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27/04/24
CRASHDÏET
VHS - RETRÒ CLUB, VIA IV NOVEMBRE 13 - SCANDICCI (FI)
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Fabrizio De André - Volume I
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( 6453 letture )
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Dopo la raccolta Tutto Fabrizio De André, pubblicata dalla Karim nel 1966, il 67 consegna agli archivi il primo full-length del cantautore genovese. Volume I approfondisce con garbo i territori del folk europeo, mescolandoli ad una canzone d'autore sempre pregna di contenuti e dalle tematiche varie; De André non è, si nota compiutamente qui, solo una voce, una chitarra acustica e dei testi, ma è anche un intelligente riscopritore di musiche.
Certo, si potrebbe obiettare che l'operazione citazionistica sia un po' troppo corposa e sfacciata, ma l'approccio è dichiarato sin dall'inizio, e il risultato nobilita il procedimento. Spuntano per la prima volta le rivisitazioni di un autore fondamentale del Novecento folk, Georges Brassens (che cercheremo di trattare prossimamente): Marcia Nuziale e La Morte sono vere e proprie traduzioni di brani dello chansonnier francese, ma anche nella famosissima Bocca di Rosa l'ispirazione è evidente. Altro richiamo importante in Caro Amore (che verrà sostituita nelle ristampe successive al 1970 da La Stagione del Tuo Amore): la melodia strumentale è dell'Adagio, dal Concierto de Aranjuez di Joaquìn Rodrigo -tema del quale ricordo anche un'ottima rivisitazione a cura del chitarrista finlandese Timo Tolkki. Giusto per chiudere il gioco dei riferimenti, la melodia di Via del Campo era già stata utilizzata (con esiti meno fortunati) da Enzo Jannacci in La Mia Morosa la Va alla Fonte. Ma i brani più sentiti sono quelli che scavano nel vivo delle passioni umane: in questo senso non ci poteva essere opener migliore di Preghiera in Gennaio, dedicata all'amico Luigi Tenco, suicida nel gennaio di quell'anno. Questo brano, così come l'interessante esperimento Spiritual e Si Chiamava Gesù, è il primo di una lunghissima serie ad affrontare tematiche religiose: il rapporto dell'uomo con Dio, senza inibizioni, pregiudizi e condizionamenti, con lo sguardo disincantato di chi, ateo e "morale", cerca una coerenza che forse non c'è. La già citata Via del Campo, poi, è un viaggio nel mondo preferito da De André, quello dei "perdenti" (dei "vinti", per dirla con la letteratura), degli emarginati -di coloro che, rifiutati dalla società benpensante, la rifiutano a loro volta e vivono un microcosmo di normalità parallela. C'è spazio anche per un po' di humour, con Carlo Martello, scritta a quattro mani con l'amico Paolo Villaggio e qui proposta in una versione leggermente modificata, in cui la puttana ha uno spiccato accento bolognese -non ce ne vogliano le ragazze romagnole, per carità!
Rispetto all'esordio (che, però, era una collezione di singoli) va detto che meno brani sono passati alla memoria collettiva; quelli che l'hanno fatto (Bocca di Rosa e Via del Campo su tutti) hanno comunque lasciato un segno indelebile. Più in generale, qualche deriva centrifuga rende l'ascolto di Volume I particolarmente piacevole, ma non indimenticabile in ogni caso -detto da uno che preferisce di gran lunga il De André "adulto", artista compiuto e più vivido nell'indagare il divino e il terreno. Mezz'ora di racconti, comunque irrinunciabili nel patrimonio musicale italiano.
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E' vero Rob Fleming.. Tutti morimmo a stento me lo sono riascoltato ieri sera e ci può stare benissimo in quelle Categorie.. E' l'Idioma Italiano che "penalizza".. De Andrè ha sempre avuto una Cupezza di fondo e i suoi Testi ne sono una conferma.. Chiaro che se non vengono ascoltati/letti, è una "battaglia persa".. |
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è perchè non parla di vichinghi o cowboy solitari col whiskey alla mano |
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Bel dibattito.. Se si fosse chiamato Fab Mac Andrew magari avrebbe suonato con i Bell Witch e nessuno avrebbe obiettato.. |
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Figurati @Rob, ahah anzi repetita iuvant. Sul clericale hai ragione, è ambiguo, volevo riferirmi al dominio dello Stato della Chiesa più che al carattere che anzi, dato quel dominio, era piuttosto anti-clericale. Il nome del teologo che citi non mi è nuovo, grazie! |
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@No fun, scusami due volte. Una perché mi ero letteralmente fumato il tuo commento su Emilia e Romagna e così ho fatto una vera e propria duplicazione del tuo scritto. Mattiamola così: sul punto abbiamo la stessa visione; per contro avrei qualcosa di ridire sulla Romagna clericale. Ma non è questa la sede. La seconda è per la frase sull'Inferno. Viene attribuita al teologo Hans Urs von Balthasar il quale nega di averla detta. Altri la rinducono a John Paul Jon...pardon Giovanni Paolo II. Vabbè...
