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Dobermann - Pure Breed
04/06/2017
( 2109 letture )
Rieccoli! A distanza di tre anni dal precedente Vita da Cani, torna sul mercato discografico il potente trio torinese, una delle band più valide, e con più alto potenziale commerciale, che il mondo rock-metal italico abbia sfornato in questi ultimi anni. Per chi si fosse perso le puntate precedenti, giova ricordare come i Dobermann suonino un validissimo hard-metal-rock n’ roll, di matrice inequivocabilmente britannica. Vista la formazione, un terzetto capitanato dal bassista e cantante Paul Del Bello, viene spontaneo associare il primo accostamento con i Motorhead di sua maestà Lemmy; accostamento sicuramente non sbagliato, anche se, più che a loro, mi sembra ancora più calzante assimilarli ai Wolfsbane, scatenato quartetto albionico hard n’ roll attivo fra la fine degli 80 e i primi anni ’90, che ebbe il merito di portare sotto le luci della ribalta quel Blaze Bayley, allora loro frontman, che nel 1993 ebbe l’onore, e l’onere, di essere chiamato a sostituire nientemeno che Bruce Dickinson negli Iron Maiden.

Rispetto alle release precedenti, si sente subito un deciso miglioramento dal punto di vista sonoro: la produzione è molto più curata, i suoni sono potenti e definiti, il bilanciamento dei volumi è perfetto; si vede chiaramente che la casa discografica ha puntato forte su di loro, e ha investito il giusto per produrre un album che sia competitivo sul mercato di tutto il mondo.
Ha fatto bene? Alla luce di Pure Breed, assolutamente sì. Intendiamoci: qui non si sta inventando nulla, la band si mantiene ligia e coerente sui sentieri già percorsi da innumerevoli predecessori a partire dagli anni 70 sino ai giorni nostri. Tuttavia, alla fine dei conti, che cosa ricerchiamo in un disco rock n’roll (più o meno hard)? Divertimento, belle canzoni, cori coinvolgenti, ritmo incalzante e contagioso, capacità di trascinare l’ascoltatore sin dal primo ascolto. Ecco, qui c’è esattamente tutto questo, e in dosi perfettamente calibrate. Perfetto esempio di quanto affermato è la opener War Thunder (l’iniziale SPNC è solo una breve intro): riff cromati e ficcanti, basso e batteria che pompano, linee vocali convincenti, niente fronzoli; solo puro rock n’ roll, ma di quello buono. Ma lungo tutto l’album la band non perde un colpo, passando da pezzi veloci e quasi punk (I Need A Holyday, Stuck In Traffic) ad altri più ritmati e dotati di strofe e ritornelli melodici e ben azzeccati (I Fucking Hate Drummers, Hometown, Magic Mountain). Inoltre, aspetto sempre molto apprezzabile, mancano del tutto i classici “brani riempitivo”: i pezzi sono solo nove, ma sono tutti estremamente validi e godibili dalla prima all’ultima nota. Cosa possono ancora migliorare i nostri, per puntare in maniera ancora più decisa al mercato mondiale? Abbastanza poco: lo stile è ormai ben assimilato, e il rock n’ roll per loro non ha più segreti; ovviamente, chi cerca la novità e le innovazioni si tenga debitamente alla larga da questo disco, ma se invece l’obiettivo è un sano divertimento qui si va colpo sicuro. Forse, cercando veramente il classico “pelo nell’uovo”, si potrebbe segnalare il fatto che, mentre la parte strumentale della band va spedita a cento all’ora (con menzione particolare per alcuni assoli chitarristici particolarmente riusciti), le linee vocali potrebbero essere ancora più incisive e potenti, come d’altra parte proprio le band citate all’inizio come metro di paragone hanno ampiamente dimostrato. (nota a margine: chi ha conosciuto Blaze Bayley solo come cantante dei Maiden non ha la minima idea di quale devastante forza della natura fosse quando si trovava al timone dei Wolfsbane. Un magnifico concentrato di “ignoranza” e coinvolgimento, capace di smuovere dalla sedia anche il più distratto ed inerte degli ascoltatori).

I Dobermann sono poi assolutamente devastanti in sede live, e in questo disco hanno preparato altre nove ottime munizioni pronte per essere sparate sui fans in attesa; se vi capitano a tiro, non perdeteveli, perché sono uno dei gruppi più coinvolgenti che possiate trovare in circolazione oggi.



VOTO RECENSORE
77
VOTO LETTORI
89.5 su 2 voti [ VOTA]
angus71
Venerdì 9 Giugno 2017, 9.35.01
2
gran bel gruppo. fa sempre piacere sentire fottutissimo hard rock, soprattutto se suonato da band italiane. bravi
Metal Shock
Martedì 6 Giugno 2017, 22.55.37
1
Sono originali?? No assolutamente!! Fanno hard rock?? Si e dannatamente bene!!!! Gran bella scoperta qiesto gruppo italiano, bell`esempio di com fare un`ottimo disco senza essere originali, con influenze anni 70` e 80`. Radioactive e` quasi una cover di My Sharona, ma con gusto, il resto davvero ottimo. 80 meritato.
INFORMAZIONI
2017
Wild Mondays Music
Hard Rock
Tracklist
1. SPNC
2. War Thunder
3. Taking In The Out Takes
4. Radioactive
5. Pure Breed
6. I Fucking Hate Drummers
7. I Need A Holiday
8. Stuck In Traffic
9. Hometown
10. Magic Mountain
Line Up
Paul Del Bello (Voce, Basso)
Ritchie Mohicano (Chitarra)
Antonio Burzotta (Batteria)

Musicisti Ospiti
Adam Bomb (Voce su traccia 6)
Bumblefoot (Chitarra su traccia 4)
 
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