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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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DOMINE - Lo studio report
24/05/06 (4370 letture)
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Quest’oggi ci troviamo negli studi del Jungle Sound Station di Milano per ascoltare in anteprima quattro brani tratti da “Ancient Spirit Rising”, quinto album dei Domine. “The Messenger”, che sarà l’opener, è il classico pezzo della band: inizia con un coro bello potente e va avanti in modo martellante per i suoi sei minuti. Lo stesso si può dire di “Tempest Calling”, altro pezzo tirato in stile Domine, uno di quelli destinati a diventare un vero e proprio inno da cantare a squarciagola durante i concerti, si tratta di un epic / power energico con un ritornello che rimane in testa già ai primi ascolti, bei riff di chitarra ed una batteria devastante, a mio parere il brano migliore tra i quattro proposti oggi.
Ma le novità si trovano nelle altre due canzoni, che possono essere considerate delle mini suite (di otto / nove minuti): “Lady Of Shallot” ha un inizio molto rilassato e sognante, poi una parte stile Hard Rock, un coro di quelli ai quali i nostri ci hanno abituati, per poi finire con il rumore di una barca in mezzo all’acqua…
“Ancient Spirit Rising”, il pezzo che dà il titolo all’album, è molto interessante con una parte acustica ed una voce femminile.
L’impressione generale è di una produzione ancora una volta impeccabile e di un gruppo sempre molto compatto che riesce a rimaner fedele al proprio stile senza correr il rischio di diventare una caricatura di sé stesso (cosa che, purtroppo, accade ad altri gruppi dello stesso “filone”) e riuscendo, almeno in parte, a reinventarsi di volta in volta. Nota conclusiva e probabilmente superflua: Morby, come al solito, è “oltre”…
Dopo l’ascolto arriva il momento dell’intervista, con i simpatici e disponibili Enrico Paoli (chitarra) e Riccardo Iacono (tastiere).
- Ciao, per iniziare volete presentarci un po’ il nuovo album?
ENRICO: Certo… Dunque l'album si chiama "Ancient Spirit Rising" ed è il quinto album dei Domine… E' stato un album molto lungo da scrivere perché viene dopo "Emperor Of The Black Runes" che per noi è stato un album molto importante...
RICCARDO: Parecchio impegnativo…
ENRICO: E che ci è piaciuto parecchio... Per cui questo è stato ancora più impegnativo..
RICCARDO: E’ la naturale evoluzione dell'album precedente con inserti armonici, ritmici e melodici a noi nuovi…
ENRICO: Sì, diciamo che l'idea era quella di fare un album che fosse un passo avanti rispetto agli altri, che poi è un po' quello che cercano di fare tutti i gruppi, però nello stesso tempo abbiamo voluto mantenere il nostro stile aggiungendo cose nuove, come del resto cerchiamo di fare in ogni album… Quindi probabilmente ci sono cose molto diverse rispetto al primo perché, anche facendo un piccolo passo avanti ogni volta, arrivando al quinto disco vi sono grosse differenze…
- Se ho capito bene quindi le registrazioni sono terminate?
ENRICO: Sì adesso l’album è completamente finito, è stato masterizzato la scorsa settimana ed è proprio definitivo insomma… A proposito dei quattro brani che hai potuto ascoltare in anteprima diciamo che due sono molto Domine, ovvero epic / power molto potente ed evocativo, mentre gli altri due sono tra i più lunghi ed elaborati del disco, con vari inserti che vanno da elementi di musica celtica ad altri più progressive, con momenti addirittura Hard Rock…
RICCARDO: Quasi Rock and Roll.
ENRICO: Abbiamo voluto inserire elementi influenzati dalle cose che ci piacciono…
Alcune persone vicine al gruppo sono rimaste abbastanza stupite dall’ascolto dell’album… Perché chiaramente ci sono brani che si aspettano un po' tutti per i quali ti dicono "classico pezzo dei Domine" ed altri che gli ricordano gli anni ’70, per cui rimangono sorpresi…
RICCARDO: Sì, in altri pezzi addirittura ci sono delle "grindate", inserti per noi completamente nuovi…
ENRICO: Diciamo che nell'insieme è comunque un disco dei Domine, ma non è la classica cosa fatta con lo stampino…
RICCARDO: E’ un disco dei Domine nel 2006... O nel 1972, a seconda dei brani... Si fa una media e ne viene fuori un disco dell'84 e siamo tutti contenti... E viva l'Heavy Metal! (risate generali, n. d. a.)
