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TONY MARTIN - Un collezionista di parole
11/02/2022 (1126 letture)
Tony Martin è il classico esempio di artista che in carriera ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato: subentrato nei Black Sabbath in un momento in cui la band heavy metal per eccellenza attraversava una delle sue fasi più critiche, ha preso parte ad alcuni album oggettivamente eccellenti, nobilitati dalla sua notevole ugola; tuttavia, è sempre stato considerato un po' un cantante di serie B rispetto ai suoi pur ragguardevoli predecessori, Ozzy Osbourne e Ronnie James Dio. Ciò nonostante, non si è dato per vinto e, ultimamente, ci ha regalato un album solista davvero di ottimo livello; insomma, ammettiamo di provare una certa simpatia per questo cantante, che oltretutto, come potrete leggere, si è rivelato una persona spiritosa ed affabile nella nostra lunga chiacchierata su Skype. Buona lettura!

Barry: Ciao e benvenuto su Metallized! Come stai?
Tony: Benissimo, grazie! Spero lo stesso di te!

Barry: Direi di sì, assolutamente. Iniziamo subito con le domande allora: sono trascorsi ben diciassette anni da Scream, il tuo ultimo album solista; come mai ci hai fatto attendere tanto a lungo prima di regalarci nuova tua musica?
Tony: La mia carriera, negli ultimi venticinque anni, si è svolta prevalentemente all'interno di uno studio musicale: il mio lavoro, quindi, è legato a sessioni di registrazione, apparizioni come ospite, quindi quando si prospetta un'occasione di questo tipo la mia musica solista passa in secondo piano; poi magari lo riprendo, ma vengo chiamato per un'altra apparizione, quindi torna di nuovo in soffitta... ci sono voluti tanti anni perché questa è la mia carriera, in sostanza! Questo disco in particolare ha visto una gestazione di oltre dieci anni: all'inizio era previsto si chiamasse Book of Shadows, poi è diventato Thorns e soltanto negli ultimissimi anni ci ho potuto lavorare in maniera davvero continuativa.

Barry: E come mai alla fine hai scelto di cambiare titolo?
Tony: Semplice: ho aspettato troppo e Bruce Dickinson mi ha rubato l'idea! (forse si riferiva al penultimo album degli Iron Maiden, Book of Souls, ndr)

Barry: Ah ecco...
Tony: Come potrai capire non potevo usare lo stesso titolo, era inevitabile cambiarlo! Ma devo dire che mi ha un po' destabilizzato: prima di scegliere Thorns avevo pensato a Black Widow Angel, poi ho scelto Thorns, ma anche l'artwork continuava a cambiare... diciamo che si è evoluto!

Barry: Insomma, menomale che alla fine lo hai rilasciato, o sarebbe cambiato ancora!
Tony: Esatto! Ma non sarebbe neanche la prima volta, già anni fa rilasciai Scream e poi Ozzy Osbourne pubblicò a sua volta un album con lo stesso titolo ed io rimasi tipo: “ah-ha, che bello eh”?

Barry: Posso immaginare, ahah! Però dai, la cosa importante è che finalmente questo album abbia visto la luce: fra l'altro, ho molto apprezzato il fatto che sia ricco di influenze diverse: naturalmente la base è heavy metal, ma abbiamo anche un pezzo epico come Book of Shadows, un pezzo classic rock come Cryin' Wolf, un brano acustico come This is Your Damnation... penso tu ti sia divertito parecchio!
Tony: Hai ragione! Ascoltare Thorns equivale all'avere accesso a ciò che ho in testa, cioè oscurità e follia... ecco perché ci sono tante influenze così diverse allo stesso tempo! E' una sorta di maledizione per me: la mia testa non mi permette di concentrarmi su un singolo genere, deve per forza farmi andare in tante direzioni diverse! Anche i pezzi più morbidi che hai correttamente menzionato, in realtà, hanno una loro versione più heavy: come forse saprai, oltre ad essere un cantante sono anche un chitarrista e, quando scrivo, la prima cosa che prendo in mano è una chitarra acustica; se mi piace il pezzo acustico che scrivo ovviamente lo tengo, ma siccome sono incapace di concentrarmi su un solo genere poi provo a buttarlo giù anche in versione più pesante. Ripeto, non c'è mai armonia nella mia testa, il che ti permette anche di capire perchè i miei precedenti lavori solisti fossero molto diversi da questo: il primo era praticamente un disco pop/rock, il secondo era più pesante e questo è in assoluto il più pesante; il merito, a tal proposito, va ovviamente anche ai miei chitarristi: Scott McClellan, dopo che ci siamo conosciuti su Facebook, ha iniziato a mandarmi riff che sembravano fatti apposta per la mia voce... non potrei essere più felice di averlo incontrato! Ha uno stile compositivo che ricorda quello di Tony Iommi, tira fuori riff su riff in continuazione, non so veramente come faccia; al tempo stesso, però, mi lascia molto spazio per il ritornello o per le melodie vocali che ho in mente, il che rende le nostre canzoni a tutti gli effetti un lavoro a quattro mani e spiega la varietà di cui parlavamo.

