirà in 13 anni di silenzio, rotti solo vagamente con altri demo ed un live dal 2000 in poi.

Autori di un carico e trascinante speed/power con rimandi al thrash americano, gli Abattoir ci regalano nove brani (preceduti da una di quelle intro godibili ma inutili, tipiche di quegli anni) pressappoco tutti egualmente piacevoli e convincenti.
Le coordinate stilistiche della band non vanno certo in direzione di chissà quale ricercatezza, ma si basano sui saldi appigli di cavalcate speed e refrain catchy, il tutto condito dalla voce di Mike Towers, sicuramente non un mostro di tecnica o un talento naturale, ma niente di più -o di meno- di un convinto urlatore, dotato di un timbro graffiante seppure non potentissimo; va detto che la struttura stessa dei brani non richiede un virtuoso dell'ugola, e la prestazione del buon Towers ben si sposa con ritmiche semplici ed efficaci, come nella title-track o nella breve Back To Hell (da segnalare qui anche un istrionico Danny Anaya dietro le pelli), nella quale le sonorità si avvicinano di più al thrash americano che in quegli anni stava spopolando nel mondo.

Lo schema si ripete in maniera poco varia lungo tutti i 40 minuti del disco, e risulta difficile citare un brano rispetto ad un altro; talvolta i ritmi calano lentamente verso mid-tempos dall'incedere ritmato e refrain anthemici -Nothing Sacred-, altre volte troviamo brani più caustici ed aggressivi (la già citata Back To Hell, Hammer Of The Gods o ancora la spumeggiante e coinvolgente S.B.D. (Feel The Fire)), che non avrebbero sfigurato, ai tempi, su di un album di band più famose come gli Exciter.
Bellissima la conclusiva Night Of The Knife, che dal cupo riffing iniziale si dipana verso uno speed/thrash con richiami agli Accept dei tempi d'oro (pur con tutto il pesante distacco tra la voce di Towers e quella del mitico Udo).

Le prestazioni tecniche dei singoli membri sono, come prevedibile, da inquadrare nella tipica sufficienza del "senza infamia e senza lode", che ben si sposa con una simile proposta musicale; non ci sono marcati errori e ci si concede anche qualche piccola libertà di inventare -in particolar modo l'ottimo batterista Anaya- ma siamo ben lontani, in ogni momento, da velleità tecniche di qualsiasi genere; peccato in particolare per la pochezza della sezione solista, sacrificata a favore di ritmiche serrate ed in generale una quasi completa onnipresenza della linea vocale.

In definitiva, agli Abbatoir è forse mancato, al tempo, il coraggio di provare qualcosa di più per distinguersi in un periodo ricco di uscite di altissima qualità; o forse avevano solo voglia di divertirsi e divertire senza la pretesa di raggiungere la fama mondiale. Rimane il fatto che la loro brevissima discografia rimane comunque degna di rispetto e merita di essere riscoperta da chi non seguì la band negli anni '80.



VOTO RECENSORE
77
VOTO LETTORI
78.3 su 10 voti [ VOTA]
Fabio
Mercoledì 15 Gennaio 2025, 20.13.57
3
Gran bel disco, da molti reputato migliore del primo, non da me, perché più ragionato e meno violento. Anche le voce di Gaines ( intanto passato ai Bloodlust ) mi piaceva di più. Verso la fine dell\'88 Mel Sanchez si è unito agli Evil Dead. Gruppo da riscoprire in ogni caso per gli amanti del speed/thrash anni 80.
rik bay area thrash
Sabato 10 Febbraio 2018, 19.31.36
2
A 'solo' un anno di distanza dal debutto, gli abattoir pubblicano il nuovo album. Da notare l'ingresso del nuovo singer. Album sicuramente meglio prodotto del precedente. Il disco alterna song tipicamente speed metal a poderosi mid tempo. La qualità non difetta per un risultato più che soddisfacente. Per gli aficionados delle sonorità speef/thrash di stampo americano, un piccolo nugget (imho)
Shadowplay72
Giovedì 30 Novembre 2017, 14.53.33
1
disco da culto dello speed metal.probabilmente se lo ricordano in pochi!
INFORMAZIONI
1986
Combat Records
Speed Metal
Tracklist
1. Intro: Beyond the Altar
2. Bring on the Damned
3. The Only Safe Place
4. Nothing Sacred
5. Hammer of the Gods
6. Back to Hell
7. Temptations of the Flesh
8. Under My Skin
9. S.B.D. (Feel the Fire)
10. Night of the Knife
Line Up
Mike Towers (Voce)
Danny Oliverio (Chitarra)
Mark Caro (Chitarra)
Mel Sanchez (Basso)
Danny Anaya (Batteria)
 
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