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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Geoff Tate`s Queensryche - Frequency Unknown
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( 7817 letture )
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PREMESSA Questo è un compito ingrato, ingratissimo, ma qualcuno deve pur farlo. C’è qualche pazzo che non ama almeno un disco dei Queensryche? Non crediamo. Vedere questa band sgretolarsi e sfracellarsi come in lenta agonia è un duro colpo per tutti; parliamo di un gruppo storico, magnifico, che ha scritto canzoni e dischi memorabili. Composizioni passate di diritto nella hall of fame del nostro genere preferito e non solo: vogliamo parlare di Operation Mindcrime? Empire? Promised Land? Vi sta scendendo la lacrimuccia? Ci sta, è doverosa. Cosa ci rimane oggi? Screzi, sputi, proclami, litigi furiosi e due band a nome Queensryche: da una parte Geoff Tate, dall’altra i suoi ex compagni di viaggio. In questa gara a chi ce l’ha più duro, altro non è, ci occupiamo della sponda di Tate con brivido, terrore e raccapriccio (Cit.). Precisiamo, prima dell’analisi, due punti: 1. Queste sono operazioni credibili come un motocarro che fa una sfilata di alta moda; 2. In sede di valutazione influirà sempre e solo la musica, se no sarebbe uno zero a prescindere.
Finalmente, la musica! Cold non fa saltare dalla sedia ma fa tirare un piccolo sospiro di sollievo: è veramente un gran bel pezzo! Riuscito, credibile, orecchiabile e di facile presa. Si ha la vaga sensazione che il poco-crinito cantante in certi frangenti stenti un po’, ma ciò non compromette la buona resa della canzone. Se pensiamo a quell’enorme boutique degli orrori che è Dedicated To Chaos, questo è oro colato e ha le buone fattezze di una boccata d’aria fresca. La produzione del disco è ottima: le chitarre hanno un suono abrasivo e tagliente e il tutto risulta corposo e caldo.
In Cold non c’è quasi niente che non vada, dall’ottimo ritornello all’assolo centrale, lascia quindi sperare ottimamente per il proseguo del disco. Dare ha un riffing massiccio e graffiante che sfocia presto in un incedere più o meno tamarro che ne compromette la fruibilità: in certe parti gli strumentisti e la voce sembrano slegati, il ritornello non fa presa fino in fondo e il pezzo scorre senza colpo ferire. Buono comunque il bridge verso la fine: spiazza e convince almeno lì. Give It To You è un lentaccio che ha di simil-ballad pop in cui Geoff Tate torna in registri a lui più consoni; la domanda è: le sue capacità dove sono? La sua capacità di rendere il dramma, di interpretare e tutte queste cose qui scemano in una strofa ruffiana all’inverosimile (sembra un pezzo dei Red Hot Chili Peppers), un bridge terrificante e un assolo che farebbe cadere gli attributi a chiunque; stiamo ascoltando una canzone onestamente pessima e mal riuscita, ma soprattutto arrangiata malissimo e cantata in maniera a tratti imbarazzante. Passiamo oltre che è meglio. Slave torna su lidi più duri, quasi metallici; l’incedere è buono, se non fosse per le linee vocali tutto tranne che ispirate. A tratti risultano anche fastidiose: sembra che Tate non abbia ben chiaro su quale tipo di base stia cantando; il ritornello è pacchianissimo e non fa presa, buono il bridge col breve intreccio chitarristico. Il resto è noia.
Teniamo ben presente il fatto che questo disco è stato dichiaratamente composto in sei settimane sei: probabilmente sarebbe stato meglio 9 settimane e ½, almeno ci sarebbe stata della gnocca.
