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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 3699 letture )
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Non ho mai compreso la genialità che si attribuisce di solito ai Virus. Sicuramente hanno un personalissimo modo di suonare, fuori dai grandi schemi; l'approccio teatrale e cacofonico conferisce alla band una discreta singolarità ma pensare ad essi come la reincarnazione del nuovo millennio dei Ved Buens Ende non mi ha mai convinto. In più ci sono tutta una serie di dichiarazioni nelle quali si rivendicava l'appartenenza ad uno strano genere di rock piuttosto che all'ennesima sottoclassificazione di metal. Bah.. Sta di fatto che, a mio modesto parere, neanche con questa uscita i Virus non si sono rinnovati poi così tanto, almeno per quanto riguarda la produzione e il songwriting. Poi però ogni tanto tirano fuori dei tempi groove che ribaltano l'ascoltatore dalla seggiola per poi ristabilizzarlo immediatamente, complice anche il solito timbro vocale di Czral che, tentando di interpretare il protagonista del Grand Guignol, risulta però essere un semplice narratore. Oblivion Clock è un EP che consiste in quattro nuove tracce "registrate in vari periodi e in varie location" e tre bonus track (due delle quali nel 7" incluso nella versione vinilica di The Agent that Shapes the Desert). La formula Virus è sempre la stessa: rock-metal viscido e viscoso giocato sui riff slegati delle chitarre; tonalità ribassate e viraggi sul math e sul progressive. Si possono ancora rintracciare le orme di quel Written in Waters che fece impallidire gli ascoltatori di metal estremo a metà degli anni '90. Mentre la traccia omonima si muove in mid-tempo, Inverted Escape diventa più veloce e frammentaria riportando in mente anche gli ultimi Blut Aus Nord e Deathspell Omega. Nonostante le resa stilistica cambi di brano in brano (The Pull of the Crater è una sorta di brano acustico math-rock mentre Gaslight Exit è una strumentale noise) soventi sono i momenti di noia (che fatica ascoltare Seen in the Sediments...). Con Saturday Night Virus andiamo decisamente fuori orbita, in un senso decisamente positivo. Il brano è praticamente una proposta disco-funk però con le solite distorsioni chitarristiche e con la partecipazione del Sig. Krystoffer "Garm" Rygg. Questo pezzo era stato scelto per una godibilissima compilation chiamata Psykosedyr Presents Sex Murder Art che raccoglie una serie di artisti all'avanguardia provenienti dalla Norvegia. Altra bella soluzione è la cover dei Walker Brothers, altro brano funky-rock dove Czral riesce (per dovere "morale") a modulare in modo diverso la voce e creare delle linee melodiche. Solo questi due brani valgono il prezzo dell'EP ? Ma anche no. Se volete avere qualcosa di esauriente dei Virus allora prendetevi il vinile dell'ultimo album e con il 7" incluso avrete questi unici due pezzi che fanno valere questo CD.
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9
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per me grandissimi.altro che 59! |
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8
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i Virus norvegesi esistono. Hanno fatto 3 album. @Undercover: ep da salvare solo per quelle due canzoni, fighe, strane e fuori dal loro mondo... Carheart era strano e magari poteva valere di più per motivi di tempo e di momento, poi era un disco che acquisiva valore più per via del resto del catalogo Jester Records... ma secondo me sono rimasti alquanto simili... |
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7
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Questo devo ancora ascoltarlo.. quando ancora compravo le riviste e non avevo internet tramite cui potevo ascoltare e valutare gli album da comprare, lessi un'entusiastica recensione del loro album "Carheart" che naturalmente comprai.. soldi buttati! musica troppo farraginosa e pretenziosa! sono d'accordo con il recensore, non sono queste le band geniali.. |
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6
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Sicuramente non abbiamo ascoltato lo stesso disco, che i Virus non siano i Ved Buens Ende concordo, però che questo ep sia così scarso non credo, poi va beh i gusti son gusti. Per il sottoscritto dove c'è Carl Michael Eide c'è sempre musica che va ascoltata perché anche quando è trita e ritrita la sufficienza se la guadagna non per rispetto, bensì perché rimane comunque sopra la media e il guizzo che ti sfonda la testa lo tira fuori. |
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5
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No no i Virus esistono realmente, e anche se ne ho sentito parlare sempre benissimo proprio devo quotare la primissima frase della recensione. Non riuscirò mai a capire cosa dovrebbero avere di grande. A parte qualche pezzo qua e là non mi hanno mai detto nulla |
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4
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Andera ma cos'è, un altro pesce d'aprile in ritardo? |
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3
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Io conosco 2 gruppi di nome Virus - ne esistono decine- anche perchè quando leggo "avantgarde" o roba simile, mi va di traverso la spaghettata...Vi consiglio i Virus, thrashers inglesi -il primo è del 1987 eh?- e i The Virus , punk americani abbastanza recenti, ma non male, se vi piace la roba anni '90. |
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2
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Bah, di "VIRUS" conosco solo la band Thrash britannica. E il programma di Funari (RIP).... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Oblivion Clock 2. Inverted Escape 3. The Pull of the Crater 4. Gaslight Exit 5. Saturday Night Virus (bonus track) 6. Seen in the Sediments (bonus track) 7. Shoutout (bonus track)
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Line Up
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Czral (voce, chitarra) Bjeima (synth e samples, basso su #2, 3, 6) Einz (batteria) Bård (basso su #7) Plenum (basso su #1, 5)
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