Barry: Beh, forse sarà una maledizione come dici, ma ha anche i suoi aspetti positivi se ti permette di comporre in tanti modi diversi!
Tony: Beh vediamo prima come le persone reagiranno a questo disco, ahah! Non tutti gradiranno un album così variegato, ma al tempo stesso spero che tante persone riusciranno comunque a trovarci qualcosa che sia di loro gradimento. Fortunatamente le prime recensioni che mi stanno arrivando sono positive, quindi sono felice e fiducioso!

Barry: Io l'ho trovato buono per quel che vale!
Tony: Grazie, vuol dire molto invece!

Barry: Prima mi hai parlato di come hai conosciuto Scott McClellan; per quanto riguarda gli altri musicisti coinvolti invece? Come li hai scelti?
Tony: Sono tutte persone che conosco da tempo: Danny, il batterista, è mio amico da vent'anni, abbiamo già suonato assieme e mi fido molto di lui; se gli chiedo di suonare qualcosa, so che lo farà, anche se si tratta di qualcosa di sperimentale o insolito. Conosco da tempo anche Magnus, idem per l'altro bassista Greg Smith, con cui ho già suonato in passato. Per quanto riguarda Pamela Moore, che ha cantato sulla titletrack di Thorns, siamo nati lo stesso giorno! Oltretutto abbiamo una bella connessione, sembra davvero che ci abbiano separati alla nascita, anche se non ci siamo mai visti di persona... ma del resto abbiamo registrato questo disco in lockdown, quindi senza mai vederci neppure con gli altri! Infine mio figlio Joseph ha suonato la chitarra su Book of Shadows. Insomma, sono tutti amici di vecchia data, persone che conosco e delle quali ovviamente apprezzo il modo di suonare o di rapportarsi alle mie canzoni. E' stata una bella avventura!

Barry: E pensi di prolungare questa avventura in qualche modo? Conti di promuovere il disco, ovviamente pandemia permettendo?
Tony: Lo spero davvero! Come ti dicevo, la mia carriera negli ultimi venticinque anni si è svolta prevalentemente in studio, quindi non ho una band, devo ingaggiare di volta in volta musicisti disponibili: a volte magari è il promoter che se ne occupa per te, così poi ti trovi in sala prove con dei perfetti sconosciuti ed il tutto sembra totalmente folle... è sempre un procedimento lungo, perché quando decido di farlo, voglio che sia fatto nella maniera corretta! Bisogna reclutare le persone giuste, bisogna provare a sufficienza, bisogna trovare gli ingaggi giusti. Come hai detto tu, dipende molto dalla pandemia, quindi non penso sarà possibile fare grossi piani per quest'anno, forse neppure per il prossimo. Probabilmente farò in tempo a scrivere un nuovo album, così poi ne porterò in tour direttamente due! A parte scherzi, non lo so davvero, ma mi piacerebbe molto, perché il palco mi manca tantissimo.