In The Hands Of God qualche perché ce l’ha, non è malaccio. Probabilmente il Tate di una volta qui avrebbe offerto una grandissima interpretazione; questo fa quello che deve fare in maniera sicuramente migliore rispetto ai tre pezzi precedenti. I "WAAAAAA" all’inizio del ritornello strappano qualche risata e sono stentati, il resto potrebbe anche essere funzionale; questo quindi risulta un pezzo più che sufficiente, non memorabile ma con qualche freccia al proprio arco. Running Backwards la si ascolta parecchie volte prima di capire se piace o no; il pensiero rimane sempre traballante e sul filo del fuorigioco. A volte decolla, a volte deraglia, a volte si sotterra da solo; l’incedere è comunque buono e ha un gran tiro, è l’amalgama che sa di tappo. Un Tate a questo livello non è adatto su partiture di questo tipo, infatti tiene il banco come può facendo non poca fatica. La band non è in totale sintonia e sembra tutto un compitino fatto senza cuore e un minimo di mordente, suona artefatto tanto quanto ben prodotto, che non è un disco sincero e sentito è invece una sensazione resa benissimo. Life Without You è stucchevole come una canzone a caso presa da Amici: carenza di idee in maniera totalitaria e uno strappalacrime che non le strapperebbe a una folla a un funerale. La strofa potrebbe anche essere buona, ma viene presto fugata da un ritornello talmente banale da farci sperare che un facocero se lo mangi alla veloce. Pessimo anche il riff di 4 accordi che chiude il pezzo. Everything viene aperta da un pianoforte e da una batteria effettata che fanno ricordare un ben più famoso pezzo dei Linkin Park, il resto è praticamente da buttare: è un tentativo di un pezzo pop da classifica che non riesce neanche in questo intento; con tutto il rispetto per il pop, ma qui viene stuprato anche lui. Uno può essere fan di vecchia data, dell’ultima, ascoltatore occasionale o qualsiasi altra cosa, questo pezzo non è oggettivamente salvabile in nessun caso. Stiamo ascoltando un bilico intero caricato a filler di ogni tipo; una pistola caricata a salme di una tristezza aberrante. Fall esiste? Boh. E’ talmente incolore che ti accorgi di averla ascoltata solo quando sei già passato al pezzo successivo! Assolutamente niente da segnalare quindi, tranne il fatto che premerete skip dopo più o meno mezzo ascolto. Weight Of The World chiude il disco, incredibile ma vero, in una buonissima maniera: è un pezzo che si lascia ascoltare, ben arrangiato e ben cantato. Ha il solo difetto di durare sei minuti e di essere collocato a questo punto della tracklist; si sente finalmente un Tate ben inquadrato e sempre nel pezzo: questa è musica da Queensryche! Dramma, sentimento, coinvolgimento, ci siamo. Peccato per tutto il resto, un vero peccato.
Credevate fosse finita qua? NO. Quando il disco sembra scemare parte il riff di I Don’t Believe In Love! SACRILEGIO! ERESIA! VILIPENDIO! Non contento il buon Geoff ha ri-registrato questa, Empire, Jet City Woman e Silent Lucidity! Fate un favore a voi stessi: non ascoltatele. Non ci sono scusanti: perché!? La risposta non vogliamo neanche saperla, fatto sta che queste sono solo becere imitazioni degli anni che furono, su cui è meglio stendere un velo pietoso e ascoltare 50 volte le originali per lavare l’onta.
CONCLUSIONI Cosa c’è da dire ora? Niente. Bastano due pezzi due a fare un disco? No. Frequency Unknown è, tranne appunto l’opener e la traccia conclusiva, un disco imbarazzante sotto tutti i punti di vista. Tate risulta fuori fase, i musicisti fanno un freddo compitino e la frittata è servita. Dove vuole andare questa band? Non lo sappiamo; è certo però il dove andrà: da nessuna parte. Qui non c’entra il nome in copertina, c’entra che questo è un disco impresentabile nel 2013, qualunque sia la band a registrarlo. Punto.
