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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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KIKO LOUREIRO - Crossroads Live Club - Roma - 02/02/2019
07/02/2019 (1158 letture)
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Dopo aver letto la notizia che Kiko Loureiro avrebbe intrapreso una tournée solista in giro per il nostro paese in lungo e in largo (da Foggia a Milano), io e l'amico e collega Michele "Axoras" Ridolfi abbiamo deciso di presenziare allo show romano del funambolico chitarrista. Sfidando il maltempo, ci siamo imbarcati nel viaggio verso il conosciuto Crossroads Live Club, situato poco fuori Roma dalle parti del lago di Bracciano. A dispetto della location abbastanza impervia, il Crossroads è un locale piuttosto largo e accogliente, dall'atmosfera rustica e familiare. Trovato parcheggio agevolmente entriamo appena subito dopo l'apertura delle porte e, preso posto in un tavolino di tutto rispetto in posizione centrale e decisamente vicino al palco, abbiamo anche modo di approfittare della possibilità di mangiare a prezzi piuttosto modici nel locale stesso, cosa non sempre scontata. Tra una chiacchiera e l'altra la cena scorre velocemente e si fanno le 22.30, ora in cui inizia lo spettacolo, purtroppo mezz'ora dopo l'orario segnato sul biglietto.
Per chi non sapesse di chi stiamo parlando –cosa assai improbabile-, il supertecnico Kiko è noto per la sua decennale militanza nel gruppo power Angra nonché per il recente ingaggio da parte dei Megadeth in sostituzione del dimissionario Chris Broderick. Questa volta il musicista è accompagnato in formazione dai fidi compagni degli Angra, il giovanissimo Bruno Valverde alla batteria e il buon Felipe Andreoli al basso a sei corde. Si comincia subito a pieno ritmo, schiacciando l'acceleratore con Pau de Arara, brano tratto da No Gravity, probabilmente il suo lavoro solista più famoso. C'è quindi subito modo di saggiare la tecnica sopraffina di Kiko, unita in ogni caso a una massiccia dose di personalità e al solido groove reso dai musicisti che lo accompagnano. A tal proposito, bisogna ammettere che il gruppo fa del suo meglio per riempire il più possibile il suono, impresa tutt'altro che facile quando si è in tre e uno dei tre è un virtuoso. Inizialmente il mix penalizza leggermente la chitarra, ma per fortuna il suono viene aggiustato prontamente dai fonici. L'impianto del locale, dal canto suo, restituisce sufficientemente bene la proposta musicale del trio. Nelle brevi pause che inframmezzano i vari brani, il musicista non perde occasione per sfoggiare il suo italiano –mescolato con un po' di portoghese e di inglese- e dialogare scherzosamente con i presenti, mostrandosi istrionico e molto alla mano al tempo stesso. A differenza di quando suona con i suoi gruppi di provenienza, lo stile solista di Loureiro è improntato su una miriade di influenze, tra cui spiccano quella del maestro Joe Satriani e non ultima quella di un certo John Petrucci, avvicinandosi alle sonorità e allo stile di un progressive/shred melodico strumentale, di cui un ottimo esempio è stata l'intricata Grey Stone Gateway, tratta da Sounds of Innocence. Grazie a El Guajiro inoltre, giusto per citare un altro brano significativo, c'è stato modo di apprezzare l'incredibile pulizia dello sweep picking del chitarrista. Lui tuttavia, spiega agli astanti in un divertente siparietto, quando è a casa da solo non suona heavy metal, bensì delle cose più soft e melodiche, derivate in parte dalla tradizione culturale da cui egli proviene, dandone subito dopo un diretto esempio (Ray of Life). Prova quindi a spiegare la filosofia dietro alla sua musica solista, che vuole essere un ponte tra il rock e la musica sudamericana e folkloristica. Ovviamente, però, nel corso della serata c'è spazio anche per la musica dura, e per la gioia dei fan il trio si esibisce in una performance strumentale della nota Angels and Demons degli Angra, senza per questo tralasciare i Megadeth, di cui è stata riproposta Conquer or Die, tratta dall'ultimo Dystopia. Non mancano neppure i momenti solisti, oltre che del buon Kiko, dei suoi valenti comprimari, e mentre quello di Bruno Valverde è improntato sulla potenza e sul coinvolgimento del pubblico, quello di Felipe Andreoli è uno sfoggio di puro virtuosismo. Dopo un breve break, chiude il concerto Enfermo, altro estratto da No Gravity, in un tripudio di applausi da parte del pubblico.
Che dire, sicuramente lo spettacolo è valso sia il viaggio che il prezzo del biglietto, a dire il vero piuttosto economico (20 euro con consumazione inclusa). Grazie a un'ottima performance abbiamo avuto l'ennesima conferma –non che ce ne fosse bisogno- delle abilità di Kiko Loureiro, sia come compositore che come esecutore, seppure in alcuni frangenti leggermente derivativo. Il chitarrista brasiliano si è dimostrato con i piedi per terra, sempre al servizio della canzone e senza cadere in momenti autocelebrativi, tenendo inoltre molto bene il palcoscenico e intrattenendo gli astanti. Peccato solo che il concerto sia durato un'ora e mezza, perché avrebbe meritato almeno il doppio del tempo.
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7
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@Matocc: presente anch'io al Peocio, secondo me seratona e concertone, volumi perfetti. Peccato sia fuggito, sicuramente il fatto che il giorno dopo avesse una data in Francia ha influito. Sarebbe stata una serata ancora migliore se si fosse fermato a bere una birra con tutti come ha fatto Tony Macalpine. Ci sono rimasto male anch'io |
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6
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Io ero armato di cd e in teoria lui doveva fermarsi, è uscito e tornato nel locale di corsa, ce l'avevo davanti ma ho pensato che si sarebbe fermato come da programma per cui non gliel'ho chiesto al volo. Invece lo hanno portato in albergo e ho avuto 3 versioni diverse 1 - non voleva la folla attorno (ma non ci credo anche xkè eravamo tranquillissimi) 2 - la mancanza di camerini (mah) 3 - non stava bene ed è stato "costretto " a fuggire (mi pare la più plausibile) . Ammetto di esserci rimasto un po' male |
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5
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@Matocc: io e MIchele ce lo siamo fatto fare (solo da Kiko, ma alla fine è lui è che conta) |
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4
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Visto ieri sera in provincia di TO bella serata... però Kiko & soci potevate anche fermarvi per qualche autografo! |
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3
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Grande chitarrista,spero che in futuro ritorni a casa Angra...ma la vedo dura,cmq tutto dipende dagli sbalzi d'umore di Mustaine |
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2
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Anche a me piace molto, poi come confermato nel report non è mai autocelebrativo |
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1
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che musicista straordinario, dev'essere stato un bello spettacolo |
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