|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
CANNIBAL CORPSE + REVOCATION - New Age Club, Roncade (TV), 25/11/2014
02/12/2014 (2749 letture)
|
A pochi giorni dalla serata leggera in compagnia dei Lacuna Coil, il palco del New Age si tinge di rosso, ospitando una delle due date italiane dei Cannibal Corpse. Ad accompagnarli, a differenza di tutte le date estere dell'A Skeletal Domain Tour, i soli Revocation. Ad un giorno dal concerto è infatti saltata la partecipazione alle date italiane degli Aeon, per motivi di natura politica non meglio specificati. Poco male, le premesse per un'ottima serata non vengono intaccate da questa defezione e, dopo una giornata passata a lavorare, non c'è niente di meglio di un buon truculento live per rilassarsi, a maggior ragione se ospitato da un locale che negli anni è diventato il punto di riferimento per gli eventi metal, specie ora che le band stanno abbandonando le location più ampie in favore dei più piccoli club. Giusto il tempo di arrivare al locale, con un discreto margine di anticipo onde evitare code, che constatiamo come la puntualità nell'orario di inizio degli eventi cominci ad essere un tema a cui l'organizzazione del New Age dedica una certa attenzione. Un aspetto che, a maggior ragione durante un evento infrasettimanale, consente alle persone di partecipare con la sicurezza di poter rientrare a casa ad un orario ragionevole, senza rinunciare a vedere le esibizioni dei propri beniamini. Anche e soprattutto questo, e non solo fare attenzione ai prezzi e all'offerta del bar, è aver cura dei propri clienti.
REVOCATION Nonostante i quattro bostoniani salgano sul palco con una ventina di minuti di anticipo rispetto all'orario annunciato (il concerto sarebbe infatti dovuto iniziare alle 21.10), Dave Davidson e soci riescono a trovare una nutrita schiera di persone ad attenderli in prima fila, segno che il nome dei Revocation comincia a diffondersi anche al di fuori degli appassionati del genere e che la miscela messa in piedi dagli americani ha le carte giuste per rimanere impressa. Volendo inquadrarne lo stile, i Revocation propongono un thrash/death dall'elevato tasso tecnico, arricchito da riff particolari e da elementi estranei al genere (vedasi Invidious dal riffing al limite del country). Questi emergono in particolare nei fraseggi del frontman, che non fa mistero del proprio background jazz e di saper spaziare anche al di fuori dai canoni puramente metal con assoli in cui perizia e gusto vanno a braccetto. Lo show attacca con la massiccia The Hive, pescata dal penultimo Revocation, che mette subito in chiaro come i quattro americani siano un carro armato on stage: i musicisti sono dei professionisti ed i suoni sono bilanciati e nitidi, in particolare la sezione ritmica riesce ad emergere e ad impattare (Brett Bamberger sgancia dei drop di basso memorabili) senza sfociare nel classico senso di ovattato causato da un eccesso di basse frequenze. Mentre Davidson si concentra sul cantato, ai lati Dan Gargiulo e Brett Bamberger tengono la scena muovendosi e facendo headbanging, ma il vocalist riesce comunque a conquistare la simpatia del pubblico con le proprie espressioni. Come se non bastasse, invocando un coro al suono di un bestemmione il barbuto conquista definitivamente l'audience. Si prosegue con una coppia di titletrack dalla recente discografia della band prima che venga annunciata Dismantle The Dictator, pezzo che scatena il pogo tra i presenti. Un nuovo momento di ilarità nella pausa tra un pezzo e l'altro, quando Davidson indossa una camicia hawaiana per accordare la chitarra, per poi toglierla immediatamente. È sbalorditivo vedere un uomo capace di passare dalla grande concentrazione dell'esecuzione alla cazzoneria più totale con questa facilità, ma la semplicità con cui la band si pone verso il pubblico contribuisce decisamente alla riuscita dello show. Trova nuovamente spazio Deathless verso le battute finali, con la massiccia Madness Opus, prima che i Revocation prendano congedo salutando con No Funeral. Pur non avendo troppo tempo a disposizione, i Nostri mettono in piedi uno show davvero piacevole e potente, conquistando i presenti. La dimostrazione che si può suonare tritaossa senza dover per forza scomodare riff in circolazione da qualche decennio e usando riff poco ortodossi, anche in un genere come il thrash.