Ps: Diciamo adesso che gli ospiti sul disco sono: K.K.Downing, Chris Poland, Ty Tabor, Paul Bostaph, Brad Gills, Dave Meniketti e Craig Locicero. Un ottimo specchietto per le allodole.
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Cristo, che schifo come sono state riarrangiate i pezzi dell'era d'oro dei Queensryche! Era meglio non ascoltarle... |
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Questo disco non è che faccia così "schifissimo". Anzi. Ha dei buoni spunti qui e là e un sound molto, come definirlo, "rotondo"? "Cold", "In The hands of God", "Life Without You", "Everything" "The Weight of the World" sono delle buone canzoni... Ovvio, non avrebbe dovuto usare il monicker "Queensryche" ma semplicemente "Geoff Tate" visto che il sound pesca molto dal suo album solista del 2003. Non sono sicuro che Jeffrey Wayne ne esca sconfitto sul piano artistico con questo disco in un confronto con gli ex soci. E' quello che penso. Dico sempre quello che penso... |
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2 brani su dieci si salvano, gli altri non hanno niente che possa definirsi Queensryche e non sono tantomeno degni di portare il nome QR sopra. Album imbarazzante e veramente inascoltabile...spero veramente di vedere i veri QR in Italia questo autunno |
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Forse vado controcorrente ma a me questo disco piace parecchio...e ti dico di più...se venisse in Italia lo andrei a vedere volentieri.... |
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L'ho riascoltato a mente fredda dopo qualche tempo e l'ho trovato perfino peggiore rispetto ai primi tempi: pazzesco, dopo la traccia 1 per trovare qualcosa di decente bisogna saltare alla 7! Salvo anche Everything e The weight of the world (bella), ma il resto è un encefalogramma piatto, riff banali, linee vocali prive di fantasia e di senso, assoli buttati a caso... E la voce di Tate è andata, mettiamocelo in testa una volta per tutte (sulle 4 "cover" è davvero imbarazzante sentirlo trascinarsi, persino stonare in alcuni punti). Un disco da dimenticare, anche alla luce di quanto di buono proposto dagli ex compagni di viaggio assieme all'ottimo La Torre: i Queensryche sono tornati, ma cercateli di là! |
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Non voglio neanche commentare la personalità di Tate e tutte le cavolate fatte negli anni, ma a leggere questa recensione sembra che abbia perso completamente la testa. Fantastica la frase "Teniamo ben presente il fatto che questo disco è stato dichiaratamente composto in sei settimane sei: probabilmente sarebbe stato meglio 9 settimane e ½, almeno ci sarebbe stata della gnocca."! Gli ospiti servono bena poco se la band non esiste, qui cè solo la brutta copia di Tate che prova a cantare pezzi originali senza alcun successo. tra l'altro credevo che Chris Poland fosse finito male, e invece lo ritrovo qua. Avrei preferito rivederlo nei Megadeth, anche se è impossibile, altrochè |
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No aspetta Lambru@ questo obbiettivamente è un disco brutto. se fosse uscito ad opera di sconosciuti non sarebbe nemmeno arrivato ad essere recensito o comunque sarebbe stato stroncato in ogni caso. l' album ovviamente ha delle "complicazioni" e quindi si becca anche gli insulti, sapendo la gente quello che c'è dietro. Io personalmente ho mollato i Queensryche parecchio tempo fa e ascoltando qua e la durante gli anni arrivato a questo punto penso di aver fatto veramente bene perché è tutta una pagliacciata qui, dai comportamenti di tate alla musica che poi è la cosa che realmente conta... veramente non ci siamo e non ci saremo più. Dopo un affondo simile Tate sarebbe veramente un mentecatto se non sciogliesse la band dopo il tour, e ancora più folli sarebbero quelli che decidessero di acquistare un eventuale prossimo disco... |
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Per me tanti giudicano male un disco per gli scazzi interni della band, mi spiego, se questo disco fosse uscito con un altro nome in copertina, scommetto avrebbe preso voti ben più alti.... |
