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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 3095 letture )
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Nonostante un’immagine abbastanza giovane e giovanilistica, gli Hammered hanno ormai circa dodici anni di attività alle spalle, trascorsi, come quasi sempre avviene, inseguendo una line-up stabile (tanto che ulteriori cambi si sono registrati anche dopo l’incisione del lavoro in esame), registrando durante il loro percorso due demo, fino a giungere adesso all’incisione del primo disco ufficiale. Anche se all’ascolto mostra alcune influenze thrash, The Beginning è un album da assegnare sostanzialmente al settore heavy, essendo basato su armonizzazioni di chitarra di matrice N.W.O.B.H.M., su una certa ricerca della melodia -pur tra molti passaggi più decisi- e su un cantato pulito che si rivela essere autentica croce e delizia del disco. Entrando nello specifico, va sottolineato che i limiti di questa realizzazione sono piuttosto evidenti. Innanzitutto, si riscontra un deficit dal punto di vista del songwriting, che, pur non sconfinando quasi mai nello scadente vero e proprio, si mantiene costantemente su un livello appena al di sopra della linea di galleggiamento e, a volerla dire tutta, prende anche qualche evidente “bevuta”. In particolare, si può citare a titolo di esempio Money, banale sia musicalmente che dal punto di vista delle liriche. Qualche pezzo relativamente indovinato c’è e mi riferisco in particolare a Space Invaders e The Five Hunters, ma a questo punto subentrano i due limiti veramente importanti di The Beginning: la produzione e le parti vocali.
Dal punto di vista produttivo, infatti, ci troviamo davanti ad una realizzazione 80’s oriented piuttosto piatta e non in grado di esaltare quanto di buono fatto sotto il piano strumentale dagli Hammered. Tuttavia, non andiamo oltre la semplice segnalazione di questo dato di fatto, in quanto non è detto che la colpa sia da ascrivere direttamente al gruppo, visto che spesso e volentieri non è solo la perizia in sede di registrazione (conta anche quella, beninteso) a determinare il risultato finale, ma anche il budget a disposizione, che può o non può consentire di affidarsi a professionisti in grado di tirare fuori il meglio dal sound di una band. La nota più dolente, però, riguarda la voce di Andrea Csàszàr, dotato di un timbro molto pulito, quasi fanciullesco, ma poco adatto ad attaccare pezzi che avrebbero invece bisogno di essere “caricati” da una prova vocale decisa. Il singer in questione pecca evidentemente di personalità, risultando assolutamente poco credibile nelle parti più aggressive (la maggioranza), mentre viene maggiormente fuori in quelle più cantilenate. Non a caso le sue prove migliori si riscontrano in Master of Your Nightmares, il cui ritornello sembra una filastrocca, e nella conclusiva cover di Wait for Sleep dei Dream Theater. L’impressione finale su di lui è quella di un cantante che avrebbe delle potenzialità (non necessariamente nel settore heavy), ma che difetta assolutamente di capacità interpretativa.
Gli Hammered sono un gruppo palesemente acerbo e bisognoso di trovare una dimensione compositiva più propria, cercando quindi di segnalarsi in un ambito in cui si registra un’inflazione di proposte di qualità mediamente superiore. Inoltre, è necessario lavorare sulle parti cantate, in modo da conferire nerbo a canzoni che a causa di un difetto di coinvolgimento emotivo, perdono molto del loro potenziale, qualunque esso sia. Band da risentire più in là, per ora The Beginning non raggiunge la sufficienza.
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essendo della mia città, li ho visti dal vivo pochi anni fa con un' altra formazione, space invaders e no time for us rendevano bene. certo, quando li ho visti credo fosse nel 2008-2009, i difetti che descrivi erano già riscontrabili. poi so che il progetto era entrato in stasi per via di varie defezioni ed impegni, spero riescano a migliorarsi in futuro, e a trovare una formazione stabile |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. No Time for Us 2. Space Invaders 3. See You in Hell 4. Master of Your Nightmares 5. Money 6. Bloody Fields 7. From Paradise to Hell 8. The Five Hunters 9. Never Dies 10. Wait for Sleep (Dream Theater cover)
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Line Up
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Andrea Csàszàr (Voce) Adriano Crasnich (Chitarra) Andrea Grasso (Chitarra) Piero Macuz (Basso) Alfredo Macuz (Batteria)
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RECENSIONI |
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