|
27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
|
|
|
( 9255 letture )
|
Tracciare una storiografia che spieghi nel dettaglio l’utilizzo da parte dell’uomo degli pseudonimi sarebbe un lavoro interminabile. Di personaggi con uno o più “soprannomi” ce ne sono stati moltissimi e continueranno ad esserci. Uno tra i nickname più famosi nel campo musicale, assieme a The King e The Voice, è sicuramente quello affibbiato ad Eric Clapton, ovvero Slowhand. Chiamare scherzosamente un chitarrista “mano lenta” può far intendere che non sia un granché allo strumento, ma c’è un motivo per cui il musicista in questione viene chiamato così: durante il suo periodo di militanza negli Yardbirds, ogni qualvolta gli si rompeva una corda sul palco, Clapton si preoccupava personalmente di sostituirla e, durante tutta l’operazione, il pubblico batteva lentamente le mani in una sorta di applauso di incoraggiamento, tanto che il manager della band coniò per lui lo pseudonimo col quale ancora oggi è conosciuto. Cosa significa questo? Significa che Eric Clapton è Slowhand e Slowhand è Eric Clapton. Potrebbe sembrare un gioco di parole fine a se stesso, ma se si pensa che con questa uscita il chitarrista britannico è all’apice del proprio ritorno dopo un periodo di pausa di quattro anni iniziato all’indomani della realizzazione del primo disco solista, appare chiaro che l’intenzione di Slowhand (1977) è quella di ribadire quanto era già stato detto in Eric Clapton (1970).
Il disco si apre con la celeberrima Cocaine, una cover di J.J. Cale il cui messaggio è una presa di posizione contro la droga in questione. Il testo, a dire il vero, è un po’ ambiguo, ma lo stesso Clapton ne ha più volte sottolineato la buona fede. La seconda traccia è una delle ballate più famose e apprezzate della storia del rock, vale a dire Wonderful Tonight: la chitarra e la voce dell’artista inglese sono quasi timide nel muoversi dolcemente tra i righi e gli spazi, ma il risultato finale è un capolavoro. Lo spunto per le liriche viene da un episodio personale dell’ex-Cream, più precisamente prima di un concerto di Paul McCartney, mentre Clapton aspettava che la sua compagna dell’epoca, Pattie Boyd, fosse pronta per uscire. Segue Lay Down Sally, brano quasi country con cui la band di Tulsa alle spalle di Clapton dimostra di sentirsi a proprio agio. Ma le influenze southern dei colleghi dell’Oklahoma si fanno sentire anche in Next Time You See Her e May You Never. We’re All the Way è invece quasi folk, quello americano però, e ancora tipicamente americane, ma questa volta blues, sono le canzoni The Core e Mean Old Frisco. Chiude l’album la bellissima Peaches and Diesel, ballata strumentale in cui lo “stile Clapton” la fa da padrone. La chitarra è la protagonista, ma gli accordi di accompagnamento sono di una dolcezza quasi malinconica che riempie il cuore. La produzione è affidata a Glyn Johns, che aveva in precedenza lavorato con Led Zeppelin, The Who e perfino gli Stones, ed infatti questo è il primo disco solista di Clapton ad esser stato registrato in Inghilterra.
Davvero un ottimo album questo Slowhand. Certo, la sola Wonderful Tonight basta ad invogliarne l’acquisto, ma per chi non ha molta familiarità con Eric Clapton questo è un perfetto esempio del ventaglio di ispirazioni che ha da sempre caratterizzato il chitarrista d’Albione. Anche grazie al fatto di essere quasi pop-oriented, questo disco non chiede molto all’ascoltatore, in compenso gli restituisce qualità e gusto. Insomma, qualcosa che chiunque può apprezzare.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
11
|
Molto piu' pop e soft rispetto agli altri,ma la classe è sempre quella del miglior Clapton;cocaine ha uno dei soliti riff ipnotici come tanti ne ha scritti clapton,lay down sally ha un ottimo ritornello,ottima anche al cover di old man frisco. |
|
|
|
|
|
|
10
|
Un album con alcuni classici di Slowhand. Un po' troppo POP. Ma siamo nel 1977 e la gente voleva musica semplice. Eric gliela compose. E dimostrò che si poteva fare musica semplice all'apparenza ma piena di emozioni e di concretezza. Molti musicisti dovrebbero studiare questa musica e quest'album. |
|
|
|
|
|
|
9
|
Qua siamo vicini al capolavoro. 9 pezzi che si lasciano ascoltare all'infinito. E il suo tocco. 85 |
|
|
|
|
|
|
8
|
Concordo che l'album in questione sia un ottimo insieme di brani, per sintetizzare al meglio la vena e il talento artistico di Clapton. Personalmente però, e sempre in quest'ottica di confronto, gli prefersico il doppio live Just one night, che contiene alcuni brani di Slowhand. |
|
|
|
|
|
|
7
|
Pop, not more than pop. Anche se la band viene da Tulsa. Mi ricordo che Wonderful Tonight era gettonatissimo come lento, alle varie feste... |
|
|
|
|
|
|
6
|
Un disco dall'entità unica. Intitolato slowhand, in onore dei suoi ricodi passati nei Yardbirds, ma suona come nei Cream, ma rimembra il "jam 70" come nella sua band Derek and the Dominos. Le partirure sono blues e si sente poco quell'influenza del cantautore Don Williams. Un disco completo, sotto ogni aspetto, incarna tutta l'essenza di Clapton e di quel sound-blues, inteso, nelle note della sua chitarra, come una sofferenza vissuta e partecipata come deve trasudare da un VERO blues. Un disco che, come afferma Lizard, è "da ascoltare in ogni caso". Bravo Ribbon. Jimi TG |
|
|
|
|
|
|
5
|
Un po' bassino il voto Ribbon......in compenso gran bella recensione disco da avere! |
|
|
|
|
|
|
4
|
Album stratosferico, assolutamente da avere. La grandezza di Eric è talmente immensa che ogni sua band dove ha suonato ed ogni disco da soista inciso, rende il rock- blues/rock immortale. Quando sentii Cocaine per la prima volta dissi, qui siamo oltre a tutto ciò che si sentiva ed ascoltava in quel periodo. Grande SLOWHAND. |
|
|
|
|
|
|
3
|
Un superclassico. Clapton mi piacerebbe molto, ma non riesco a farmi andare giù le sue deviazioni pop e la marcata assenza di "peso" di alcune sue composizioni, fin troppo piacione. Comunque, questo è un disco che ha fatto storia, da ascoltare in ogni caso. |
|
|
|
|
|
|
2
|
Della carriera solista di Clapton sono 3/4 i dischi da avere, e slowhand è uno di questi. Nono stante i classiconi preferisco ocean Boulevard. Forse col voto si poteva arrivare anche a 85 |
|
|
|
|
|
|
1
|
Bellissimo album, Cocaine è un'istituzione. p.s.: bravo coglione a chi ha votato 31....te diverti con poco!! |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Cocaine (J.J. Cale cover) 2. Wonderful Tonight 3. Lay Down Sally 4. Next Time You See Her 5. We’re All the Way (Don Williams cover) 6. The Core 7. May You Never (John Martyn cover) 8. Mean Old Frisco (Arthur "Big Boy" Crudup cover) 9. Peaches and Diesel
|
|
Line Up
|
Eric Clapton (Voce, Chitarra) George Terry (Chitarra) Carl Radle (Basso) Dick Sims (Tastiere, Cori) Jamie Oldaker (Batteria, Percussioni) Mel Collins (Sassofono) Yvonne Elliman (Armonica, Cori) Marcy Levy (Armonica, Cori)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|