Barry: Lo speriamo tutti. Senti, visto che abbiamo parlato a lungo della tua carriera, c'è una domanda che vorrei farti: negli ultimi tempi leggo sempre più persone che rivalutano in maniera positiva i tuoi lavori con i Black Sabbath, anche Forbidden; come te lo spieghi? Nei sei felice o magari avresti preferito una migliore accoglienza all'epoca?
Tony: Ho notato anche io questa cosa, la gente ne parla di più ora che in passato. Penso che in parte dipenda dal fatto che non ci sarà più un disco a nome Black Sabbath, quindi molti fan magari riscoprono anche dischi meno celebri o che in passato non avevano ascoltato; in parte, poi, credo dipenda anche dal fatto che si tratta di album rari, che non vengono ristampati da tempo (pochi giorni dopo quest'intervista è stata annunciata la loro ristampa, ndr): un'eventuale ristampa o anche una pubblicazione in vinile, del resto, dipendono esclusivamente dalla volontà di Tony Iommi. Quindi sì, la gente ultimamente ne parla parecchio e, sinceramente, penso sia una gran cosa! Sai, oggi magari non tutti lo ricordano, ma in quel periodo i Black Sabbath se la stavano passando veramente male! Io stesso, quando entrai, non ero nessuno, ero semplicemente un ragazzo di Birmingham che cantava nei pub locali! Penso che abbiamo fatto un buon lavoro, credo che ancora oggi siano album che vale la pena ascoltare... tranne forse Forbidden.

Barry: Addirittura?
Tony: Il mio problema con Forbidden è che non sapevo neppure se sarei stato nella band! Ad un certo punto mi dissero che volevano far venire ospiti diversi a cantare sui brani ed io... “Cosa?” Poi, col fatto che era Ice-T a produrre l'album, si parlò di far cantare lui almeno su alcuni pezzi, forse due, forse tutti... chiesi a Tony se fossi ancora nella band, mi disse di continuare a lavorare senza pensare al resto, che ci avrebbe pensato il management... quindi ecco, neppure mentre registravo le parti vocali sapevo se alla fine sarebbero state usate oppure no! Con un background di questo tipo, capirai che era difficile concentrarmi e lavorare al meglio, tant'è che dopo Forbidden andai letteralmente in pezzi, per un periodo non volli più saperne di musica. Questo è il motivo per cui non amo quel disco, sento di non aver dato il meglio di me, mentre trovo che gli altri siano grandi album; anche Eternal Idol, i cui testi e le cui parti vocali erano state scritte prima che io entrassi nei Sabbath, secondo me è un ottimo lavoro!

Barry Ho letto il libro di Joel McIver sui Sabbath, secondo lui il tuo ingresso salvò letteralmente la band!
Tony: Penso di sì... cioè, devo dirlo, ahah! Penso che l'era Tony Martin sia stata abbastanza importante nella storia del gruppo, se non sbaglio si è trattato della seconda più lunga dopo quella con Ozzy alla voce... qualcosa vorrà pur dire! Credo comunque che la principale causa dei guai dei Black Sabbath sia sempre stato il management, ne avranno avuti almeno cinque differenti! Io ho iniziato con Patrick Meehan, che Geezer Butler odiava a tal punto da non voler più far parte della band finché fosse rimasto... penso di aver fatto parte di nove line-up diverse nel mio periodo con loro, una follia!

Barry: Sicuramente non aiutò a trovare un'identità! Tornando al nuovo album, ho molto apprezzato anche i diversi modi di cantare ed il fatto che conservi ancora una gran bella voce; come te ne prendi cura?
Tony: Innanzitutto grazie mille! La mia voce attuale è di circa cinque note più bassa rispetto a quando ero nei Sabbath, sono sul re maggiore al momento... ma hey, funziona! Naturalmente non raggiungo più le stesse note alte che toccavo all'epoca, ma quel che riesco a fare ora va benissimo e sto attento a scrivere le melodie per il mio attuale registro vocale. È molto importante secondo me per un cantante capire che non è necessario forzare, non serve cercare di raggiungere gli stessi picchi di quando avevi vent'anni, perché è semplicemente impossibile! In compenso, è ancora possibile cantare in modo egregio accettando i cambiamenti della propria voce; voglio dire, oggi devo lavorare sulla mia voce più duramente di quanto non facessi vent'anni fa, ma è normale, quando si invecchia cambia tutto, non soltanto l'aspetto fisico. La cosa importante è accettare questi cambiamenti e lavorarci su, come ho fatto io su Thorns; voglio precisare che non ho avuto l'aiuto di dottori, maestri o altro, non ho mai preso lezioni di canto e non so leggere la musica, sono letteralmente un analfabeta musicale! Sono completamente autodidatta ed ho semplicemente imparato da me, lavorando, come utilizzare al meglio il mio attuale registro vocale, per forza di cose inferiore rispetto a quando cantavo con i Sabbath.

