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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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NO HAY BANDA TRIO - Parla la band
01/04/2007 (2999 letture)
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Siamo giunti ampiamente al termine della lunga pausa estiva, ed è spesso in questo periodo che molte delle band tendono a riaffacciarsi sul mercato, mettendo a disposizione del pubblico nuovi prodotti, sfruttando l’inizio di una nuova “stagione discografica” ed essendo il periodo precedente tradizionalmente destinato ai grossi eventi live o, in alcuni casi, alla composizione di nuovo materiale. La band con cui abbiamo fatto la “chiacchierata” di oggi è “atipica” per definizione, trattandosi di un combo che ha chiaramente posto la composizione di materiale originale tra i suoi propositi più evidenti, e che ha fatto fin da subito scelte stilistiche orientate alla sperimentazione ed all’innovazione, sacrificando di buon grado l’obiettivo di una fruibilità immediata da parte del pubblico “generico”. Stiamo parlando dei No Hay Banda (trio), band capitolina in cui militano tre musicisti di estrazione ed esperienze parzialmente differenti, ma evidentemente accomunati da un particolare “sentire” condiviso, che poi risulta palesemente testimoniato da un approccio alla composizione ed all’esecuzione molto riconoscibile e spesso spiazzante, capace di rendere la band, già dopo i soli primi mesi di attività, una delle realtà di maggiore interesse sulla scena indipendente capitolina.
[.ilsegugio.] : Buonasera ragazzi e benvenuti su MetallizeD.it, come vanno le cose?
[Fabio] : Abbastanza bene, siamo qui alla Locanda per un concerto, che si svolge nell’ambito di Enzimi, c’è una bella atmosfera e ci auguriamo di poter dare vita ad uno show divertente e stimolante.
[.ilsegugio.] : Per forza di cose dovremo cominciare con un minimo di presentazioni ai nostri lettori.
[Emanuele] : Eheh buonasera a tutti! siamo chitarrista/bassista e batterista dei Nohaybandatrio, una band romana composta da tre elementi, con noi suona anche Marcello Allulli che ci sta raggiungendo in questi minuti e che nella band suona il sassofono.
[.ilsegugio.] : Per chi non ne avesse mai sentito parlare, M. Allulli è uno dei sassofonisti jazz più apprezzati qui a Roma, è attivo come musicista da molti anni ed è stato protagonista in molte band, spaziando dagli standard, alla musica contemporanea ed anche al noise ed alla musica elettronica. Ha inoltre collaborato con gli Inferno alla realizzazione di una traccia del loro CD di esordio.
[Fabio] : Si, Marcello è quello che si definirebbe “un musicista di carriera” ha suonato un po’ di tutto in questi anni, ed ha iniziato a collaborare con noi un po’ di tempo fa, dopo aver ascoltato del materiale che io ed Emanuele avevamo inciso agli HombreLobo, riarrangiando in due con chitarra, basso e batteria dei vecchi pezzi che avevo composto con le tastiere, alcuni di essi anche diversi anni prima.
[.ilsegugio.] : In che modo è nata la collaborazione?
[Emanuele]: All’inizio non sapevamo di preciso che cosa avremmo fatto con quelle session, Fabio conosceva Marcello e gli ha fatto sentire il materiale, anche per un parere, e a lui è piaciuto molto. Abbiamo iniziato a lavorarci su e dopo un periodo di prove insieme, abbiamo pensato di registrare un primo Promo (inedito) di quattro brani, e poi il full-lenght di dieci tracce Tsuzuku che in realtà sarebbe pronto da circa un anno, ma sta uscendo proprio in questi giorni ad opera di Zone Di Musica, una buona etichetta indipendente romana. Abbiamo incominciato a suonare dal vivo, all’inizio solo a Roma, ma ora con l’uscita del disco, contiamo di poter proporre i live con maggiore continuità.
[.ilsegugio.] : La vostra band ha da subito riscosso molta curiosità tra i musicisti dell’underground romano, certamente in parte per la fama acquisita sulla scena nei vostri altri progetti musicali, ed in particolare per la militanza di Fabio “Reeks” in una delle band più apprezzate della scena, come gli Inferno, in parte per il forte impatto visivo e l’originalità davvero notevole della proposta.
[Fabio] : Credo che anche il fatto di essere stati definiti un gruppo “jazz-core” abbia avuto il suo peso, specie sull’“onda lunga” del successo di una grande band romana come gli Zu, che sono una delle poche realtà musicali “avanzate” di questa scena ad aver riscosso un certo successo anche presso il pubblico estero.
[.ilsegugio.] : Eppure credo che converrai con me se sottolineo le differenze innegabili che vi separano dagli Zu in termini di sound e strutture compositive:
[Emanuele] : Infatti. Credo che associare i Nohaybandatrio agli Zu abbia senso solo da alcuni punti di vista, ed anche parlare di jazz-core per il nostro trio sia corretto fino ad un certo punto, anche se certamente conosciamo ed apprezziamo quel tipo di musica. [Fabio] In questo riveste una grossa importanza il fatto che buona parte della musica sia stata composta sulle tastiere; sia io che Emanuele abbiamo suonato il piano da ragazzi, ed io poi ho continuato con le tastiere e l’elettronica, questo forse si riflette nella composizione, in cui una base melodica abbastanza marcata fa da struttura portante anche alle divagazioni più noise o H.C. che comunque sono presenti.
