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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Scarecrow NWA - Transgression
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( 1895 letture )
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Quinto album per gli austriaci Scarecrow New World Annihilation, Transgression segna un notevole passo indietro nella discografia della band, non che si siano mai distinti nel panorama underground per il loro operato. Nati come progressive dark death, la dicitura è stata abbandonata dopo la defezione del tastierista Orestis, rimpiazzato da Gsputi, seconda chitarra. La tastiera, in effetti, rappresentava un elemento distintivo della band che adesso, per questa nuova uscita, è costretta a rimboccarsi le maniche e coprire la falla creatasi. Le atmosfere dark sono solo lontanamente riprodotte dalle sei corde, ed il sound si orienta più che altro verso un melodic death con forti elementi progressive.
Transgression è un album molto, molto pesante. Le canzoni durano tantissimo e sono ripetitive fino allo svenimento. Costruite con la stessa metrica (intro, strofa, ritornello, strofa ritornello, parte centrale, ritornello), le otto tracce del full length finiscono inevitabilmente per annoiare dopo un po, nonostante ci siano idee concretizzate bene e passaggi interessanti. L’eccessiva durata rovina tutto, e rende il lavoro borioso ed impossibile da godere. Parlando di loro stessi, gli Scarecrow NWA si definiscono una band autentica con forte potenziale dal vivo, dunque devono puntare più che altro sulla riproducibilità. Difficile credere che con Transgression ci siano riusciti. Eppure l’album inizia con ottime prospettive: MMXII parte con un intro duro, molto death ma dura quasi dieci minuti, e non fa altro che ripetersi ed unire riff ad altri. La successiva, la title track, supera gli otto, e così via. Non ci sono canzoni di durata inferiore ai cinque minuti, per questo riuscire ad ascoltare Transgression tutto d’un fiato mi è stato assai difficile.
In quanto ad originalità, direi che ci siamo. Gli Scarecrow NWA mischiano elementi death, progressive, melodici, talvolta black e talvolta core ma anche heavy metal, come la conclusiva Feel the Silence che sembra un tributo alle ballad epiche dei Manowar. Questa congiunzione forzata di stili, unita alla lunghezza delle tracce ed alla scarsa equalizzazione di batteria e chitarre, rendono Transgression un album difficile da digerire ed impossibile da non bocciare. Poi, se ci si aggiunge il cantato in pulito di Bernd Krumböck, debole e sforzato, la sufficienza si rasenta appena. Peccato, inizialmente c’erano tutte le prospettive per giudicarlo come un album sopra la media, ma a lungo andare Transgression diventa noioso e mi tocca assegnargli un'insufficienza.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. MMXII 2. Transgression 3. Self-Enslavement 4. Technology of Death 5. Backstab Romance 6. Resurrection 7. At Dead of Night 8. Feel the Silence
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Line Up
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Bernd Krumböck (Voce) Alexander Dunkl (Chitarra) Gsputi (Chitarra) Ohlsen (Basso) Stef (Batteria)
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RECENSIONI |
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