Barry: Puro istinto e pura passione, possiamo dire!
Tony: Caspita, invece di fare tutto quel discorsone avrei potuto effettivamente riassumere come hai fatto tu, ahah! Istinto e passione!

Barry: Perché no, ahah! Seriamente, è bello sentirti ancora così appassionato dopo tanti anni di carriera.
Tony: Credo che la passione di cui parli si percepisca anche dal modo di interpretare i testi, di cantarli: non c'è solo la parte musicale a rendere potente un pezzo, una canzone può avere le parti musicali più potenti in assoluto ma testi deboli o non cantati nel modo corretto! Se riesci a combinare le due cose, invece, hai svolto bene il tuo compito. Io cerco sempre di cantare storie che abbiano un inizio, una parte centrale ed una fine, che abbiano un senso almeno per me; oltre a ciò, come dicevo prima, penso che i testi vadano cantati correttamente, per far arrivare a chi ascolta il tuo messaggio, che altrimenti potrebbe legittimamente chiedersi... “Ma che cazzo è questa roba?” Si tratta insomma di combinare testi, melodie vocali, interpretazioni e musica; io non scrivo poesia, quindi musica e testi devono necessariamente andare a braccetto, interagire nel modo giusto. Almeno, questo è il mio modo di procedere e per me funziona!

Barry: Finché funziona, direi che va bene! Probabilmente la mia canzone preferita del nuovo album è As The World Burns, per la quale è stato anche girato un video. Ti va di dirmi qualcosa in più?
Tony: Sì, che la canzone non c'entra nulla col video, ahah! Voglio dire, è sicuramente un gran bel video, ma non ha nulla a che vedere col testo! Ovviamente hanno diretto il video seguendo una loro interpretazione, ma devo dire che in fondo è anche questo il bello della musica, ciascuno la interpreta come vuole; questo è il motivo per cui non sono arrabbiato con chi ha concepito il video, anche se non risponde al significato che intendevo dare al brano: essenzialmente, parte delle canzoni di Thorns sono incentrate sul classico contrasto Dio/Satana ed As the World Burns è una di queste: io non sono un tipo particolarmente religioso, ma le band, non soltanto heavy metal, scrivono di questo conflitto da decenni! La mia versione della storia è che Satana si rende conto di non aver bisogno di altri demoni e meretrici -ne ha a sufficienza-, non vuole la tua anima -anche di quelle ne ha a sufficienza-, è ormai talmente potente da far bruciare l'intero pianeta; Dio, in questa versione della storia, ci guarda rassegnato e dice: “Io ve lo dico da millenni che tutto questo sarebbe accaduto, ma voi non mi avete voluto dare ascolto...”

Barry: “Quindi ora arrangiatevi”?
Tony: Precisamente!

Barry: Mi sembra giusto, ahah! E cosa ti ha ispirato a scrivere una storia di questo tipo? Cosa ti ispira in generale nella scrittura dei testi, cui giustamente dai molta importanza?
Tony: Mi piace definirmi un collezionista di parole. Guarda qui (mi mostra il suo quaderno degli appunti): centinaia e centinaia di parole, zero rime, zero poesie, solo parole: ogni tanto mi siedo, ne scelgo una a caso e parto da quella per collegarla ad altre parole che ovviamente stiano bene con la prima, che suonino, in modo da vedere se vien fuori un verso convincente; magari da questo verso prende forma una storia, magari no, ma ripeto, sono essenzialmente un collezionista di parole. Ciò che conta, per me, come ti dicevo prima, è mettere la parole in fila in modo da formare una storia, che proviene dalla mia testa in base alle parole che ho scelto. Talvolta, infatti, mi ritrovo a chiedermi da dove cazzo abbia avuto origine la storia che ho scritto! E spesso neppure me lo ricordo, è solo un'altra delle cose folli che fa la mia testa... mi piacerebbe sapere perché lo fa, ma non lo so!

Barry: E' la tua maledizione!
Tony: Esatto, sempre lei! Sono pieno di maledizioni, è una cosa ridicola.

Barry: Devo dire comunque che “collezionista di parole” mi piace come espressione, è probabile che la utilizzerò come titolo per questa intervista.
Tony: Va benissimo!