SETLIST REVOCATION: 1. The Hive 2. Teratogenesis 3. Deathless 4. Invidious 5. Dismantle The Dictator 6. Fracked 7. Unattained 8. Madness Opus 9. No Funeral
CANNIBAL CORPSE Prima che i deathster salgano sul palco un cartello in zona mixer attira la mia attenzione, sono le indicazioni sulle luci per l'esibizione: nessuna luce impulsata, niente luci in movimento, niente nebbia. Static light scene. Solo luci del colore del sangue. L'unica risata dell'ora abbondante in compagnia dei cannibali viene strappata dal loro roadie, che fa il check del microfono con un filtro vocale che ne alza il timbro come se fosse in un cartone animato. Finalmente arriva il momento che la sala, oramai riempitasi di spettatori, sta aspettando con trepidazione: i Cannibal Corpse salgono sul palco e snocciolano uno dietro l'altro tre pezzi di The Bleeding. Plumbei. Monolitici. Un tank che non intende fermarsi finché non rimarranno che resti sanguinolenti sul terreno. Come da aspettative George Fisher non si lascia andare a fronzoli e sciocchezze, niente parole tra un brano e l'altro se non il necessario, giusto il titolo, preferendo concentrarsi sullo show da proporre ai propri fan e sulla resa sonora, a scapito di tutto quello che rappresenta l'aspetto scenico. E, con un energumeno che si scatena in un headbanging ad ogni passaggio non cantato come frontman, la band non ha bisogno di altro. La risposta dell'audience è molto positiva: non solo si scatena il pogo, ma diversi audaci tentano un crowdsurfing che sfiora il ridicolo in un locale delle dimensioni del New Age, eppure nemmeno la solerzia della security riesce a smorzare l'entusiasmo dei presenti. Si prosegue con una tripletta dall'ultima fatica A Skeletal Domain: la groovy Kill or Become, la schizoide Sadistic Embodiment e la pachidermica Icepick Lobotomy stordiscono, stendono e massacrano. Come se non bastasse il trattamento, i Cannibal Corpse ci passano sopra con il rullo asfaltatore, si ribassano le accordature e le atmosfere si fanno sulfuree pescando una coppia di brani da Torture. Double the gun, double the fun. Lo show continua pescando diversi classici dalla discografia dei floridiani: The Wretched Spawn con i suoi armonici psicotici, l'orripilante I Cum Blood, la tellurica Make Them Suffer, senza conoscere cali né da parte della band (a partire da Fisher, che continua nella propria esibizione a rotta di collo) né dall'entusiasmo dei presenti, che Quando arriva il momento di annunciare l'ultimo brano, un boato si scatena in sala, passando dall'espressione di disappunto ad un coro: Hammer! Hammer! Hammer!. La risposta dei cinque non si fa attendere, ecco Hammer Smashed Face ed il pubblico va in delirio, tirando fuori le ultime energie per un pogo che coinvolge una grossa fetta della sala. A sorpresa i cannibali tirano fuori un ultimo coniglio (rigorosamente morto!) dal cilindro e danno il colpo di grazia ai propri fan con Devoured By Vermin. Se vi foste mai chiesti -e, dite la verità, lo avrete fatto almeno una volta nella vostra vita!- il motivo delle dimensioni abnormi del collo di George Fisher...andate a vedere un live dei Cannibal Corpse e ne capirete le ragioni. E vi sfido a non scuotere la testa a tempo con il gigante lungocrinito. Annichilenti.
SETLIST CANNIBAL CORPSE: 1. Staring Through the Eyes of the Dead 2. Fucked With a Knife 3. Stripped, Raped and Strangled 4. Kill or Become 5. Sadistic Embodiment 6. Icepick Lobotomy 7. Scourge of Iron 8. Demented Aggression 9. Evisceration Plague 10. Dormant Bodies Bursting 11. Addicted to Vaginal Skin 12. The Wretched Spawn 13. Pounded into Dust 14. I Cum Blood 15. Disposal of the Body 16. Make Them Suffer 17. A Skull Full of Maggots 18. Hammer Smashed Face 19. Devoured by Vermin
Tutte le foto a cura di Vincenzo Cappelleri “Viç”
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
9
|
'Azz! Davvero? Per quanto possa servire a poco avete segnalato la cosa alla direzione del locale? |
|
|
|
|
|
|
8
|
Grande concerto, purtroppo c'era un maledetto figlio di puttana che all' inizio dello show dei cannibal sfruttava il pogo per rubare i portafogli dalle tasche, tirava fuori i soldi e quello che rimaneva lo lanciava per terra. Ne abbiamo trovati 3 nel giro di pochi minuti. State attenti ragazzi... |
|
|
|
|
|
|
7
|
@Lambruscore: aaaaahh!!! Ma allora dici che è per quello che all'improvviso sono diventato biondo???  |
|
|
|
|
|
|
6
|
l ultima volta che li ho visti è stato nel 2000 insieme ai deicide.... non mi avevano convinto come sono ora? |
|
|
|
|
|
|
5
|
Vic, sei sicuro che non fossero le sue alitate agliate??? |
|
|
|
|
|
|
4
|
Fisher è sempre bestiale e i Cannibal dal vivo sono una garanzia, rosico per essermeli persi questa volta, anche per la scaletta killer. |
|
|
|
|
|
|
3
|
A un certo punto mi trovavo a circa due metri da lui... mi pareva di avere un ventilatore puntato addosso da quanto muoveva l'aria coi capelli! O.o |
|
|
|
|
|
|
2
|
hai perfettamente ragione gio.. la prima volta che li vidi mi chiesi se fosse umano... solo dopo capii che era proprioooooo per quel motivo li... li ho persi cause lavorative ma la prossima volta proverò a non mancare. spiace per gli aeon che dal vivo dovrebbero essere molto validi, bizzarie politiche probabilmente... |
|
|
|
|
|
|
1
|
li ho visti anche io alla data slovena di Nova Gorica, dico solo che il trittico finale era qualcosa come I cum blood, skull full of maggots ed ovviamente Hammered smashed face! e le foto migliori che ho fatto erano pure in mezzo al pogo concerto stupendo e serata memorabile, a parte un pochino i suoni (w i tappi ). Anche i Revocation mi son piaciuti, un po' penalizzati dal suono quando li ho sentiti, ma ottima apertura per i Cannibal. |
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|