[.ilsegugio.] : Parliamo degli strumenti che utilizzate.
[Emanuele] : Io suono la batteria con un set abbastanza semplice, mi piace che nel modo di suonare rientrino un po’ tutte le influenze che ho avuto, ho suonato anche in band molto diverse da questa come i Flu (H.C.), ho altri progetti in corso come Micecars (in uscita con Home Sleep a Novembre) o Juggernaut. L’unica particolarità, a livello di strumento, è che suono alcune “custom percussions” tra cui una tipica vaschetta di metallo da sala operatoria (risate). [Fabio] Io suono chitarra e basso, stesi in orizzontale su rack per tastiere. In genere con la sinistra suono il basso e con la destra la chitarra, ma in alcuni pezzi posso variare. Accordo gli strumenti in modo da poterli suonare un po’ come se fossero tastiere. Anche in questo si riflette l’origine di questa musica probabilmente. Marcello suona il sax, sia come strumento “solista” sia come “rumorista” quando ci sono dei cambi di atmosfera. Il tutto è integrato da alcune proiezioni video, che riguardano animazioni ed immagini preparate da me appositamente per gli show. cerchiamo di rendere i concerti un’esperienza multisensoriale! (matte risate).
[.ilsegugio.] : E’ interessante questa multimedialità, ho visto che anche nel cd ci sono contenuti video a dir poco stranianti.
[Fabio] : Non avrebbe senso negare l’importanza che un certo tipo di immagine riveste per far recepire la nostra musica, e del resto questo si rispecchia in molte nostre scelte, ed in molte delle attività “collaterali” che svolgiamo. La nostra stessa musica condivide molte caratteristiche con quella delle colonne sonore, che rappresentano un campo in cui l’interazione audio-video è chiaramente predominante. Stiamo sviluppando anche un tipo di spettacolo diverso in questo senso, ma per metterlo in scena abbiamo bisogno di strutture e strumentazione che non possono essere presenti in tutti i locali in cui suoniamo. Quando è stato possibile abbiamo organizzato spettacoli con una “crew” di videoartisti, che permettono di integrare ancora maggiormente aspetto audio e video. Stiamo anche sperimentando un sistema di improvvisazione video in tempo reale, “pilotata dalla musica”.
[.ilsegugio.] : Tramite MIDI?
[Fabio] . No affatto, tramite vero audio (!), prepariamo il software con Flash e quant’altro prima, e poi suoniamo “guardando” lo schermo e cercando di creare una sorta di piccola “storia”, se così si può dire, anche con personaggi etc.
[.ilsegugio.] : Come si arriva a fare musica come quella dei Nohaybandatrio? In che modo il percorso precedente influenza quello che state facendo oggi?
[Fabio] : Purtroppo per quanto riguarda Marcello non possiamo risponderti, e la sua risposta, vista l’esperienza, sarebbe stata certamente interessante. Per quanto riguarda me, come ti dicevo, si passa attraverso lo studio da ragazzino, sicuramente gli Inferno di cui faccio parte tuttora, e la mia esperienza come DJ e tecnico del suono. Mi piace che nel trio trovi un riscontro tutto questo, pur lavorando con persone che non sempre sono state direttamente coinvolte nelle altre esperienze che ho elencato. [Emanuele] : Per quanto riguarda me, ho iniziato con la batteria un po’ per caso, a circa tredici anni, c’era stato questo concerto di un amico più grande, la batteria era rimasta montata, ed a turno con altri amici provavamo a suonare qualcosa. Alla fine ci fermarono, impedendoci di continuare e la cosa mi lasciò decisamente a bocca asciutta, da quel giorno ho suonato, un po’ come se mi “dovessi” rifare di quella “interruzione” , per altro legittimissima (risate collettive). Negli anni seguenti ho avuto la fortuna di studiare con due ottimi maestri (che ringrazio), cioè Ettore Mancini ed anche Pierluigi Calderoni del Banco (Del Mutuo Soccorso N.d.S.), che sicuramente hanno segnato profondamente la maturazione di quello che ho fatto. Rimane l’importanza innegabile di aver suonato molti tipi di musica diversa, che alla lunga mi ha fornito ispirazione.
[.ilsegugio.] : E quali sono adesso i progetti del trio?
[Fabio] : La band dovrà iniziare a girare un po’ più live per forze di cose, compatibilmente con gli altri progetti musicali che tutti e tre abbiamo, per quanto riguarda la stesura di nuovo materiale chiaramente attenderemo che questo esordio abbia fatto “la sua strada” a livello di distribuzione e vendita, e poi decideremo.
[.ilsegugio.] : Beh ragazzi io vi ringrazio molto e vi faccio un grande in bocca al lupo per stasera. Volete dire qualcos’altro ai lettori del sito prima di salutarci?
[Fabio] : Facciamo una doverosa precisazione, che d’altronde forse è superflua ascoltando la nostra musica: l’unica cosa che ci interessa nel mondo della musica sono la fama ed il successo discografico!!! (risate a crepapelle)
[.ilsegugio.] : Eheheh, beh su quest’affermazione direi che l’intervista si può considerare definitivamente terminata!
[Fabio] : Altrochè! quindi un ringraziamento ed un saluto a tutti e buone note!
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