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...l'ultima canzone dei QR che mi ha veramente emozionato è The Great Divine, da Tribe... e sono passati 10 anni! Ironia della sorte è stata scritta da Tate e Wilton... Quoto Sandro70, e spero in un piccolo miracolo da parte di Wilton e soci... |
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Boh, rimango sconcertato anche io su come si possa considerare QR non un album del genere, ma questa band di mercenari al soldo di Tate proprio per sabotare ulteriormente questa leggenda. Quest' album fa schifo perchè infanga (e dopo dedicated to chaos sembrava impossibile) il nome, e chiudere gli occhi sul fatto che proprio Tate, con le sue scelte stravaganti e di cattivo gusto, sia stato l'artefice di album fallimentari e ridicoli, è da fanboy. Mi chiedo se vi siete letti come sono andate le cose, sto tizio ha messo le mani sul marchio in maniere unilaterale, imponendo scelte di cattivo gusto, come fare la 2° parte di OM, utilizzare i soldi della band per scopi personali, facendo andare in rosso i conti, escludendo dalla composizione il resto della band ecc. ecc. e voi difendete st' album qua prendendolo per QR? ma anche no. ma un po di coscienza critica no ? essere aggrediti fisicamente da questo scellerato solo perchè il resto della band aveva licenziato in ritardo la mogliettina spendacciona che li aveva di fatto tagliati fuori dalle decisioni, con il ricatto occulto dei soldi, non vi fa pensare? Tate è indubbiamente la VOCE dei QR veri, quelli storici, ma i pezzi li scriveva De Garmo, la vera anima della band. Tate è stato solo l'artefice del fango e del degrado. Questo è solo un album solista, non sono i QR, quelli son morti nel 1997, e Wilton ha spiegato bene perchè. Chi difende Tate difende la prepotenza e la povertà di idee, oltre alla dignità della band e quello che ha rappresentato per tanti sostenitori. |
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Recensione impeccabile. L'album purtroppo è un mezzo disastro, alla pari del precedente, e si salva giusto l'ultimo brano, degna e inattesa conclusione come ai vecchi tempi (dico l'ultimo perché le 4 COVER non sono da considerare...).. L'opener si lascia ascoltare perché ha un ritornello caruccio, però non è che sia artisticamente sto granché, una canzoncina piatta (come la ballad a metà disco), senza la minima variazione ritmica/armonica, la strofa non dice nulla e poi quell'assolo sparato a casaccio e totalmente fuori contesto....mah! Qualche rara buona idea, qualche buon riff nel deserto, in un marasma di ritmi e distorsioni alternative senza coerenza. E poi smettiamola con il luogo comune che "Tate canta sempre alla grande": NO, non lo fa da anni, dopo Hear in the now frontier (penso all'intensità di una Hero, per esempio) la sua interpretazione è trascinata, imprecisa, la linea melodica ne esce quasi sempre traballante (forse troppo sigarette? ), senza profondità anche (forse soprattutto) per il genere alternativo che vorrebbe suonare adesso. Quello che penso: chi apprezza questo disco (e il suo genere è il prog o HM)...1)non l'avrebbe mai ascoltato se non ci fosse scritto "Queensryche" o "Tate" in copertina; 2)se lo fa piacere, perché non è il suo genere. Un album quindi sconclusionato e incoerente: se Tate vuole riallacciarsi a "quella" Seattle, dovrebbe ripassare almeno le basi, ed evitare in ogni caso di scrivere fuc*you in copertina come un 12enne scemo. |
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Ah, tengo a precisare che ho trovato la recensione di Gianluca molto ben raggionata, ottimamente scritta e credibile, pur non essendo sullo stesso piano sul giudizio di questo disco dove io sarei arrivato TRANQUILLAMNTE ad un 60, perché reputo questo un disco solista di Tate (e quindi la concezione di questo album cambia) e lo trovo infamato dalla presenza di quelle 4 riletture/cover... |