Barry: Lieto che approvi! Ultima domanda per me: quale sarà la prima cosa che farai quando la pandemia sarà finalmente finita?
Tony: Mi piacerebbe semplicemente andare al bar con alcuni amici e prenderci una cosa da bere, in modo normale. Oddio, non so più cosa significhi “normale” onestamente, qui da noi in Inghilterra in realtà si può tranquillamente andare al bar, ma stando rigidamente separati e distanziati; è qualcosa di profondamente antisociale, capisco sia ancora inevitabile ma aspetto il momento in cui potremo fregarcene del virus e rivivere la socialità come la conoscevamo. Mi piacerebbe molto poi, come ti dicevo prima, tornare a suonare in giro per l'Europa.

Barry: E' quel che ci auguriamo tutti. Ti ringrazio, le mie domande sono finite e temo anche il tempo a nostra disposizione!
Tony: Ho parlato troppo, vero? Sono così dannatamente logorroico!

Barry: Assolutamente no! Anzi, per me più parli meglio è! Al massimo continueremo la nostra conversazione dopo un concerto qui a Roma!
Tony: Roma fu una delle prime città in cui suonai con i Black Sabbath; nel 1997, in compenso, fummo banditi dalla location prevista perché il Papa protestò contro la nostra presenza... con l'ovvio risultato che fummo spostati in un posto più piccolo, molti dei fan che avevano acquistato il biglietto non ebbero la possibilità di entrare e si scatenò un putiferio. Sarebbe davvero il caso di cancellare quel ricordo con un altro show, anche perché adoro Roma ed in generale l'Italia: mia nonna era italiana, veniva dal nord del Paese e di cognome faceva Libonati. Ho una certa connessione con l'Italia, insomma! Mi raccomando, se riusciremo a venire vieni a salutarmi, ho tante altre storie da raccontarti!

Barry: Volentieri, ti prendo in parola! Grazie per questa bella intervista!


marco
Domenica 10 Aprile 2022, 8.26.28
10
Io c'ero a quel concerto .Lacrimogeni e polizia ,e persone venute da molto lontano costrette a rimanere fuori con il biglietto in mano. Che tempi!!!
jake
Mercoledì 6 Aprile 2022, 8.16.23
9
era 1987 nn il 97... un cinema a casalpalocco mi sembra ...tour di eternal idol ...li ho visti i BS nel 90 a roma teatro tenda...concerto mostruoso anche se il set fu accorciato di mezz'ore per via che Powell era influenzato febbricitante...ma il concerto fu una bomba comunque
Vampyria
Martedì 22 Febbraio 2022, 14.01.57
8
Bellissima intervista. Grande Tony Martin
angus71
Martedì 15 Febbraio 2022, 11.34.13
7
Bella intervista. Grande Tony
cujo
Sabato 12 Febbraio 2022, 13.04.30
6
conosciuto a brescia nel tour di forbidden...una persona alla mano ....orgoglioso di noi perche' eravamo suoi fan !!!
Zess
Venerdì 11 Febbraio 2022, 21.20.48
5
Sempre pensato fosse un tipo alla mano, quest'intervista lo conferma.
Lizard
Venerdì 11 Febbraio 2022, 19.27.52
4
Aspettavo con impazienza questa intervista e non mi ha deluso!!! Adoro letteralmente Tony Martin e tutti gli album che ha realizzato con i Sabbath. Anche Scream era un buon lavoro... ma qua si scopre anche la persona e devo dire che mi fa morire.... simpaticissimo e totalmente fuori di testa che personaggio.... felicissimo che abbia trovato il modo di fissare le sue idee in un bel disco. Grande Tony!!!!
fasanez
Venerdì 11 Febbraio 2022, 10.47.36
3
Bella intervista e vravo Tony!
McCallon
Venerdì 11 Febbraio 2022, 10.38.51
2
Bella*
McCallon
Venerdì 11 Febbraio 2022, 10.37.29
1
Bela intervista! Le vicissitudini dei Sabbath in quell'epoca li hanno penalizzati e non poco, lui ha cercato di starci dentro senza aver chissà che voce in capitolo immagino. Per quanto mi riguarda, trovo molto buoni dischi come Eternal Idol, Headless Cross e Cross Purposes, ma dovrei riascoltarmi anche TYR.
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Tony Martin
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11/02/2022
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TONY MARTIN
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