- Avete già fissato una data di uscita?
ENRICO: Dunque, l'idea è che dovrebbe uscire a metà ottobre, però siamo ancora ad una fase iniziale di produzione, quella dopo la registrazione dell'album, quindi c'è ancora tutto il lavoro di copertina e, soprattutto a livello contrattuale, per le licenze estere... Perché di solito i nostri album escono anche in Giappone, Stati Uniti, Sud America e Russia, per cui bisogna vedere come si muove questa cosa… Però diciamo che l'idea è di farlo uscire più o meno ad ottobre…
- A proposito della copertina: seguirà lo stile delle precedenti?
RICCARDO: Bene, così lo scopro anch'io! (risate, n. d. a.)
ENRICO: Mah diciamo che l'idea è di fare una cosa un po' più pittorica ed un po' meno fantasy rispetto al passato… Quest’idea viene dal fatto che l'album, sia come grafiche che come liriche, è molto influenzato dall'arte vittoriana in generale... Per esempio "The lady of Shallot" è ispirata al quadro del solito nome di William Waterhouse, un artista vittoriano preraffaellita... Però ci stiamo ancora lavorando perché la prima bozza non andava bene…
- Quindi avete abbandonato Elric?
ENRICO: Non proprio... Elric ci sarà ma in una forma più insolita..
- Enrico, per quanto riguarda le liriche te ne sei occupato tu anche questa volta?
ENRICO: Sì… (fa una faccia strana, n. d. a.)
- Non ti vedo molto entusiasta... Come mai?
ENRICO: No... E' che il lavoro è stato faticoso stavolta perché l'idea, anche a livello di liriche, era quella di cambiare un pochino, per cui è un album molto molto meno influenzato dalla letteratura fantasy… Però con temi molto epici… Fatti reali di vita trasportati in modo molto epico e romantico (nel senso letterario del termine)… Abbiamo voluto lasciare fuori tutti i clichè come spade, draghi, mostri, ecc…
Questo disco è un po' un movimento diverso… Non è questione di voler rinnegare il passato, è soltanto il fatto che abbiamo fatto quattro album in quel modo, ora facciamo un'altra cosa e poi vedremo…
Per quanto riguarda Elric c'è solo un riferimento, anche abbastanza velato, in un brano…
- Tempo fa diceste di voler raccogliere bonus track e registrazioni live.. Quel progetto esiste ancora o è stato accantonato?
ENRICO: Diciamo che è un progetto sempre in ballo... Il fatto è che quando cominci a fare un album nuovo, almeno per quanto mi riguarda, ti ritrovi in un processo abbastanza complesso, che ti prende molte energie... Quindi ogni tanto metti lì l'idea di far qualche uscita alternativa che non sia l'album vero e proprio, ma alla fine ti ritrovi risucchiato nel vortice dell'album, che ti prende al 100 %, e rimandi…
Perché in effetti un po' di bonus track ci sono: anche per quest'album, ad esempio, abbiamo registrato una cover di "Too Scared To Run" degli Uriah Heep, tratta da "Abominog" dell'81… Quindi cominciamo ad avere un po' di pezzi che non si trovano, perlomeno nelle edizioni europee... Poi abbiamo anche delle riprese live del nostro primo Gods Of Metal (2000) fatte da Videomusic ed una registrazione fatta da noi a quello del 2004…
RICCARDO: Poi abbiamo la registrazione del supporto ai Judas Priest…
ENRICO: Insomma abbiamo un sacco di cose che ci piacerebbe far uscire con un DVD bonus… Perché un DVD vero e proprio, quando ti scontri con le uscite di grosse band, se non puoi permetterti una produzione costosa e di un certo livello, diventa una cosa troppo amatoriale… Quindi per noi che la stragrande maggioranza delle volte suoniamo nei club, o comunque in ambienti piccoli, sarebbe un po' difficile da realizzare in modo strettamente professionale… Quindi per ora diciamo che il materiale ci sarebbe.. Vedremo..
RICCARDO: Il tempo ci schiarirà le idee...
- Quindi per ora non si parla nemmeno di far uscire un live vero e proprio?
RICCARDO: Guarda noi abbiamo un master con la registrazione di tre concerti dell'Italian Attack del 2002... Furono tre concerti suonati insieme a Labyrinth, White Skull, Centurion, Novembre e Skylard...
