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03/05/24
MOTOROWL + THE OSSUARY + REDNECK REDEMPTION
CENTRALE 66 - MODENA
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Howling Giant - Glass Future
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10/03/2024
( 706 letture )
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A quattro anni dall’esordio discografico sulla lunga distanza, quel The Space Between Worlds che li aveva definitivamente lanciati nel music business, tornano sulle scene gli Howling Giant, band originaria di Nashville, uno dei crocevia culturali e musicali più rilevanti negli Stati Uniti, nonché città simbolo della musica country. Una collocazione geografica di peso e prestigio che deve aver spronato i musicisti americani a dare il massimo in un ambiente che letteralmente vive e respira musica: non a caso il debutto, uscito dopo alcuni EP autoprodotti, è stato inserito dalla critica specializzata trai migliori album di heavy psych rock e stoner del 2019, catapultando gli Howling Giant tra le più promettenti giovani band della scena. Nonostante la pandemia, che ha relegato ai blocchi gli scalpitanti musicisti, la perseveranza e un’incrollabile fiducia nei propri mezzi hanno traghettato la band attraverso acque tumultuose, facendola approdare alla nuova etichetta discografica Magnetic Eye Records, animata dal desiderio di rimettersi in gioco e riconfermare quanto dimostrato nel fortunato esordio. La stessa identica formazione si è dunque ritrovata in studio di registrazione nel 2023 per dare finalmente un tanto atteso seguito a The Space Between Worlds, forti dell’aiuto ancora una volta del quarto membro non ufficiale, il polistrumentista e tecnico del suono Drew David Harakal II, sia in fase di registrazione che nelle partiture musicali di piano, synth e organo, sempre più presenti ed efficaci nell’economia del sound degli Howling Giant.
Se già con l’eccellente debutto la formazione di Nashville aveva fin da subito dimostrato quanto la definizione di stoner band fosse limitativa se non addirittura fuorviante, con il nuovo nato, Glass Future, gli Howling Giant alzano consapevolmente la posta, arricchendo ulteriormente le proprie composizioni di sfumature e colori mutuati da generi e stili della musica heavy rock anche molto diversi tra loro. Quello che colpisce fin da subito, quando ci si lascia trasportare dai nuovi brani del power trio, è come non ci sia un genere dominante a dettar legge e a confinare l’estro dei musicisti entro spazi angusti e rispettosi di crismi e regole predefinite. Le influenze sono molteplici e attraversano come un fiume in piena oltra sessant’anni di musica rock, confluendo nell’animo di tre artisti che non temono di osare. La traccia d’apertura Siren Song, dopo l’intro strumentale Hourglass, è un’autentica dichiarazione d’intenti, una tangibile dimostrazione che le sonorità di innovatori quali Mastodon e Baroness possono coesistere nel riffing cadenzato dello stoner; incontro che si ripete nella tellurica title track, scelta pure come singolo promozionale, brano irresistibile e travolgente che tinge l’orecchiabilità dell’hard rock con la veemenza dello sludge. In altri brani gli Howling Giant si allontanano ulteriormente dalle confortevoli mura dei generi di appartenenza andando ad esplorare paesaggi sonori liquidi e mutevoli di chiaro dominio psichedelico: nell’uso dell’organo e nelle sovrapposizioni vocali di Aluminium Crown entrano in scena i maestri Blue Öyster Cult, mentre in Tempest, and the Liar’s Gateway i lunghi assoli di Tom Polzine richiamano non poco gli ultimi Elder, in un percorso evolutivo che vira verso un progressive psichedelico che ha parecchi punti in comune con la band di Nick DiSavio. Progressive che riemerge tra le bordate dei riff magmatici di Sunken City, dove i cambi di tempo dettati dalla batteria di Zach Weeler e il basso di Sebastian Baltes (figlio d’arte del ben più noto Peter Baltes, colonna portante dei grandi successi degli Accept) conferiscono un andamento imprevedibile e sinuoso alla composizione. La conclusiva There’s Time Now racchiude in sé tutte le innovazioni introdotte in Glass Future, quasi a voler ribadire che la strada intrapresa dal trio di Nashville è tracciata e che difficilmente si tornerà indietro su binari già percorsi. Ancora una volta è la chitarra, sorretta magistralmente dalle note dell’organo, a condurre l’ascoltatore nelle brumose terre di Morfeo, dipingendo scenari mutevoli come un sogno ad occhi aperti. In un riuscito gioco di contrasti, la sezione ritmica si muove sottotraccia nervosa e scalpitante aggiungendo piccole schegge esplosive ad una composizione sognante, dai toni volutamente morbidi e vellutati.
Con Glass Future gli Howling Giant non solo riconfermano la qualità compositiva ed esecutiva mostrata nell’esordio, ma evolvono il proprio stile senza snaturarne la natura primigenia. Chi ha adorato i toni più irruenti e trascinanti del debutto può comunque trovare pane per i propri denti, visto il tasso incendiario di alcune composizioni. Più che ammorbidito, il sound degli Howling Giant risulta arricchito dall’apporto di arrangiamenti e soluzioni più complesse e multiformi. In questo senso i synth e l’organo sono parte integrante delle canzoni, duellando a più riprese con la chitarra e contribuendo ad ampliare enormemente lo spettro sonoro delle canzoni. Psichedelia e progressive si affacciano e convivono in simbiosi con il lato più elettrico degli Howling Giant, quello che fa capo a sludge e stoner, e l’album in generale ne trae beneficio, evitando di cadere nella ripetitività e nell’uso eccessivo dei riff, complice di rimando un songwriting sempre di alto livello. L’ascolto risulta contemporaneamente esaltante nelle parti più elettriche e distorte e stimolante nelle sezioni più complesse ed esigenti dell’album. Una maggiore complessità comporta indubbiamente un’attenzione maggiore ma di conseguenza permette alle composizioni di avere un’impressione ed un effetto più duraturi su chi ascolta. Glass Future è un album che segna una transizione, un’evoluzione dell’arte dei tre musicisti provenienti dalla Music City, mostrando che in generale la musica rock può ancora regalare soluzioni, se non nuove, per lo meno sviluppate da una prospettiva e un punto di vista diversi, una strada intrapresa prima di loro da band come Elder, Baroness, Mastodon e All Them Witches. Se la crescita mostrata in Glass Future sarà costante anche nel terzo album, gli Howling Giant potranno giocarsela ad armi pari con le succitate band, perché nonostante due buonissimi album già all’attivo, ancora non si è visto in atto tutto l’enorme potenziale di questa talentuosissima band. Il futuro della musica rock passa anche tra le mani di questo emergente trio di Nashville, chiamato ora a raccogliere una sfida tanto ardua quanto elettrizzante.
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Quest\'album è un piccolo gioiellino. La parte centrale, da Aluminium Crown a First Blood of Melchor, mette in riga un filotto invidiabile per qualità e varietà della proposta. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Hourglass 2. Siren Song 3. Aluminium Crown 4. Hawk In a Hurricane 5. First Blood of Melchor 6. Glass Future 7. Tempest, and the Liar’s Gateway 8. Sunken City 9. Juggernaut 10. There’s Time Now
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Line Up
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Tom Polzine (Voce, Chitarra) Sebastian Baltes (Basso, Voce) Zach Weeler (Batteria, Voce)
Musicisti Ospiti Drew David Harakal II (Organo, Tastiera, Sintetizzatore)
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