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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Saigon Kick - Saigon Kick
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( 3084 letture )
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Un album bello pestato e tosto questo primo dei Saigon Kick, uscito nel 1991 per l'etichetta discografica Atlantic Records/Third Stone. Una bella sorpresa a dirla tutta, quasi imprevista. La band viene fondata a Miami nel 1988 con una line-up composta dal cantante Matt Kramer, il chitarrista Jason Bieler, il bassista Tom DeFile ed il batterista Phil Varone; Bieler godeva di credito nella scena essendo un turnista affermato, celebre la sua esperienza con gli svedesi Talisman per il tour del loro debut album omonimo. Il disco dei Saigon Kick ottiene un buon riscontro internazionale grazie a un sound fresco, commistionato a sperimentazioni decise e varie: una proposta in bilico tra psichedelia, hard rock, alternative dell'epoca (Jane's Addiction su tutti) e un morso di stravaganza compositiva. Cosa che non guasta mai se serve ad aumentare i livelli.
Se in apertura sfreccia New World, con tanto di sitar e atmosfere a la King's X, subito dopo fa la comparsa il grande singolo What You Say, song travolgente con cori tipici anni ‘80, dimostrandosi molto catchy, mentre What Do You Do è mescolanza di sostanze psichedeliche con punture di simil punk! Una proposta strana ma efficace. Se Colors svapora quasi senza grande importanza, Coming Home richiama nuovamente lo spettro di Perry Farrell e soci, mentre Love Of God fa trasalire forte l’idea di ascoltare una versione hard degli U2 nella splendida Pride (In The Name Of Love). La seconda parte del disco attiene ad altrettanti mix di influenze e idee, anche se alcuni episodi non figurano come ineccepibilmente azzeccati (Down By The Ocean, Acid Rain), bella, bellissima, l’inconsueta ballad My Life, con tanto di melodie vocali ricercate, Month Of Sundays che spara soluzioni funky con scudisciate tipicamente hard and heavy, la ballatona finale Come Take Me Now è malinconica il giusto con un Kramer decisamente sugli scudi, al contrario I.C.U. sigilla il platter con riff al fulmicotone parecchio coinvolgenti che richiamano al palato esigenze thrash.
Una release composita nel songwriting che ebbe successo anche per le tante influenze presenti, in un periodo nel quale o si stava su una sponda o sull’altra, sempre musicalmente parlando. Appena il disco raggiunse l'oro, ebbero inizio i tour statunitensi che li vedevano di supporto agli Extreme, arruolando, come rinforzo dal vivo, il tastierista Robbie Gennet. La popolarità e la credibilità della band cresceva e con la pubblicazione nel 1992 di The Lizard, i Saigon Kick entreranno direttamente nelle alte sfere di Billboard, ma questa è un’altra storia da raccontare.
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7
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Che poi il cantante "nuovo" era il chitarrista. Comunque d'accordissimo con @Lucio77, Love is on the way mi mette i brividi ancora oggi. Sarebbe bello che fossero approfonditi |
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6
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Non ricordavo ma, andando a vedere la Discografia, pure Love is on the way avevan composto... Grande successo ai tempi.. |
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5
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si con il cantante nuovo i saigon kick si rimettono in gioco , @lucio77 . |
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4
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I Saigon Kick! Che ricordi con When you were mine.. Su Water c'era pure il rifacimento di Space Oddity.. |
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3
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sulla lunga dostanza ho cercato di ascoltarli , nonostante abbia trovato solo water , non sapendo valutare li ho sempre lasciati dietro ad altri ascolti , secondo me vale la pena di considerarli non solo perche sono una buona band , ma va veramente sviscerato tutto quello che è passato su cd lp e cassetta , a posteriori molte band si sono rivelate paccoidali e finte , ecco perche va fatto tutto questo , recuperare anche la band piu smiconociuta e dargli la sua fetta di riconscimento , indipendentemente dal successo e dai soldi che hanno raccattato...... |
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2
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Grande e sottovalutato gruppo, che ha avuto fortuna per i primissimi anni, per poi scomparire. Questo disco e` grandioso, un mix di influenze incredibili, dall`hard rock, al punk, al pop, alla psichedelia, fino a riff thrash, con una bellissima voce. What do you do? e` grandiosa con quell`alto, basso, New world sa tanto di King`X, What you say un gran singolo, in Colors compare l`ombra dei Jane`s Addiction, e potrei continuare fino alla fine. Un disco che per me viaggia sul 90, e considero piu` bello del pur notevole successore The Lizard. Ma perche` sti gruppi non li caga nessuno?????? |
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1
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Gran bel gruppo. Ma gli preferisco il successore The Lizard |
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INFORMAZIONI |
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Atlantic Records/Third Stone
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Tracklist
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1. New World 2. What You Say 3. What Do You Do? 4. Suzy 5. Colors 6. Coming Home 7. Love of God 8. Down by the Ocean 9. Acid Rain 10. My Life 11. Month of Sundays 12. Ugly 13. Come Take Me Now 14. I.C.U.
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Line Up
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Matt Kramer (Voce) Jason Bieler (Chitarra) Tom DeFile (Basso) Phil Varone (Batteria)
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RECENSIONI |
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