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Barbarian - Viperface
24/10/2022
( 836 letture )
Tornano a battere un ignorantissimo colpo i toscani Barbarian, fautori di un più che basico speed/thrash metal a dir poco diretto e crudo. Perfetto per il pubblico di riferimento e lontanissimo da ogni tecnicismo che ne snaturerebbe la filosofia musicale. A circa tre anni di distanza dal precedente To No God Shall I Kneel, tocca a Viperface mettere a ferro e a fuoco le casse degli impianti stereo degli appassionati e ancora una volta e pur con qualche riserva, possiamo dire che la missione è complessivamente riuscita. Nuovamente edito dalla Hells Headbangers Records, Viperface non devia infatti di un centimetro dalla strada battuta sino a questo momento dalla band fiorentina, risultando compatto e sulfureo come da tradizione.

Il nuovo album si aggiunge quindi con estrema coerenza a una discografia che ha fruttato fin qui un demo, un EP, uno split coi “colleghi di attitudine” Bunker 66 e cinque album compreso questo. Il tutto in dodici anni di attività. Un ottimo ruolino di marcia che li ha imposti come gruppo da seguire tra quelli appartenenti alla scena nazionale. Specialmente in sede live. Viperface si aggiunge alla lista in maniera naturale, basato com’è sulla solita e affidabile formula che prevede zero fronzoli e tanta aggressività priva di sovrastrutture esecutive e di arrangiamento. Aggiunte che, del resto, mal si attaglierebbero all’essenza di questo tipo di proposta. Sette i pezzi in scaletta, tutti con un solo obiettivo in mente: pestare senza pietà e senza mai pensare minimamente a decelerare. Sempre coi Motorhead nel cuore e una lunga lista di altri gruppi da omaggiare - dai Celtic Frost alle primissime versioni di Omen, Manowar e Running Wild - stavolta all’insegna di un “Regressive Metal” che fa seguito all’Absolut Metal e all’Obtuse Metal, definizioni da marketing del metal estremo e/o comunque di nicchia, con cui presentavano la loro musica in precedenza. Solo designazioni diverse per lo stesso concetto: heavy metal rozzo e di retroguardia, volutamente lontanissimo da tutto ciò che è di moda adesso. Cortissimo come d’uso (meno di trentacinque minuti) Viperface è da prendere o rifiutare in blocco. Nessun pezzo che spicchi in particolare tra l’iniziale Viperface e la conclusiva Regressive Metal e grosso modo la medesima formula reiterata per tutto il CD, con pochissime variazioni. E se è vero che per i fan dei fiorentini l’essere una band “monoblocco” è il punto fermo che li tiene nelle prime posizioni della lista dei loro gruppi preferiti, d’altro canto è anche il suo limite più evidente. Ciò in quanto la mancanza di varietà porta inevitabilmente a una prevedibilità che intrappola ogni canzone in uno schema che, a questo punto della loro carriera, rende tutto divertente, immediato, rabbioso e corrosivo come al solito, ma anche scontato.

Album da ingoiare come una vodka (pardon: una grappa. Non vorrei che il nuovo governo mi multasse per non aver usato un prodotto nazionale come esempio), ossia tutto d’un fiato, Viperface è il consueto, violento, rugginoso e grezzo prodotto che i Barbarian volevano che fosse. Tuttavia, resta bloccato in una gabbia che fa correre alla band il rischio di stancare il proprio pubblico (rischio limitato, in effetti), ma sopra tutto di non fargliene mai acquisire di nuovo. Fattore che probabilmente non è stato affatto preso in considerazione da questi tre tizzoni d’inferno, ma che potrebbe creargli problemi sulla lunga distanza. A causa dei fattori prima enunciati Viperface non riesce quindi a colpire fino in fondo, ma tanto: Heavy metal is the whip, and you bleed, direbbero loro. E dal loro punto di vista hanno ragione.



VOTO RECENSORE
69
VOTO LETTORI
72.25 su 4 voti [ VOTA]
Metaller
Venerdì 28 Ottobre 2022, 13.04.01
2
questo si che e metal! per me voto 90
DaveHC
Lunedì 24 Ottobre 2022, 23.33.27
1
Gli "uh" in effetti un po' mi mancavano e in questo disco ci stanno alla perfezione...
INFORMAZIONI
2022
Hells Headbangers Records
Heavy/Thrash
Tracklist
1. Viperface
2. Chant of the Inflicter
3. Whisper My Name
4. Charity Defiler
5. A Feast for the Beast
6. Fourteen Daggers
7. Regressive Metal
Line Up
Borys Crossburn (Voce, chitarra)
Blackstuff (Basso)
Sledgehammer (Batteria)
 
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