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CORAM LETHE - Parla Mirco Borghini
24/09/2004 (4501 letture)
Fautori di un death metal melodico, la band fiorentina ha appena finito di registrare il primo full-lenght, dopo l’acclamato demo “Reminiscence”. Abbiamo incontrato Mirco Borghini, il cantante dei Coram Lethe, a cui facciamo un bel po’ di domande...

Ciao Mirco !!! Innanzitutto, Dacci qualche anticipazione sul vostro full-lenght di prossima uscita (titolo album, nº pezzi, titoli pezzi)
Dunque, il titolo dell’album non è ancora definito, dovrebbe essere una questione di pochi giorni. Preferisco lasciarvi un po’ in attesa… I pezzi nel disco saranno in tutto dieci.
La track-list è la seguente:
The Angels Fell
Shouts Of Cowards
Dying Water Walk With Us
Episode
Instinct
I, Oblivion
Hands Of Lies
Pain Therapy For A Praying Mantis
Ruling Emptiness
Sleet.
L’artwork sarà realizzato dal grande Fabio di Neon Trinity Kill Studio, già autore dei lavori di molti dischi prodotti dalla Code 666 (Konkhra, Handful of Hate) e molti altri.

 
Sarà sulla scia di “Reminiscence” o ci saranno delle novità nel vostro sound ?
Credo che da “Reminiscence” sia passato un bel po’ di tempo, sicuramente non siamo più gli stessi di allora. Le esperienze di vita accumulate nonché un bagaglio tecnico maggiore ha portato ovviamente dei cambiamenti. È chiaro che la matrice base sia la stessa, ma credo che questo disco suoni sicuramente più violento, c’è molto più dolore dentro, o forse riusciamo ad esprimerlo meglio. Le canzoni a mio avviso sono tutte più mature e curate, ed anche gli innesti di natura diversa dal metal mi sembrano inseriti in modo più naturale all’interno del contesto canzone. Comunque direi più dolore e più violenza, questo è quello che mi trasmette.

Puoi spiegare ai nostri “lettori” cos’è successo brevemente con la Rage of Achilles ?
Molto semplice. Dopo aver firmato abbimo iniziato a lavorare sull’aspetto grafico del disco; tutto stava procedendo a gonfie vele (il label manager aveva addirittura versato l’anticipo all’autore dell’artwork). Dopo un po’ la label si è accorta che non era più in grado di produrre nessun nuovo disco, pena il fallimento della stessa. Ha quindi deciso di comunicare a tutte le proprie bands il problema, liberando quest’ultime dai propri contratti con la ROA. In altre parole siamo nuovamente liberi, per ora…
 
Com’è e in che occasione è avvenuto l’ingresso nella line-up di Francesco Bargagni, e qual è stata la cosa che vi ha fatto pensare “si..lui è il chitarrista giusto per noi!!!”
Dopo aver registrato il disco ci siamo accorti che i pezzi nuovi non potevano essere arrangiati per una sola chitarra. Abbiamo deciso quindi di inserire nella line-up un secondo chitarrista. In realtà avevamo già provato più volte questa soluzione, senza però trovare mai la persona adatta. In quel momento era però diventata una cosa prioritaria. Abbiamo iniziato a contattarne moltissimi, poi alcuni di essi ci davano il numero di altri e così via… e siamo giunti ad una cerchia ristretta di tre persone. Da una valutazione globale, dove oltre alla tecnica è stato tenuto conto di moltissimi altri aspetti come l’attitudine, la passione, la strumentazione, la disponibilità ecc., è venuto fuori Francesco. Quello che ci ha fatto decidere è stato sicuramente il suo modo di “vivere” la musica: è molto passionale e sanguigno quando suona, molto “sincero” con lo strumento, oltre che puntiglioso in quello che fa… per questo ci è sembrato vicino a noi e al nostro modo di essere.

In che modo ha contribuito al songwriting del nuovo album ?
Non ha partecipato assolutamente. Abbiamo registrato l’album durante l’estate 2003, e mixato a Febbraio 2004. Quindi il songwriting del disco risale a un periodo che va dal 2002 fino alla prima metà del 2003. Francesco è entrato nella band a Dicembre dello stesso anno (2003), quindi dopo le registrazioni.
Casomai possiamo dire che sta partecipando alla stesura del prossimo album (scoop!!! ndDave). Lo sta facendo in maniera attiva al 100%, ovviamente cercando di capire la mentalità del gruppo e mettendoci del suo. Tutto questo mi pare stia facendo molto bene alla band, generando nuova linfa e contribuendo ad una piccola “evoluzione” delle songs, che sicuramente ne trarranno giovamento.

