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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Deathcrush - Collective Brain Infektion
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( 2356 letture )
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Ascolto musica per la maggior parte del giorno, e nel lettore mp3 mi capitano spesso gruppi italiani, dagli amati-odiati Rhapsody of Fire ai Lacuna Coil, dai meno famosi Ecnephias agli emergenti Gory Blister. E mi chiedo: “ma quanti gruppi bravissimi abbiamo in Italia?”
I Deathcrush sono un trio proveniente dalla bellissima Sardegna, provincia di Sassari, precisamente dalla tranquilla Bessude. Beh, dal 2004 (anno dell’uscita della loro prima demo Prophecy of Death) non più tanto tranquilla. Se ascoltate il loro primo full length Collective Brain Infektion dimenticherete il senso di questa parola. E tornando al discorso delle band italiane, aggiungerete anche loro nel vasto roster della musica nostrana.
La loro musica è prevalentemente death metal brutale vecchio stampo, reso tale non solo dalla composizione dei brani tipica dell’old school ma anche dal suono, mantenuto di proposito grezzo come se fosse stato registrato in un’altra epoca. In più, il trio ha arricchito il loro suono con sonorità tipiche del black (brutale anche questo), creando canzoni le cui melodie rimangono fisse in mente: ci si ritrova spesso a fischiettare Venomous Priest of Deception o Slaves of Hipocrisy (quest’ultima la mia preferita). La loro tecnica esecutiva, la capacità di variare molto il song writing e di rendere ogni canzone unica e facilmente assimilabile è il punto forte dei Deathcrush. I riff di chitarra sono potenti e coinvolgenti, il basso non svolge la solita funzione di accompagnamento o di sottofondo e le sue note si incastrano alla perfezione con la batteria, misto sballottante di doppia cassa senza freno, di partenze con un blast beat appena comprensibile e parti lente in cui Deathmarch mette in mostra un’ottima prestazione tecnica. Il growl di Luigi Cara è classico del genere, gutturale ma comprensibile (e questa è una cosa che adoro nei gruppi death), mentre lo scream è acuto e graffiante. Sfruttati insieme sono una meraviglia.
La musicalità è quella che è. I Deathcrush hanno cercato di rendere il loro sound quanto più originale possibile ma non è che sia musica mai sentita. Contengono molto di Behemoth e Nile, seppur non sia un completo ricalco. Potrebbero fare di più, molto di più. Dare più spazio al basso e alle sonorità black, ad esempio. Come identità personale ancora non ci siamo ma il lavoro svolto da questi nostri conterranei nella loro prima fatica è davvero promettente e fa sperare bene. Non possiamo far altro che lodare le doti dei nostri musicisti e i loro sforzi per costruirsi una sempre più difficile carriera nel mondo della musica (metal). Degni di nota i testi, squartamenti, carne macellata e sangue sono rivisti come critica della religione, della guerra e della sofferenza. Molto bella anche la copertina, in linea con quanto scritto dai validi musicisti. Da gustare.
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5
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Tra le migliori band in italia,sono in tre ma suonano per nove,dal vivo micidiali e album magnifico! |
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4
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posso votare dopo diversi ascolti, disco brutale, ma di brutto brutto, le influenze black si sentono tutte, i miei complimenti ai Deathcrush. per il voto mi allineo a quello del recensore, VOTO: 77 |
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3
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un saluto ai Deathcrush da Siligo, caro il mio Deathmarch adesso ti tocca portarmi il CD di persona, birra inclusa! solo dopo potrò "votare" |
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1
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Anch'io a volte fischietto il de-cesso di alcuni preti.....cosa che però non avviene quasi mai....comunque li ascolterò.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Into the Abyss of Sickness (Intro) 2. Asphyxiated by Disgust 3. Total Misanthropik Sick 4. Furious Murder Art 5. Venomous Priest of Deception 6. Collective Brain Infektion 7. Slaves of Hypocrisy 8. Necrogod Devastation 9. Devoured 10. Regression to Decay
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Line Up
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Luigi Cara (voce, basso) Andrea Sechi (chitarra) Deathmarch (batteria)
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