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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Abattoir - Vicious Attack
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( 3023 letture )
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Più vintage di così si muore. I losangelini Abattoir, formatisi nel 1982, si meritano un posto tra i pionieri dello speed metal: il loro debutto, Vicious Attack (1985) è infatti un concentrato di heavy grezzo e martellante, basilare nelle strutture, senza alcun fronzolo e rigorosamente col piede schiacciato sull’acceleratore. Il suono è sporco e primitivo, potrebbe quasi sembrare -a tratti- un antenato del power, non fosse per alcuni riff tipicamente motorheadiani (band che infatti viene omaggiata con una furiosa versione di Ace of Spades). Ancora acerbo ed in forma originaria, lo stile dei veraci californiani trasuda odori da cantina, trainato da un vocalism aggressivo, ma non eccezionale. I riff di chitarra sono buoni, in certi frangenti assai affilati, mentre gli assoli godono di una qualità molto meno elevata, abbozzati quasi alla rinfusa, ma comunque in linea col flavour casereccio dell’intero disco.
Il suono della batteria appare troppo leggero per le nostre orecchie abituate a modernismi e produzioni laccate, eppure in brani come Stronger Than Evil il drummer Robert “Danger” Wayne si prodiga in un vigoroso lavoro col doppio pedale, completando con le sue ritmiche frenetiche la prova della band, tra le migliori del platter; è qui presente anche uno scatenato guitar-solo, ad opera di Mark Caro. Il drummer cerca di dare la carica, ci mette una gran foga e corre come un pazzo in quasi tutte le tracce; caratteristica principale dell’act a stelle e strisce è, indubbiamente, l’urgenza ritmica fuori controllo. L’episodio migliore è l’opener Screams from the Grave, virulento esercizio di speed o proto-power che dir si voglia. La velocità è elevatissima, Steve Gaines alterna classiche vocals aggressive ad alcuni semifalsetti alla King Diamond, generando un’atmosfera palesemente ottantiana; si prosegue con l’assalto scomposto della titletrack, ancora martellante, ma meno incisiva nel rifferama (e nell’impatto globale) e quello furibondo di The Enemy, brano che possiede alcuni riff affilati ed un assolo acuminato, per quanto ignorante. La non trascendentale The Living and the Dead è l’unico passaggio meno tirato e per questo risulta in gran parte noiosa; il riff d’impatto che apre Don’t Walk Alone riporta alta la tensione, anche se il pezzo non è molto scorrevole né gradevolissimo dal punto di vista vocale e pecca leggermente di caoticità. Similare è la traccia che conclude il disco, Game of Death, velenosa e letale nell’incedere. A renderla più interessante delle sue sorelle contribuisce un lungo e orgasmico assolo di chitarra. Dopo appena ventisette minuti l’album giunge al termine.
La produzione è grossolana, il vocalism risente di un certo provincialismo che si riflette anche nella costruzione dei brani e l’improvvisazione predomina cronicamente, generando un risultato che sa di antico, quasi di antiquato, sicuramente d’imperfetto. Lontano dalle sfumature professionali del metal d’alto livello, Vicious Attack si consegna ai posteri per la sua carica d’energia e per la lungimiranza dei suoi fautori, capaci di correre come folli come solo le band più avanguardistiche sapevano fare. Il prodotto è però lontano dall’eccellenza, possiede validi riff, ma ascoltarlo al giorno d’oggi non genera la medesima emozione che poteva vibrare sulla schiena di qualche adolescente del tempo. È invecchiato peggio di un Walls of Jericho o di un Heavy Metal Maniac, inutile ripeterlo. Proprio per questo, del resto, gli Abattoir non sono mai diventati gli Exciter, i Riot o qualche altra cult-band di quel rango.
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8
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Riascoltato stamattina. Piace anche a me. Ok, non è Violence And Force, ma se si ama quel tipo di sonorità un pezzo come Screams From The Grave non può lasciare indifferenti. Penso tuttavia che l’album successivo sia migliore. Voto 79 |
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7
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Anche a me piace, esordirono con la dinamitarda Screams From The Grave su Metal Massacre IV, dalla band è passato anche John Cyriis poi negli Agent Steel. Ottimi anche dal vivo quando supportarono Armored Saint, Metallica, Girlschool e Wasp. Bei tempi quelli del Troubador di Los Angeles. |
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6
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Recensione ingenerosa, non si tratta di un capolavoro ma vale cento volte di più del pattume odierno, la sua data di pubblicazione rappresenta una garanzia per chi ama e rimpiange il vero speed metal americano |
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5
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Comprai il vinile all'epoca, quanti saremo ad averlo in Italia? 4 o 5 forse😂, e devo dire chi il disco non è niente male! Screams from the Grave, Stronger than Evil e la cover di Ace of Spades da urlo, il resto buono. E che voce Steve Gaines! |
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4
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Non direi che è invecchiato male (o peggio di tanti altri album) . Dopotutto gli Absttoir volevano solo suonare ciò che gli riusciva meglio... Facendo una versione americana dei Motorhead. E ci riuscirono. Che "Vicious Attack" sia un album totalmente 80's oriented... Peccato che oggi non si concepiscano album come questo... Tutti progettati per stupire e far percepire l'abilità e la bravura dei musicisti (anche costruendo le canzoni al computer) e la vera passione (quella che qui traspare fino al midollo) non si sa nemmeno cosa sia. Ed il calore che "Vicious Attack" (ed anche il successivo "The Only Safe Place") è solo un ricordo. Ed "Ace Of Spades" è da urlo, poiché diventa un inno Punk più vero dell'originale (insuperabile, comunque). |
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3
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Ai tempi era un plus ascoltare questi speeder , non saranno stati il non plus ultra ma il pezzo Stronger than evil dava la paga a quasi tutti.
A mio avviso voto recensione molto ingegneroso! |
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2
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Abattoir un nome che ha creato un certo sussulto nelle frangie più 'agitate' dei metalheads nel 1985 È ( e sarà ) sempre una cult band, ma nel loro piccolo hanno realizzato un valido album di speed metal. Certo non un masterpiece, però godibile, figlio del suo tempo. La produzione è un po spartana ma efficace allo scopo. Qui non ci sono tecnicismi esasperati ma tanta voglia di suonare veloci senza stra-fare. La cover è tipica dei mid eighties con il logo della band a fare bella mostra di se. L'unica pecca vera è la breve durata dell' album. All' epoca era un piccolo 'must' e molto ricercato. (Imho) |
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1
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Nessuno ha commentato questo? Male, disco validissimo nato totalmente sui dettami di Lemmy, per me non e' invecchiato peggio, rispetto a heavy metal maniac, e' soltanto meno importante. Walls of jericho non c entra, perche' appunto il legame con gli exciter e' nel power americano. Il secondo e' un classico minore |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Screams from the Grave 2. Vicious Attack 3. The Enemy 4. Ace of Spades 5. The Living and the Dead 6. Stronger Than Evil 7. Don’t Walk Alone 8. Game of Death
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Line Up
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Steve Gaines (Voce) Mark Caro (Chitarra solista) Juan Garcia (Chitarra ritmica) Mel Sanchez (Basso) Robert “Danger” Wayne (Batteria)
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RECENSIONI |
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