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@Rob, sì sì, quando chiedevo se quella frase fosse una citazione intendevo se De Andrè l'abbia ripresa da qualche altra parte. E hai ovviamente ragione su Tutti Morimmo a Stento (che è davvero "depressive" laddove il depressive black spesso è più "hysterical" o "bipolar" che depressive, visto che ha un cantato urlato che a volte sovrasta tutti gli strumenti). P.s. Non so se De André c'entra col metal ma di sicuro c'entra con Metallized. |
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Oh! Che poi uno si legge la recensione e avrebbe anche qualcosa da ridire. Dal voto, a mio avviso sin troppo contenuto, al commento su Carlo Martello. In particolare sul fatto che correttamente si evidenzia come l'accento della signora sia bolognese, quindi Emilia, ma quelle che potrebbero sentirsi offese sono le romagnole, quindi Romagna. Che il filosofo sia rimandato a settembre in geografia |
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La frase la si trova in Preghiera di Gennaio, senza ombra di dubbio una delle sue più belle canzoni (e praticamente del tutto sconosciuta). Sulla sua presenza o meno sul sito: è il solito discorso. Diciamo solo che a livello testuale l'album "Tutti morimmo a stento" è quanto di più "funeral doom", o "Depressive black metal" che si possa trovare in database. Ed è un capolavoro |
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"L' Inferno esiste solo per chi ne ha paura" mi pare proprio che sia una frase di De Andrè.. Capisco anch'io che parlare di Lui su un Sito Metal possa apparire singolare, però gli Artisti come Fabrizio non sono mai nel Luogo "sbagliato".. Buon fine settimana a Tutti.. |
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De Andrè... Metallized... mmm, un bel boh. |
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Buongiorno a tutti. Nella rece: "la puttana ha uno spiccato accento bolognese -non ce ne vogliano le ragazze romagnole, per carità!" Non penso, visto che Bologna è in Emilia (a meno che non si intenda che le ragazze romagnole si offendono perché vengono preferite le bolognesi ) No seriamente, il bolognese ci sta, visto che come città universitaria è da sempre piuttosto "aperta" con donne sono intraprendenti (ad es Laura Bassi, prima donna professoressa universitaria). La Romagna era all'opposto, contadina e clericale, almeno fino all'ottocento. Detto questo, quoto il buon @Lucio su Luigi Tenco. @Lele, ricorda la frase "l'inferno non esiste, e se esiste è vuoto" (non ricordo di chi è) anche se quella di De Andrè è più bella (o è una citazione anche quella?) |
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Quando ho letto in colonna sx l’anteprima del commento di LUCIO 77 “D'accordissimo con Rob Flerming.. L' inferno esiste solo per chi n…” ho pensato che adesso su Metallized si facesse pure teologia! Meno male… |
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Ma perché 78? D'accordissimo con Rob Flerming.. L' inferno esiste solo per chi ne ha paura.. Una Recensione di un Album di Luigi Tenco ci starebbe benissimo.. Forse non sarà domani, ma un bel giorno.... |
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Bellissimo album, tra i suoi migliori con Preghiera di Gennaio ancora oggi capace di sconvolgere per la sua bellezza. E poi una qualità che ancora oggi gli riconoscono in pochi: ma che voce aveva? Non ce ne sono mica tanti nel mondo con quel timbro...100 |
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oliva e martin non li conosco e poco mi importa chi siano---la cosa importante e' che DE ANDRE' se nella nostra piccola TERRA era un POETA adesso lassu' tra i cieli e' il MAESTRO di tutto l'universo,,,,,,,, |
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Jon Oliva e Tony Martin lo hanno inserito nella lista dei loro artisti preferiti! Veramente uno dei pochi italiani di cui andare orgogliosi! |
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Ma quale orgoglio italiano? Meno male che all'estero non lo conoscono...sennò passeremo come dei rammolliti!!! Up with metal!!! |
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Ma De André dal punto di vista musicale non è troppo appetitibile, le sue canzoni sono belle soprattutto per i testi favolosi, e questo sicuramente gli ha impedito di fare successo all'estero. Meglio così, è un orgoglio italiano al 100%, una di quelle poche cose delle quali ci possiamo vantare =) |
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non ma non parlavo di vendite, anzi spero che gli vadano di traverso i miliardi a questi qui che ci diffamano in tutto il mondo; mi riferivo alla ricognizione di artista di livello, come per esempio è riconosciuto Charles Aznavour. |
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Va be'... E' chiaro che Ramazzotti e Tiziano Ferro vendano di più e siano conosciuti all'estero. La loro è una proposta che non ha bisogno di essere compresa. Lo stesso non si può certo dire di Fabrizio De André, che non era solo un grandissimo musicista, ma vero poeta. |
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grandissimo disco...il pathos creato dalla chitarra di "Si Chiamava Gesù" è incredibile... |
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è pensare che all'estero siamo conosciuti per ramanzzotti e tiziano ferro |
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1
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momenti di pura poesia... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Preghiera in Gennaio 2. Marcia Nuziale 3. Spiritual 4. Si Chiamava Gesù 5. La Canzone di Barbara 6. Via del Campo 7. Caro Amore 8. Bocca di Rosa 9. La Morte 10. Carlo Martello Torna dalla Battaglia di Poitiers
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Line Up
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Fabrizio De André - Chitarra, Voce Gian Piero Reverberi - Arrangiamenti, Direzione Orchestra
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