Avete collaborato con i grandi nomi della scena estrema: sia italiana che estera. C’è una data in particolare che ricordi con piacere, in cui è successo qualcosa di strano?
Ce ne sono tantissime…. Potrei citarti il concerto con i fantastici Tankard, veramente simpaticissimi nonché ottime persone. Oppure il concerto a Brindisi per l’IMA festival (con Node, Stormlord, ecc) dove c’erano impianto e palco di livello stratosferico… oppure a Bari, dove suonammo alle 3:00 di notte, con – 8° di temperatura e la neve… un freddo della madonna, anche perché a Bari di Aprile si va vestiti da estate….
Ma la data che ricordo con più piacere è quella di Verona all’Atlantide music pub, in compagnia degli Eresia (mitici!!!). Quel concerto si è svolto su un palco alto 10 cm, messo in un angolo, davanti a 80 persone sedute ai tavoli… sembrava una tragedia. Ed invece il feeling con la gente è stato stupendo, ed abbiamo finito con i tavoli ribaltati, con persone che ci chiedevano un bis che non avevamo preparato (e che abbiamo improvvisato)… ed ovviamente con i brividi per tutto il corpo… fantastico!!! Non finirò mai di ringraziare tutti quelli che erano presenti quella sera per le emozioni che ci hanno regalato!!!
 
Qualcuno di voi, ha dei progetti solisti in cantiere oppure siete impegnati nei CL al 100% ?
Giacomo (bass) si diletta con più gruppi, lontani dal metal. Fa qualche serata in giro (e ovviamente guadagna più di noi), ma non credo che abbiano registrato qualcosa. Francesco (guitar) ha la sua band di origine, gli Hellwrath, con i quali ha realizzato due demo e continua a suonare un ottimo death metal, più un progetto solista stile brutal, denominato Impherya. Francesco (drum) ha suonato per un po’ con una band black metal, ma non so dirti se e come proseguirà il progetto. Io e Leonardo suoniamo solo con i Coram Lethe.

Se non sbaglio hai fatto parte dei grandi Lachryma Christi. Rimpiangi qualcosa di quei tempi, c’è qualcosa che rifaresti o cancelleresti di quei momenti ?
In realtà sono uscito dalla band prima che registrassero il loro demo. Il vero ex-membro dei LC è il nostro batterista Francesco, che ci ha militato fino al loro scioglimento. Non c’è niente che non rifarei, avevamo solo vedute musicali diverse, e quindi decisi di togliere il disturbo. Tutto qui. La cosa mi fece male certo, credevo molto nella band, ma non c’erano altre soluzioni. Forse ho un unico rimpianto: a quei tempi avevo iniziato facendo voce e chitarra, e la delusione per come andarono le cose mi portò ad accantonare l’approfondimento della parte chitarra, della quale adesso non posso che definirmi uno “strimpellatore”… questo mi dispiace molto, anche perché il poco tempo che ho a disposizione adesso non mi permette di rimediare.

 Un consiglio a chi come te canta in un gruppo estremo. Qualche dritta tecnica!
Guarda, tecnicamente non mi sento di insegnare niente a nessuno, casomai dovrei imparare io tantissimo. L’unica cosa che posso dire è di mettere passione in quello che si fa, cercando di non cantare “freddi”. Poi credo sia importante essere sinceri, chi ti ascolta lo sente. Se poi vogliamo entrare un po’ nello specifico, io ho una fissazione: più che la voce (che ognuno ha la propria e ci si può far poco) credo che le metriche siano importanti. Ritengo fondamentale curarle, e non cantare a casaccio tanto per riempire il riff. Ecco, questo è l’unico consiglio che mi sento di dare, non da esperto, ma da vero e proprio fan … una bella metrica mi emoziona, tutto qui!

Ok, l’intervista è finita. Ora puoi lanciare qualunque messaggio ai nostri lettori.
Intanto ti ringrazio per l’intervista. Poi voglio salutare tutti quelli che stanno leggendo, invitandoli a seguirci sul sito ufficiale della band all’indirizzo http://www.coramlethe.com oppure a contattarci all’e-mail info@coramlethe.com. Teneteci d’occhio, ci saranno presto delle novità. I Coram Lethe stanno tornando, più forti di prima!!!




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