ENRICO: I Labyrinth stavano registrando un album live che poi non hanno mai fatto uscire (neanche loro) e il loro fonico è il fratello di Morby per cui, già che c'era la strumentazione, registrammo questi tre concerti per poi eventualmente utilizzarli come bonus track… Alla fine non li abbiam mai usati.. Però sono lì… Prima o poi…
- Una curiosità: è vero che è stato Rob Halford a volervi per aprire la data italiana dei Judas Priest?
ENRICO: Diciamo che non è andata proprio così… Questa è un po' una leggenda, però ci piacerebbe, si potrebbe adottare questa cosa qui…
Quello che so io è che avevano bisogno di un supporter in Italia perché saltarono all'ultimo i Paradise Lost perché il chitarrista ebbe un'operazione chirurgica; il supporto delle date europee erano gli Scorpions che però non venivano in Italia, per cui fu richiesto di mandargli due brani di una band italiana da ascoltare e loro approvarono… Questo è quello che so... Penso che il fatto fosse soprattutto quello di volere un gruppo abbastanza professionale, perché in effetti il bello del concerto con i Judas Priest è stato che avevano una produzione di una professionalità che vedi veramente pochissime volte, a volte nemmeno in festival prestigiosi riesci a trovare una produzione a quel livello, ed avevano degli addetti ai lavori con grandissima professionalità e rispetto nei nostri confronti… Quando andammo via stavano smontando il palco e ci ringraziarono di aver partecipato… "Ma grazie a voi, cavolo!"… Lo stage manager si è messo a fare le foto stupide con noi… Abbiamo avuto il pollice alzato da KK dal palco.. Poi sai se Halford in persona abbia ascoltato i Domine non lo so… E' vero un altro aneddoto però: quando abbiamo aperto per i Dream Theater, ci è stato detto che, mentre suonavamo, Portnoy è uscito dai camerini per sentire chi erano ed il giorno dopo dicevano “The loudest singer in the world!", perché avevano sentito gli urli di Morby…
RICCARDO: E non credo fosse una questione di acustica.. Era proprio Morby! Noi stessi rimaniamo stupiti tutte le volte in sala prove e ci chiediamo da dove respira! (risate, n. d. a.)
- Domanda a bruciapelo: cosa ne pensate della scena metal italiana?
RICCARDO: Oddio.. Questa domanda é compromettente…
- Ricordatevi che sto registrando!
RICCARDO: Sì sì lo vedo… Voglio il mio avvocato!
ENRICO: La scena italiana è sempre una questione di amore e odio… Gruppi validi ce ne sono sicuramente, però l'insieme della cosa a volte è veramente poco entusiasmante… Ma non tanto per la qualità dei gruppi perché di validi ce ne sono… Ad esempio personalmente penso che i Vision Divine siano un gruppo valido…
RICCARDO: I White Skull...
ENRICO: Poi a me piacciono i Doomsword, i Lacuna Coil…
RICCARDO: I Rhapsody li diamo per scontati, se li vogliamo considerare italiani!
- Sì ma c’è pur sempre chi li critica…
ENRICO: Certo ma io parlo di qualità... A volte leggo che Rhapsody o Lacuna Coil vengono, tra virgolette, contestati però è indubbio che la qualità è di gran lunga superiore rispetto a quasi tutti i gruppi italiani... Hanno una qualità che va al di sopra dei gusti personali perché quello che fanno è veramente di livello internazionale ed alto… Per cui meritano rispetto… Poi la scena italiana è un po' particolare nel senso che è talmente ristretta per cui spesso e volentieri ti ritrovi che i tuoi sforzi non vengono ricompensati con altrettante cose che meriteresti, sia dal punto di vista tecnico quando suoni, sia per quanto riguarda le vendite o l'attenzione… Nonostante tutto ci son ragazzi che per anni e anni si sbattono e vanno avanti…
RICCARDO: Quelli sono i true believers!
ENRICO: E questa è una cosa veramente intoccabile, non puoi che parlarne bene insomma…
- Cosa ne pensate dei festival? Vi piace suonarci?
ENRICO: I festival quando sono organizzati bene sono bellissimi…
RICCARDO: Ad esempio, Wacken era organizzato divinamente…
ENRICO: Sì… Quelli che ti dicono che non è bello suonare ai festival è perché non hanno mai suonato ai festival secondo me! (risate, n. d. a.) Perché quando ti ritrovi all'Heineken davanti a 40.000 persone… Certo se ti tirano la roba non è bello, però se ti battono tutti le mani è stupendo! Però è anche vero che suonare nel club con i ragazzi vicini, che sono lì proprio per noi, è divertente…
RICCARDO: E’ un'emozione diversa...