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Personalmente ho solo espresso il mio parere secondo il quale non trovo che questo disco sia quel disastro che in genere si sente appioppare in giro per le recensioni. Ha delle pecche, a mio avviso la produzione non è ottimale (suoni un po ovattati), nei pezzi meno convincenti si sente che è stato fatto troppo in fretta e il motivo di questa velocità la si può (PURTROPPO!!!) immaginare...Poi si aggiunge questa diatriba per il nome in copertina e infine i 4 pezzi ri-registrati la cui utilità è NULLA(!!!) e la loro riuscita è pessima. Ma a parte questo A ME il disco piace OGGETTIVAMENTE. DIco che in "Dedicated To Chaos" ci sono state porcherie ben peggiori ("Wot We Do", "Got It Bad", "Higher", "I Believe", ecc...) che qua non trovo. Lo ascolto MOLTO volentieri ("Cold", "The Hands Of God", "Running Backwards", "Life Without You", "The Wieight Of The World") forse proprio in funzione delle aspettative che mi sono ero dopo tutto il macello creato da Tate (& co.!!!) negli ultimi anni e soprattutto delle critiche piovute addosso (dove ho sentito spesso dire che questo disco è peggio di Dedicated... ma va la!!!). Non raggiono da fan con il paraocchi. Ora attendo con ENORME curiosità la risposta di Wilton che da un primo assaggio mi è sembrata carina ma niente di esagerato. |
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Io leggo commenti a dire il vero che non riesco a comprendere più di tanto, boh. fatemi capire una cosa: album di 14 canzoni. 5 sono "ottime" e le altre no. Risultato: l'album è un album buono. Sarà, ma allora seguendo certi parametri di ragionamento nessun album nella storia del metal o del rock in generale dovrebbe essere definito "brutto". Che ne so, No prayer For The Dying dei Maiden che ha su 10 canzoni 3 pezzi buoni allora è un capolavoro!?!? Gusti a parte ma secondo me alla base di alcuni giudizi c'è il discorso di non voler accettare il fatto che il proprio cantante/band del cuore abbia fatto una cazzata e qua Tate in questo senso ha dato proprio il meglio di sé. Mi sembra strano trovare fans di vecchia data dei Queensryche che hanno seguito capolavori veri tipo Operation MC, Rage For Order ed Empire dire ora che questo sia un "buon album"... va bene accontentarsi però e che cazzo su. |
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Da the warning fino a promised land erano uno dei miei gruppi preferiti. Li ho visti dal vivo a Milano nella tournèe di supporto a Empire ed è stato il più bel concerto della mia vita, erano incredibili. Fino ad American soldier erano ancora ascoltabili ma ora sono veramente caduti in una mediocrità assoluta. Non sprecherò più i miei soldini per questa band. |
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Bravo DT, questo è il punto.. Il 50% del successo Queensryche lo si deve proprio alla voce di Geoff.. Ora, non si può solo dire che da HINF in poi, l'insuccesso è stato solo colpa sua.. Mi risulta che in tutti i cd suonavano e scrivevano anche gli altri.. Uscito DeGarmo, tra Wilton e Tate non c'era stima ed era meglio che il gruppo si scioglieva fine anni 90... |
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Allora, premesso che la corte di giustizia americana deciderà a novembre a chi andrà il nome Queensryche, la stessa ha deciso che fino a quella data entrambi "possono" usare lo stesso nome. Anch'io sono d'accordo che Tate così come Wilton & Co. dovrebbero chiamarsi in modo diverso... Condivido pienamente quello che ha scritto P2K.. A mio avviso è un bel disco cantato e suonato bene, si sente che è stato prodotto frettolosamente, non è un capolavoro ma un buonissimo album.. |
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Secondo me non è un album disastroso ha qualche canzone ottima e delle canzoni che potevano essere meglio sviluppate. Vorrei però sapere quale è il vero sound dei queensryche, visto che hanno avuto una evoluzione tale da rendere molto diverso un album dall'altro (basta pensare al loro ep di esordio che non mi sembra abbia molto in comune con un album come promise land). Piuttosto a me sembra evidente che ad un certo punto questa continua evoluzione sia cominciata a diventare infruttuosa e secondo me anche molto approssimitiva. |
