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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Project Hate - MCMXCIX: Armageddon March Eternal
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( 3081 letture )
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I Project Hate non sbagliano un colpo. C’e’ poco da fare. L’alchimia cercata e creata (e (e modellata) dal combo, figlio delle malsane idee dell’ex Entombed e Grave (inchino, please…) Jorgen Sandstorm, e’ di quelle che non falliscono mai un appuntamento. Partiture decadenti e cadenzate, un death roccioso che tanto ricorda il sound dell’indimenticato Clandestine, una dolce ugula femminile perfetta nel costringere alla resa il cavernoso Sandstorm in piu’ occasioni. Si parlava di alchimia. Quel che distingue questa sensazione metal dalle altre, e’ la perfetta simbiosi (nella lotta infinita…) bene-male , nella quale nessuna delle due voci cede millimetri sonori. Attenzione, non si parla di gothic metal, solite growl e solite voci incantate di docile e timide ninfee. Qui l’alterazione femminile e’ raffinata, violenta, invasiva e arrogante. Insomma, una voce piena e sognante. Come le tastiere. Distorte a tratti, dissonanti, marcie e crude. Melodia mista a cavernoso death metal, come Grave e gli stessi Entombed insegnano o hanno insegnato. Traccie lunghe ed esasperanti, 10 minuti la media dei pezzi…una vera e propria creazione sonora metal, nel cui interno si trovano scheggie impazzite di ogni tipo e razza. Ecco Lord K Philipson, Jorgen Sandstorm, Petter S, Freed e Ms. Jo Enckell pronti a guidare i malsani “The Troop Of Devastation” combo radioattivo formato da vocalist (backing per la precisione) d’eccezione: Gustaf Jorde dei Defleshed, Jonas Granvik dei Without Grief e Dead end World, Ander Eriksson degli Hydra, Jonas Torndal dei maestosi Grave e Anders Schultz dei redivivi Unleashed, tanto per citarne alcuni. Il quadro e’ soddisfacente? Ebbene, la musica proposta sapra’ andare oltre, stagnandosi su basi crepuscolari, esenti da noia o da monolitiche partiture. Armageddon March Eternal si contrae su stesso in piu’ occasioni, richiamando l’attenzione su un genere, il death vecchio stampo, mai morto e sepolto. E se a tutta l’apocalisse descritta, aggiungiamo anche semplici ma efficaci programming gestiti dallo stesso Lord K Philipson in puro stile Aphex Twin (piu’ acidi) e Auteche (piu’ incazzati), allora il dado e’ veramente tratto. La proporzione di grandezza si solidifica e prende forma con l’iniziale At The Entrance To Hell's Unholy Fire, pezzo che racchiude in se la vera essenza dei Project Hate. Partitute serratissime, decadenti, lente e chiuse. Un coro spaventoso, posseduto e maligno, una Jo Enckell in grado di rafforzare il concetto femminile nel metal con una prestazione spaventosa. Un alternarsi di cleans e growls micidiale. Melodia apparente che termina la propria essenza proprio dove un devastante Jorgen Sandstorm concrettizza la propria fede sonora. The Bleeding Eyes Of A Breeding Whore toglie i dubbi ai piu’ scettici, mettendo a fuoco tutto il calore death degli Entombed che furono. Jo Enckell dimostra padronanza assoluta della situazione, un giardino di raffinato metal scontroso e deciso, donando al pezzo ninfa vitale e mortale. Sandstorm e’ un animale death, vomita sulle tesissime ritmiche tutto il suo dolore interno, lo plasma e lo avvolge a se fino a renderlo suo. Tratti di crepuscolare elettronica si insinuano fra le molteplici pieghe dei Project Hate, mai troppo invasivi o noiosi, come del resto dovrebbero essere gli inserimenti in un genere totalmente opposto. Il viaggio e’ appena incomciato. Lungo il cammino troviamo perle come Resurrected For Massive Torture, We Couldn't Be Further From The Truce e Symphony Of The Deceived, ma tutte hanno un luogo comune. La potenza mista alla decadenza sonora. In poche parole: la massima espressione attuale del death. L’originalita’, la classe e l’attitudine marcia e corrotta fanno di questo Armageddon March Eternal : Symphonies Of Slit Wrists una perla difficilmente avvicinabile. Un must del genere. Da prendere e assaporare prima e dopo i pasti.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. At the entrance to hell's unholy fire 2. The bleeding eyes of a breeding whore 3. I see nothing but flesh 4. Resurrected for massive torture 5. We couldn't be further from the truce 6. Godslaughtering murder machine 7. Symphony of the deceived 8. Loveless, godless, flawless
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Line Up
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Lord K. Philipson: guitars, programmings, keyboards, serpents and backing vocals Jörgen Sandström: demons Jo Enckell: angels Petter S. Freed: guitars Michael Håkansson: bass
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RECENSIONI |
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