ENRICO: Sì, è proprio diversa come situazione… Spesso nei club ci son 40 gradi…
RICCARDO: E noi ci presentiamo puntualmente vestiti di pelle, con i pantaloni neri… calzamaglie…
ENRICO: Per cui insomma diciamo che c'è un'atmosfera diversa… Però quando sei al festival con l'impianto della madonna, con lo stage manager che ti tratta da essere umano e che è lì che lavora per te…
RICCARDO: Che non fa distinzione tra i gruppi…
ENRICO: E che quando finisci ti dice “grandi, siete stati bravi, avete lavorato bene, grazie per la collaborazione” è un altro vivere…
- Com’è l’accoglienza all’estero?
ENRICO: Diciamo che ci sono delle nazioni in cui siamo abbastanza rispettati… Che poi sono quelle in cui ci sono più fan dell'Heavy Metal classico… Perché di base chi conosce l'Heavy Metal di un certo genere conosce anche i Domine… Siamo abbastanza conosciuti in Germania, Grecia, Spagna... L'ultimo album è andato bene in Giappone... “Dragonlord” ha avuto un certo riscontro anche negli Stati Uniti perché fu pubblicato da Metal Blade... Però si parla sempre di una cosa a livello underground, siamo conosciuti un po' come una sorta di cult band, anche se non è una cosa che mi piace tantissimo… Cioè, magari come attitudine mi piace anche, però uno dovrebbe sempre essere un po' di più perché forse la dicitura di cult band a volte implica anche connotazioni negative: quando parli di cult band parli anche del gruppo che registra dischi a caso, ha il cantante stonato…
RICCARDO: O che fa lo stesso disco per venti volte… Poi se cambi non sei più "true metal"… Allora va bene: noi cambiamo apposta! (risate, n. d. a.)
ENRICO: Quindi ci sono un po' le nazioni bastione dell'Heavy Metal che conoscono anche i Domine ma non è che siamo un gruppo ad un livello poi così alto.. Comunque abbiamo fatto Wacken, un tour europeo nel 2000, abbiam suonato un paio di volte in Grecia.. Insomma un po' di movimento c'è stato..
- In Giappone non avete mai suonato?
RICCARDO: Non ancora…
ENRICO: Ci piacerebbe… Ma il Gippone è lontano… Se vendi tantissimo puoi andare a fare dei concerti seri, altrimenti, puoi andare lo stesso, muovendoti con un po' di conoscenze e di situazioni locali piccole, però magari con tutto a tue spese… Per arrivar a fare un tour serio in Giappone devi vendere ad un livello veramente buono e noi non ci siamo... E' un po' passata la cosa del gruppo che è sconosciuto da tutte le parti all'infuori del Giappone..
- Per quanto riguarda la “questione internet” invece come vi ponete?
ENRICO: Oddio...
RICCARDO: Allora, se si inizia a parlare di internet non si smette più per due ore… Smettetela di scaricare dischi gratis, maledetti! (risate, n. d. a.) Questo va detto... O perlomeno scaricatene pochi, non sempre…
ENRICO: Sennò scaricateli per ascoltarli e comprate quello che vi piace… Non comprate a scatola chiusa per evitare di prendere pacchi... Sostenete specialmente i gruppi più piccoli, altrimenti saremo condannati ad ascoltare sempre soltanto i dischi di Ramazzotti, Madonna e Britney Spears...
- Ok, grazie per la disponibilità, lascio a voi la parola per i classici “saluti finali”…
ENRICO: Il messaggio finale… Grazie a tutti! Peace and love.. and Rock and Roll!
RICCARDO: E' veramente thrash questo finale...
ENRICO: E' thrash "a palla"!
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7
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Io adoro i Domine!! Sono il mio gruppo preferito,sono veramente i migliori.L'unica volta che potevo vederli dal vivo al temporock mi si è fuso il motore a metà strada,ho cacciato giusto un paio di bestemmie!!! |
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6
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Sono un bel gruppo. Morby mi piace come cantante e sembra che sia anche simpatico. |
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Ma ha detto davvero Gippone, o era Giappone? |
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non vedo l'ora di avere tra le mani il nuovo dei Domine, sono il miglior gruppo Heavy Metal italiano. |
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3
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mi associo a Thomas, veramente divertente! Complimenti. |
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2
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Buono anche per me e benvenuta tra noi |
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1
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Bell'articolo, molto piacevole. Mi resta però il dubbio se i saluti finali fossero Thrash o Trash  |
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