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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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The Gazette - Beautiful Deformity
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( 6107 letture )
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Arrivati al sesto album e a tredici anni di attività, i Gazette possono vantare la pubblicazione di ben venticinque singoli, sei EP e due compilation. Questo autunno li ha visti protagonisti di un secondo tour mondiale che ha toccato l'Europa (ma non l'Italia) il Nord, Centro e Sud America, facendo sold-out dappertutto. Ma a livello d'immagine (perchè sempre di visual-kei stiamo parlando) la band di Kanagawa ha raggiunto delle vette davvero impensabili dai propri colleghi e sono ormai da annoverarsi fra i big del visual-kei assieme ai vari Luna Sea, L'Arc-en-ciel e X-Japan. Ultimamente sono anche stati inclusi nel database di artisti di MTV-81 (sezione del programma televisivo americano incentrata sulla cultura e musica giapponese). La cura con la quale vengono preparati i vari photoshoot, videoclip e foto promozionali (soprattutto quelli sui vari Shoxx mag. e ZY mag.) sono delle vere e proprie istantanee artistiche, per non parlare degli artwork delle ultime releases: da quando i nostri sono sotto l'ala della Sony, alcuni dei più illustri artisti, fotografi e fashion-designers giapponesi hanno collaborato con la band in questione. Toxic, dato alle stampe due anni fa, è stato il disco che li ha consacrati al grande pubblico: la proposta musicale si è fatta più easy-listening senza però abbandonare l'approccio heavy che ha sempre connotato la discografia del gruppo. In successione viene pubblicato Division, un altro ottimo prodotto però definibile come "di transizione" (disponibile in due versioni, una delle quali con meno tracce), sicuramente più diretto ma necessariamente imprescindibile dal precedente lavoro. Dopo un anno di attesa (ad agosto di quest'anno) il singolo Fadeless è reso disponibile ed a fine ottobre, finalmente, il nuovo full-length Beautiful Deformity (entrato nella top-10 di album metal-rock venduti su iTunes in Inghilterra, Finlandia, Francia e Italia).
Quello che bisogna segnalare non è tanto la differenza dagli altri capitoli della discografia ma, il lavoro minuzioso di differenziazione stilistica onnipresente tra una release e l'altra; il songwriting e la matrice rimangono gli stessi, quello che muta sono i piccoli particolari. Malformed Box ripete gli intro degli ultimi due dischi, creando una strumentale nella quale tutti gli strumenti sono privi delle basse tonalità e vanno a braccetto con synth vagamente folkloristici e compressori dubstep per poi sfociare nell'electro-metal di Inside Beast. Come all'inizio di un live set, le bacchette di Kai fanno partire Until It Burns Out ed ecco che escono tutti i simboli dei Gazette: riff metalcore, cori e growl effettati, ritmi thrasheggianti e batteria serrata ma il tutto accompagnato dalle melodie accattivanti di Ruki. Il gioco delle chitarre è sempre affascinante e l'intrattenimento è garantito dai continui passaggi fra un canale e l'altro e fra i continui fraseggi tra battere e levare. Anche quando i tempi rallentano e si continua a strizzare l'occhio ai vari Manson, Korn e Nine Inch Nails (Devouring One Another) gli effetti della post-produzione fanno la differenza amalgamando le impronte più heavy con una certa patina pop-rock, decisamente incentivata dall'essenziale minutaggio dei brani. Fadeless ripropone il classico format J-rock/visual-kei che ormai i nipponici sembrano mostrare ad occhi chiusi: ritornelli che si fischiettano, trame da headbanging e chorus tutto da saltare. Le prime novità del tipico songwriting dei Gazette saltano fuori con Redo (highlight dell'album) dove le chitarre si addolciscono e le pennate quasi funkeggianti richiamano una band ormai scomparsa: i Kagrra, gli unici nel panorama nipponico a proporre un tipo di rock-metal decisamente orientato verso le armonie folk orientali. Questi sono i momenti caleidoscopici dell'album nei quali il pesante, heavy e canonico J-rock giapponese si fonde con del delicato pop-rock. Last Heaven avvalora questa tesi grazie all'acustica fattura. Con Loss si torna alle cupe atmosfere dei primi album (soprattutto Stacked Rubbish e DIM) però la cornice che avvolge il brano è fatta di orecchiabili linee vocali e sample con cori femminili che addolciscono notevolmente la pillola. Pendants decisamente più aggressivi quelli di The Stupid Tiny Insect e In Blossom che afferrano sia il ceppo più metal della band che quello più diretto ed electro di inzio album; Karasu sfoggia slap di basso in pieno stile nu-metal mentre le chitarre si fondono le voci filtrate e i vortici elettronici. Ottimo mid-tempo conclusivo quello di To Dazzling Darkness con alcune fra le migliori partiture vocali di Ruki e gli arpeggi seriali che segnalano quasi una spia di black-out. Stupefacente anche la coda dell'album, un outro fatto di fraseggi acustici su continue rullate di tamburi; i sussurri vocali emergono parlati ed in secondo piano, coperti dal tappeto di overdrive e dalla conferma che i Gazette sono la più importante realtà contemporanea del J-rock.
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8
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Recensitori è uscito il loro ultimo album Dogma vhe ne dite di recensire pure quello? |
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6
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Cazzo lo preso oggi questo album e ne sono assuefatto non riesco a smettere di ascoltarlo, i gazette ti sbattono in faccia tutto quello che c'è di buono nel metal e lo fanno con una forza straordinaria ormai sono del tutto una band affermata nel mondo tranne che in italia(di merda) che al posto di concerti metal spopolano concerti commerciali dei modà e Emma marrone x citarne due. Comunque album strepitoso. |
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5
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peccato una band cosi' meriterebbe di essere nel novero dei mostri sacri .Oramai il loro metal senza barriere costituisce un must per chiunque mastichi musica rock di un certo spessore e si adegua a tutti i tipi di palati dal thrasher piu' incazzato al metallaro doc.sono meravigliosi da vedere e da ascoltare. |
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4
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Gazette venite in Italia cazzo vi aspettiamo avete fan pure qua anche se la mentalità di molti italiana si basa molto di più sull'aspetto dei componenti del,gruppo che sulla loro musica loro meritano veramente tanto. |
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3
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concordo cn entrambi i commenti una band in continua evoluzione e che si differenzia dai gruppi visual, riuscendo pure a non essere ripetitivi nel loro sound che a mio modesto parere non annoia mai. |
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2
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Ad ogni album, sia la parte elettro che quella heavy se evolvono stando al passo l'una con l'altra: ormai è praticamente inesatto definire i GazettE un gruppo visual kei; ormai sono qualcosa di più, qualcosa che trascende l'anonimato della brodaglia informe dei gruppo visual giapponesi. Ottimo album, grande atmosfera. Sublime, direi. |
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1
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gran bell'album, meritano il successo che stanno avendo. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Malformed Box 2. Inside Beast 3. Until It Burns Out 4. Devouring One Another 5. Fadeless 6. Redo 7. Last Heaven 8. Loss 9. The Stupid Tiny Insect 10. In Blossom 11. 鴉 12. 黒く澄んだ空と残骸と片翅 13. To Dazzling Darkness 14. Coda
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Line Up
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Ruki (voce) Uruha (chitarra) Aoi (chitarra) Reita (basso) Kai (batteria)
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RECENSIONI |
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