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Ammetto che non ho volutamente seguito affatto la diatriba tra Geoff e gli altri. Non mi interessa affatto come è andata, non me ne frega nulla di chi potrebbe avere ragione e non mi importa di cosa Tate abbia fatto per meritarsi questo astio. I Queensryche senza la voce di Geoff Tate non hanno motivo di essere considerati. Il resto non conta. |
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Mi permetto di essere in disaccordo con la recensione. Premesso che l'ultimo album dei Queensryche che mi piace "interamente", risale a quasi 20 anni orsono. Da PL in poi, solo qualche sprazzo di classe... Ero molto prevenuto su questo disco, ma dopo vari ascolti, devo dire che 4-5 canzoni veramente valide e interessanti ci sono. Degli altri PseudoQueensryche con il singer parodiaRidicolaDelPeggiorTate ho sentito un solo pezzo e lo trovo semplicemente imbarazzante. W Tate!!! |
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Sarà come dici PK2@ ma non sono i Queensryche. Sarebbe come ascoltare i Poison e dire: "questo album di Frank Zappa non è male"...Questo potrebbe anche diventare il piu bell' album della galassia, ma la verità è che Tate sta sabotando i veri Queensryche con una condotta oscena. Rudy Sarzo non è un bassista dei QR, cosi come il resto, e ho appena sentito Empire rifatta da questa cover band...vorrei solo stendere un velo pietoso. Se Tate avesse fatto uscire questo album a suo nome sarebbe stato piu dignitoso, ma non prendo in considerazione colui che ha rovinato per anni una leggenda. |
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Sinceramente trovo che tutta questo astio contro questo disco sia un tantino fuorviato dall'antipatia che Tate si è creato negli ultimi anni (e soprattutto ultimo anno). A me non è sembrato così male, sarà anche perché mi aspettavo qualcosa di VERAMENTE osceno (Dedicated to Chaos è MOLTO peggio!!!). A mio avviso "Cold", "In The Hands Of God" e "The Weight Of The World" sono 3 perle, e trovo molto gradevoli anche "Running Backwards" e "Life Without You" (pur ammettendo che quest'ultima è MOLTO ruffiana). |
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Hahaha son contento. Sfanculati, Geoff. |
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Comunque l'artwork e' vergognoso con quel 'F U' bello chiaro e il moniker Queensryche con tanto di simbolo in vista. Operazione pessima sotto ogni punto di vista, anche fosse stato un capolavoro assoluto. |
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Profetiche le prime parole di Mindcrime cantate da Tate: For a price I'd do about anything |
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Bellissima recensione, ispirata ed obiettiva. Si potrebbe dire lo stesso del disco preso in esame? Io so solo che già "Tribe" della band madre mi aveva fatto rabbrividire, e parliamo di dieci anni fa. Logico quindi non aspettarsi niente di buono, se la scia è sempre quella. Il discorso però vale anche per gli altri desperados... |
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Disco sublime,dorato,onirico.Che feeling Tate. |
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x me la song di apertutra "COLD" è un pezzo sublime !! |
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5 ottimi pezzi, Geoff è sempre il miglior cantante di sempre |
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Si Si , pure io mi fido.. |
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Non l'ascoltato, ma chissà perchè mi fido ciecamente del recensore.. |
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"Brutto come il culo di una gallina"??? ma quando piscia? o caga ?  |
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"Brutto come il culo di una gallina".... quando l'ho letto ho riso per mezzo minuto  |
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PS: non lascio nemmeno il voto |
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Buuuhhhhhhh, questo vuole continuare sulla scia di schifezze come Dedicated to chaos! Colui che ha affossato il nome della band, facendole perdere credibilità,fascino e altro, ora si permette di svilire pure il cadavere a terra in decomposizione. Quest' uomo si stava fottendo i soldi degli altri elementi della band (quella vera), riducendoli a comparse nei dischi, usando l'arma della persuasione e del ricatto pur di seguire una scelta artistica penosa. é convinto di essere i Queensryche, ma invece si è mostrato un esaltato, e mi fa male dirlo, perchè i primi cinque album di quella band leggendaria sono tra i lavori piu belli partoriti dalla musica rock e metal in generale. Quest' uomo ha tenuto sulle spine gli altri componenti della band (quella vera rimasta) e meriterebbe l'oblio artistico. Dispiace se penso che anche i tre rimasti ne sono usciti con le ossa rotte, ma se non altro avranno il mio sostegno perchè se lo meritano. |
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PS: Chi cita Cattivik merita tutta la mia simpatia  |
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Questa volta sono d'accordo con Waste. Un disco fatto in tre giorni (sei settimane? SEEEE), raffazzonato, senz'anima e senza idee. Brutto come il culo di una gallina. |
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io un paio di volte ho ascoltato questo album e giuro che non riesco ad ascoltarlo una terza volta, orribile |
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Un solo aggettivo!: TERRIFICANTE!!! |
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Ho ascoltato l'album e commentato qualcuna delle "canzoni" in un'altra news... concordo con la recensione... avrei dato anche meno ed infatti metto 30 perché questo album, personalmente parlando, è veramente una presa in giro. |
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Ho letto un paio di recensioni in internet e non si spendevano certe parole lusinghiere per questo disco... mah, se mi capita ascolterò un paio di pezzi giusto per sentire col mio orecchio. |
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Che il buon Geoff se la pigli in culo; dopo quello che ho letto (l'intervista a Wilton segnalata da un lettore su questo sito) spero proprio che raccolga quello che merita, cioè nulla di buono. |
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INFORMAZIONI |
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Cleopatra Records/ Deadline Music
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Tracklist
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1. Cold 2. Dare 3. Give It To You 4. Slave 5. In The Hands Of God 6. Running Backwards 7. Life Without You 8. Everything 9. Fall 10. The Weight Of The World 11. I Do Not Believe In Love (Re-Recorded) 12. Empire (Re-Recorded) 13. Jet City Woman (Re-Recorded) 14. Silent Lucidity (Re-Recorded)
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Line Up
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Geoff Tate (Voce) Rudy Sarzo (Basso) Simon Wright (Batteria) Kelly Gray (Chitarra) Randy Gane (Tastiere) Robert Sarzo (Chitarra)
Musicisti Ospiti
Craig Locicero (Rhythm Guitar su tracce 1–10)
Jason Slater (Basso su tracce 2–4 e 6–8), Tastiere su tracce 7–8)
Martín Irigoyen (Chitarra, Basso e Batteria su tracce 11–14)
Paul Bostaph (Batteria su tracce 6–9)
Evan Bautista (Batteria su tracce 2–4 e 10)
Kelly Gray (Guitar solo su traccia 1)
Jason Slater (Theremin solo su traccia 2)
John Levin (Guitar solo su traccia 3)
Chris Cannella (Guitar solo su traccia 4)
Ty Tabor (Guitar solo su tracce 5 e 8)
K.K. Downing (Guitar solo su traccia 6)
Brad Gillis (Guitar solo su traccia 7)
Dave Meniketti (Guitar solo su traccia 9)
Chris Poland (Guitar solo su traccia 10)
Nina Noir (Background Vocals su traccia 13), Spoken Word su traccia 14)
Emily Tate (Background Vocals su traccia 14)
Miranda Tate (Background Vocals su traccia 14)
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RECENSIONI |
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